Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

34-39 Giugno 6, 1937 Interesse che Dio tiene che la creatura viva nella sua Volontà. Dote che darà. Sentinella di Gesù per supplire in ciò che si manca, e se occorre farà anche miracoli. Esempio d’un re.

La Divina Volontà - Libro 34°

34-39 Giugno 6, 1937 Interesse che Dio tiene che la creatura viva nella sua Volontà. Dote che darà. Sentinella di Gesù per supplire in ciò che si manca, e se occorre farà anche miracoli. Esempio d’un re.
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(1) Mi sento tra le braccia del Voler Divino e pensavo tra me: “Mi sembra difficile che si possa vivere perfettamente in Esso, la vita è piena d’intoppi, di pene e di circostanze tali, che resta come assorbita e sfugge il suo rapido corso che come respiro e palpito dovrebbe correre in quel Fiat Divino, come respiro e palpito il suo nel nostro, che corre sempre per darci vita senza mai fermarsi”. Ed il mio dolce Gesù compatendo la mia ignoranza, tutto bontà mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, tu devi sapere che la prima cosa più interessante, è che il nostro Ente Supremo vuole che la creatura faccia vita nella nostra Volontà, essendo stato questo l’unico scopo per cui l’abbiamo dato la vita. Ora, quando Noi vogliamo, diamo tutti i mezzi, gli aiuti, le cose necessarie che ci vogliono per far che potesse darci quello che vogliamo da essa, e se occorre un miracolo continuato da parte nostra, lo facciamo, purché otteniamo il nostro intento. Tu non sai che significa un’atto voluto da Noi e compiuto nella creatura, è tanto il suo valore, la gloria che ci dà, che giunge a farsi corona nostra, abbraccia l’Eterno, ed è tanto il contento che ci dà, che mettiamo il nostro Essere Divino a disposizione della creatura, per fare che il nostro atto voluto e compiuto avesse la sua vita in essa. Ora, la prima dote che diamo a chi vuol vivere nella nostra Volontà Divina, il primo appoggio, la difesa sicura, sono le verità, queste aprono l’ingresso, le stradanno la via e gelose si mettono come fide sentinelle intorno a chi vuol vivere nel mio Fiat, la luce delle nostre verità che appartengono ad Esso non si sposta più da sopra la fortunata, la investe, la carezza, la plasma, la bacia, e si dà a sorsi a sorsi alla sua intelligenza per farsi comprendere, e questo per corteggio della Vita del mio Volere che regna in essa. Le verità quando si sprigionano dal nostro seno, hanno il loro compito del bene che devono fare, le anime che devono chiudere nella luce che posseggono, e perciò sono tutt’occhi sopra di esse, le fissano tanto, che non le possono sfuggire, né si stancano, ancorché passassero secoli stanno sempre al loro posto. Vedi dunque che gran dote darò a chi deve vivere nel nostro Eterno Volere, tutte le conoscenze che ho manifestato sopra di Essa, i valori immensi, i suoi pregi, il suo amore, e l’amore che mi ha spinto a manifestarle, sarà la grande dote e dote divina che darò a chi vorrà vivere nel mio Fiat, nella quale troveranno tutti gli aiuti sovrabbondanti per rendersi ricchi e felici. Troveranno in queste verità la madre tenera che prendendole nel suo grembo come piccoli bambini, le fascia di luce, l’imbocca il cibo, le fa dormire sul suo seno, per tenerli sicuri cammina nei loro passi, opera nelle loro mani, parla nella voce, ama e palpita nei loro cuori, e per tenerli attenti e divertiti le fa da maestra, dicendoli le scene incantevoli della patria celeste. In queste verità troveranno chi piange e soffre insieme con loro, chi sa mettere a traffico anche il loro respiro; le più piccole cose, gli stessi nonnulli li cambierà in conquiste divine, ed eterni valori”.

(3) Ed io: “Mio Gesù, Tu hai ragione, ma la debolezza umana è tanta, che io temo che faccia le scappatine da dentro la tua Volontà”. E Gesù riprendendo il suo dire ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, il tuo timore mi dispiace, tu devi sapere ch’è tanto il mio interesse, l’amore che mi brucia ché voglio che l’anima viva nella mia Volontà, che prendo Io l’impegno di tutto, la supplisco in tutto, però faccio questo quando ci è stata una decisione ferma e costante di voler vivere in Essa, e da parte sua non manca, fa quanto più può. Senti un mio segreto figlia mia, e dove mi fa giungere il mio Amore, senti che faccio quando per stretta necessità della vita umana, questa vita che è anche mia, per pene che Io stesso dispongo, quindi la creatura resta come intontita e smarrita, quindi non sa seguire gli atti della Vita che regna in essa, Io che voglio che questa Vita non resti spezzata, perché essendo Essa, Vita, non virtù che si possono fare atti ad intervalli e a circostanze, ma la Vita c’è tutta la necessità dell’atto continuo, Io che sto a guardia e geloso ne mantengo la sentinella, come vedo che essa interrompe il suo corso, faccio Io quello che dovrebbe far essa, onde il mio operare nel mio Fiat la scuote e ritorna in sé stessa, e segue il suo corso nel mio Volere, ed Io senza neppure dirle nulla della sua fermata, riannodo da dove lasciò e dove seguì l’atto mio, in modo che la Vita del mio Fiat non resta spezzata in essa, perché ho supplito Io a tutto, molto più che nella sua volontà, essa voleva, ma la debolezza l’ha interrotto. Ecco perciò è tanto il mio Amore che voglio che si viva nella mia Volontà, che a qualunque costo, ancorché ci volessero miracoli continuati Io li farò. Ma hai tu notato la mia tenerezza, il mio forte Amore? Ché avendo mancato al suo corso Io non la rimprovero, non le dico nulla e se vedo che avverte che ha mancato le faccio coraggio, la compatisco per non metterle sfiducia e tutto bontà le dico: “Non temere, ho supplito Io per te, e tu starai più attenta, non è vero? Ed essa al vedere la mia bontà mi ama di più. Io lo so che devo dare del mio per far che la creatura viva nella mia Volontà, e perciò farò come un re che ama molto che il suo regno sia popolato; costui fa sentire a tutto il mondo, che chiunque voglia venire nel suo regno lo vuol sapere per mandarli la moneta per il viaggio, che le farà trovare un’abitazione a loro disposizione, vesti e cibi abbondanti; il re si compromette di dare a loro tali ricchezze, da renderli ricchi e felici; sarà tanta la bontà di questo re, che farà vita insieme col popolo, che lo ama tanto che con le sue ricchezze li ha riscattati dalle miserie ed infelicità della vita. Tale sono Io, farò sapere al mondo intero che voglio il popolo del mio Volere Divino, e purché mi danno il loro nome e mi faranno conoscere che vogliono venire nel mio regno, Io le darò tutti i beni; in esso le infelicità non avranno luogo, ognuno possederà il regno suo, sarà re di sé stesso, e faranno vita insieme col loro Creatore. Io sfoggerò tanto nel dare, che tutti ne resteranno rapiti.

(5) Figlia mia, oh! come lo sospiro questo vivere della creatura nella mia Volontà, e tu prega e sospiralo insieme con Me, e ti sia dolce il mettere la vita per un regno sì santo”.