Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

34-27 Marzo 18, 1937 La Divina Volontà fa dono di tutte le sue opere a chi vive in Essa. Il respiro di Dio nelle sue opere ed in tutte le opere sante delle creature. La Divina Volontà si fa supplitrice di ciò che manca alla creatura.

La Divina Volontà - Libro 34°

34-27 Marzo 18, 1937 La Divina Volontà fa dono di tutte le sue opere a chi vive in Essa. Il respiro di Dio nelle sue opere ed in tutte le opere sante delle creature. La Divina Volontà si fa supplitrice di ciò che manca alla creatura.
font righe continue visite 155

(1) Stavo facendo il mio giro nel Fiat Divino per seguire, per quanto mi è possibile, i suoi atti divini, cioè: La Creazione e tutti gli atti santi delle creature, non esclusi né quelli della mia Madre Celeste, né quelli del mio caro Gesù; ma il gran che era che come io li rintracciavo si facevano miei, il Voler Divino me li donava, ed io come se avesse diritto su tutto li offriva al mio Creatore come l’omaggio più bello, l’amore più intenso, l’adorazione più profonda, a Colui che mi ha creato. Io mi sono sentita investita dal sole, dal cielo con tutte le stelle, dal vento, da tutto; tutto era mio perché tutto era della Divina Volontà. Io sono restata meravigliata, ed il mio dolce Gesù ripetendo la sua breve visitina mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, perché ti meravigli? Tu devi sapere che tutto ciò che è santo e buono appartiene al mio Fiat, il quale tutto vuol dare a chi viva insieme con Lui, succede un cambio d’ambi le parti, la creatura non vuol tenere nulla per sé, tutto le vuol dare, ed il mio Volere vuol dare tutto ad essa, anche Sé stesso. Molto più che la Creazione, la Redenzione, la Regina del Cielo, tutti gli atti buoni e santi, non sono altro che respiro di Dio: respirò e disse Fiat e creò tutta la Creazione, respirò e chiamò la Vergine Santissima alla vita, respirò e fece scendere il Verbo sulla terra, respira e dà vita alle opere buone di tutte le creature. Ora chi vive nella mia, non fa altro che rintracciare tutte le opere sue, per trovare il suo respiro divino per riportarle a Dio, come frutti e potenza del respiro del suo Creatore. Oh! come si sente glorificato, amato, perché trova nelle opere offertagli dalla creatura il suo respiro, la sua stessa Vita, e quante volte gira nelle opere sue, tante volte si sente ridare la sua Vita, la sua gloria, il suo Amore. Ed oh! come l’aspetta questi presenti, perché si sente ridare ciò che ha dato, si sente riamare nelle opere sue come Lui ha amato, sente il suo Amore, la sua Potenza riconosciuta, ed è tanto il compiacimento divino che versa torrenti d’amore e di grazie verso chi ha conosciuto le sue opere ed il suo Amore. Ecco perciò figlia mia, che la mia Volontà, come la creatura vive insieme con Essa, così con un’amore senza pari fa dono di tutto ciò che possiede, la rende padrona di tutto, perché se una cosa non è sua non si ha il diritto di poterla dare agli altri, perciò il mio Volere, facendole dono di tutto, le dà largo campo di poter dare al suo Creatore, e di ricevere duplicato il suo contraccambio. Ma allora le viene fatto questo dono quando riconosce le nostre opere, le apprezza, le ama. L’amore le dà il diritto di far suo ciò che appartiene al mio Volere eterno, se il mio Volere non potesse far dono alla creatura di tutto ciò ch’è suo, si sentirebbe inceppato nell’amore, separato nelle sue opere, perché non potrebbe dire: “Ciò ch’è mio è tuo, ciò che faccio Io fai tu”. Questo non lo sopporterebbe la mia Volontà, direbbe: “Vivere insieme, formare la stessa vita e non poterle dar tutto, questo è impossibile al mio Amore, sarebbe come se non mi potesse fidare di lei”. No, no, tutto voglio dare a chi viva nella mia Volontà.

(3) Tu devi sapere ch’è tanto l’amore del mio Fiat verso chi viva in Esso, che se la creatura, non per volontà, ma per debolezza ed impotenza non segue tutti gli atti del mio Volere, o pure per necessità di sofferenze o di altro non scorre la sua vita in Esso, è tanto il suo amore che fa Essa ciò che dovrebbe fare la creatura, la supplisce in tutto, richiama la sua attitudine, l’ordine suo, il suo Amore, affinché l’anima si scuota e riprenda la sua vita insieme, e questo per fare che la vita umana non restasse né divisa, né separata dalla sua; se ciò non facesse, resterebbe il vuoto divino, ma il suo Amore non lo tollera, e fa da supplitrice a ciò che manca alla creatura, perché vuole che la sua Vita Divina non deve mai mancare in essa, ma dev’essere continua. Si può dare amore più grande? Che giunge a dire: “Coraggio, non temere, vieni con tutta fiducia a vivere con Me, fidati di Me, e se tu avessi a mancare di scorrere sempre nel mio Fiat, Io ti compatirò e prenderò Io la parte operante che tu non puoi fare, e ti supplirò in tutto”. Il regno del mio Volere è regno d’amore, di fiducia, d’accordo d’ambi le parti”.