Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

36-32 Ottobre 2, 1938 E’ decreto divino che il regno della Divina Volontà deve venire sulla terra. La Regina Celeste piange e prega. La Divina Volontà è come la linfa alle piante.

La Divina Volontà - Libro 36°

36-32 Ottobre 2, 1938 E’ decreto divino che il regno della Divina Volontà deve venire sulla terra. La Regina Celeste piange e prega. La Divina Volontà è come la linfa alle piante.
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(1) Sono sempre nel Voler Divino, sebbene tra amarezze indicibili, come se volessero rendere torbido il suo stesso mare, ma questo mare del Fiat forma le sue onde, mi copre, mi nasconde dentro, mi raddolcisce le amarezze, mi ridona la forza e mi fa continuare la via nella sua Volontà. La sua Potenza è tanta, che mi riduce nel nulla le mie amarezze, e mi fa risorgere da dentro di esse la sua Vita piena di dolcezza, tutta bella e maestosa; ed io l’adoro, la ringrazio, la prego che non mi lasci mai sola e abbandonata. Onde il mio dolce Gesú, ripetendomi la sua visitina, mi ha detto:

(2) “Figlia mia buona, coraggio, se tu ti abbatti perderai la forza di vivere sempre nel mio Volere, né ti dar pensiero di ciò che dicono e fanno, tutta la nostra vittoria è che non ci possono impedire di fare quello che vogliamo; quindi Io posso parlarti del mio Volere Divino, e tu puoi ascoltarmi, nessuna potenza ce lo può impedire. Ciò che Io ti dico sul mio Volere non è altro che lo svolgimento del nostro decreto, fatto ab eterno nel concistoro della nostra Trinità Sacrosanta, che Esso deve tenere il suo regno sulla terra; ed i nostri decreti sono infallibili, nessuno ce li può impedire che non vengano effettuati. Come fu decreto la Creazione, la Redenzione, così è decreto nostro il regno della nostra Volontà sulla terra, quindi, per compiere questo nostro decreto, Io dovevo manifestare i beni che ci sono in esso, le sue qualità, le sue bellezze e meraviglie. Ecco la necessità per cui Io dovevo parlarti tanto, per poter compiere questo decreto. Figlia, per giungere a ciò, Io volevo vincere l’uomo a via d’amore, ma la perfidia umana me lo impedisce, perciò userò la Giustizia, spazzerò la terra, toglierò tutte le creature nocive, che come piante velenose avvelenano le piante innocenti. Quando avrò tutto purificato, le mie verità troveranno la via per dare ai superstiti la Vita, il balsamo, la pace che esse contengono, e tutti la riceveranno, le daranno il bacio di pace, e a confusione di chi non la ha creduto, anzi condannato, regnerà, e avrò il mio regno sulla terra: Che la mia Volontà si faccia come in Cielo così in terra. Perciò ti ripeto: Non ci spostiamo in nulla, facciamo la via nostra e canteremo vittoria, e loro facciano la via loro, in cui troveranno confusione e vergogna di loro stessi. Succederà di loro come ai ciechi che non credono alla luce del sole perché loro non la vedono, loro resteranno nella loro cecità, e quelli che la vedono e credono godranno, sfoggeranno nei beni della luce con sommo loro contento”.

(3) Gesú ha fatto silenzio, e la mia povera mente è restata funestata dai tanti mali raccapriccianti di cui è investita e sarà investita la terra. In questo mentre si faceva vedere la Sovrana Regina con gli occhi rossi e come insanguinati dal tanto pianto che aveva fatto; ma che stretta al cuore nel veder piangere la mia Mamma Celeste, e col suo accento materno, con una tenerezza indicibile, piangendo mi ha detto: “Figlia mia carissima, prega insieme con Me. Come mi duole il cuore nel vedere i flagelli in cui sarà ravvolta l’umanità intera. La volubilità dei capi, oggi dicono e domani disdicono, getterà i popoli in un mare di dolori, e anche di sangue; poveri figli miei; prega figlia mia, non mi lasciare sola nel mio dolore; che il tutto avvenga per il trionfo del regno della Divina Volontà”.

(4) Onde seguivo la Divina Volontà nei suoi atti, tutta abbandonandomi nelle sue braccia, ed il mio dolce Gesú ha ripreso a dire:

(5)Figlia mia, come la creatura entra nella nostra Volontà per farla sua, essa fa sua la nostra e Noi facciamo nostra la sua; ed in tutto ciò che fa, se ama, se adora, se opera, se soffre, se prega, il nostro Volere forma il germe divino negli atti suoi, ed oh! come cresce bella, fresca, santa. La nostra Volontà è come la linfa alle piante, se c’è la linfa, le piante crescono belle, sono verdi, folte di foglie, e producono frutti maturi, pingui e saporiti; se invece incomincia a mancare la linfa, la povera pianta perde il verde, le foglie cadono, non ha virtù di produrre i suoi bei frutti, e finisce col seccare, perché la linfa è come l’anima della pianta, come gli umori vitali che sostengono e fanno fiorire la pianta. Tale è l’anima senza della mia Volontà, perde il principio, la vita, l’anima del bene, perde la vegetazione, la freschezza, il vigore, si scolorisce, si abbrutisce, si debilita, e finisce col perdere il seme del bene. Se tu sapessi quanto mi fa compassione un’anima che vive senza della mia Volontà, potrei chiamarla “le mie scene dolorose della Creazione”. Io, che tutte le cose creai con tale bellezza ed armonia, sono costretto dall’ingratitudine umana a vedere le mie più belle creature che creai, povere, deboli, coperte di piaghe da far pietà. Eppure la mia Volontà sta a disposizione di tutti, non si nega a nessuno; solo chi la respinge, chi ingrato non la vuol ricevere, volontariamente si priva di Essa con sommo nostro dolore”.