SCRUTATIO

Domenica, 8 giugno 2025 - San Medardo ( Letture di oggi)

7-70 Dicembre 3, 1906 La dolcezza e la pace nell’anima.

La Divina Volontà - Libro 7°

7-70 Dicembre 3, 1906 La dolcezza e la pace nell’anima.
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(1) Non venendo il benedetto Gesù, sentivo tale amarezza, non solo, ma come un intoppo nel mio interno, da rendermi quasi irrequieta. Oh! Dio, che pena, che paragonata a tutte le altre pene, non sono altro che ombre, anzi refrigerio; è solo la tua privazione che deve darsi il nome di pena. Ora mentre smaniavo, alla sfuggita è uscito da dentro il mio interno, e mi ha detto:

(2) “Che hai? Quietati, quietati; eccomi, non solo sono con te, ma in te; e poi non voglio quest’animo inquieto, tutto dev’essere in te dolcezza e pace, in modo da potersi dire di te quello che si dice di Me: Che non vi scorre altro che miele e latte, figurato il miele nella dolcezza, il latte nella pace, Io ne sono tanto pieno ed inzuppato che vi scorre fuori dai miei occhi, dalla mia bocca, e in tutto il mio operato, e se tu non sei così, Io mi sento disonorato da te, ché mentre abita in te Colui che è tutto pace e dolcezza, tu non mi onori, mostrando fosse anche l’ombra minima d’un animo risentito ed inquieto. Io amo tanto questa dolcezza e pace, che ad onta che si trattasse di cosa grande, di mio onore e gloria, non voglio, non approvo mai quei modi risentiti, violenti, focosi, ma quei modi dolci, pacifici, perché la sola dolcezza è quella che come catena incatena i cuori, in modo da non potersi sciogliere, è come pece che si attacca e non si possono liberare, e sono costretto a dire: “In quest’anima c’è il dito di Dio, ché non possiamo agire diversamente”. E poi se non piace a Me il modo risentito, non piacerà neppure alle creature. Uno che parla, che tratta di cose anche di Dio con modi non dolci e pacifici, è segno che non tiene le sue passioni ordinate, e chi non tiene sé stesso ordinato, non può ordinare gli altri. Perciò attenta tu a tutto ciò che non sia dolcezza e pace, se non vuoi disonorarmi.