Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

36-42 Dicembre 5, 1938 Sospiri di Dio che si viva nel suo Volere. Come tiene stabilito che farà tante Vite Divine per quante cose ha creato, e per quanti atti farà la creatura nel suo Volere. Come resterà formata la sua Santità, il suo Amore in esse.

La Divina Volontà - Libro 36°

36-42 Dicembre 5, 1938 Sospiri di Dio che si viva nel suo Volere. Come tiene stabilito che farà tante Vite Divine per quante cose ha creato, e per quanti atti farà la creatura nel suo Volere. Come resterà formata la sua Santità, il suo Amore in esse.
font righe continue visite 124

(1) Il mare del Volere Divino mormora sempre, forma le sue onde altissime per assalire le creature, or di luce, or di amore, ora d’incantevole bellezza, e ora con gemiti, ché vuole il suo posticino nelle creature per vivere in esse. Il suo Amore è indicibile e giungerebbe agli eccessi, userebbe tutti i suoi stratagemmi di amore, purché avesse la libertà di vivere o di farci vivere nel suo Fiat! Io sono restata sorpresa nel vedere ciò, ed il mio amabile Gesú mi ha detto:

(2) “Figlia della mia Volontà, tu non sai dove giunge il nostro Amore e che cosa faremmo per far vivere la creatura nella nostra Volontà. Questo è il punto più bello della Creazione, e se ciò non facciamo, possiamo dire: “Il nostro lavoro non è compiuto, né abbiamo fatto quello che sappiamo e possiamo fare”. Possiamo dire che non abbiamo fatto nulla in confronto a quello che ci resta da fare. Tu devi sapere che “ab eterno” è stato stabilito dalla nostra Divinità, che tante Vite faremo di Noi stessi per quante cose abbiamo creato e per quanti atti farà la creatura nella nostra Volontà. Essendo il nostro Essere superiore a tutto, è giusto che superi nelle sue vite il numero di tutte le cose create e di tutti gli atti dell’umana famiglia. Ora, se la creatura non vive nella nostra Volontà, non possiamo, ci mancherebbe la materia divina per formare la nostra Vita negli atti suoi, ci mancherebbe il posto dove metterla, e poi, formare queste nostre Vite senza chi le volesse ricevere, senza chi le conoscesse e le amasse, a che pro? Vedi dunque come si tratta dell’atto più bello, più potente e sapiente, si tratta di esporre le nostre Vite che già teniamo generate nel nostro Seno, e non possiamo uscirle, perché non regna il nostro Volere. E ti pare poco ciò che manca al grande lavoro della Creazione? E’ l’atto più interessante, il punto più culminante, in cui sarà ravvolta la Creazione e tutti gli atti d’una bellezza sì rara, d’una gloria sì grande, da far restare come tante goccioline la bellezza che hanno conosciuto di Noi e la gloria che ci hanno dato per il passato. Figlia mia, oh! come lo sospiriamo, come il nostro Amore frema, geme, delira che la creatura viva nel nostro Volere, e siccome sappiamo che molte cose le mancheranno per poterci servire dei suoi atti per formare la nostra Vita, siamo disposti al nostro lavoro continuo per supplirla in tutto. In ogni suo atto le daremo il nostro Amore, la nostra Santità, la Bontà e Bellezza nostra, perché nulla mancasse per ciò che occorre per formare la nostra Vita, e così genereremo e riprodurremo Noi stessi. Ed oh! quanto ricambio d’amore, di santità, di bontà avremo; ci feliciteremo nel dolce incanto della nostra Bellezza. Come non dobbiamo sospirare che si viva nel nostro Volere, ché non è la sola creatura che avremo, ma la nostra stessa Vita generata negli atti suoi, e mentre ci godremo una Vita nostra, un’altra ne seguirà, e poi un’altra ancora, a seconda gli atti che farà. Come vedremo che starà per fare l’atto, metteremo del nostro e ci faremo attori della stessa Vita nostra e spettatori. Che gioia, che felicità figlia mia, poter formare Noi stessi, tenere chi ci conosce e ama e possedere la nostra reggia nella creatura!.

(3) Oltre di ciò, il gran bene che avrà la creatura: La sua piccola santità resterà nella nostra; il suo piccolo amore resterà nel nostro; la sua bontà e bellezza resterà nella nostra, in modo che se farà un atto santo, terrà la nostra Santità in suo potere; se ama amerà col nostro Amore, e così di seguito, in modo che i suoi atti sorgeranno da dentro gli atti nostri, perché tutto ciò che si fa nel nostro Volere non esce, né da Noi né da dentro gli atti nostri, sicché ci amerà sempre e ci sentiremo sempre amati; crescerà sempre in santità, bontà e bellezza; con ciò acquisterà sempre nuove conoscenze del suo Creatore, perché se lo sentirà palpitante negli atti suoi; la mia Volontà si farà rivelatrice, le dirà sempre cose nuove del nostro Essere Divino, per farle apprezzare maggiormente la nostra Vita che possiede. La conoscenza fa sorgere nuovo amore, comunica altre varietà della nostra Bellezza; non le darà tempo al tempo a dirle cose nuove, come alimentandola di quello che siamo; la felice creatura si sentirà presa nella rete del nostro Amore, si sentirà investita dalla nostra luce e dall’incanto della nostra Bellezza, e Noi saremo talmente rapiti dal suo amore, che ci rifugeremo in essa, per amare e per dare sfogo al nostro Amore, e l’abbelliremo tanto da farci subire l’incanto d’una bellezza sì rara. Perciò, tutte le altre cose le possiamo chiamare goccioline al confronto del vivere la creatura nel nostro Volere, quindi sii attenta, mi darai il più grande contento, mi renderai felice se vivrai nella mia Volontà”.

(4) Dopo ciò, continuavo a pensare al gran bene di vivere nel Volere Divino, ed il dolce Gesú ha ripreso il suo dire:

(5) “Figlia mia, è tanto questo bene, che sento al vivo la nostra Vita palpitante in essa; tanto, che non abbiamo più bisogno di parole per farci intendere. Il nostro respiro nel suo è parola, la quale investe l’essere umano, lo trasmuta nella nostra parola, e sente che parla nella mente, nelle opere, nei passi, e la virtù della nostra parola creatrice la investe, in modo che si fa sentire nelle più intime fibre del cuore e cambia nella mia stessa parola la creatura. La mia parola diventa natura in essa, e non fare ciò che dico e voglio sarebbe come se andasse contro sé stessa, ciò che non può essere; sicché, per chi vive nel mio Volere, Io sono parola nel respiro, nel moto, nell’intelligenza, nello sguardo, in tutto, tanto che, mentre si sente fusa ed inzuppata nella mia parola, non avendo sentito il suono della mia voce, si meraviglia e dice: “Come sento la mia natura cambiata nella sua parola, e non so quando me l’ha detto”. Ed Io le dico: “Non sai che sono parola ad ogni istante? E ancorché tu non mi ascolti, Io parlo, sapendo che quando entrerai nel gabinetto dell’anima tua, tu lo troverai e prenderai il dono della mia parola”. Le mie parole non fuggono, ma restano e trasformano la natura umana in sé stesse. Ci passa tale unione e trasformazione tra chi vive nel nostro Volere e Noi, che ci intendiamo senza parlare e parliamo senza parola, e questo è il più gran dono che possiamo fare alla creatura: Parlare col respiro, col moto. E’ tanto immedesimata con Noi, che usiamo gli stessi modi che li usiamo con Noi stessi, che ad onta che il nostro Essere Divino è tutto parola e voce, quando non vogliamo non ci facciamo sentire a nessuno, perciò sii attenta e lasciati guidare in tutto dal mio Volere”.