Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

34-17 Dicembre 24, 1936 La Madre Celeste e Divina e la Madre umana. Corsa veloce d’amore di Dio, nella quale fa generare da questa Madre in virtù del Fiat il suo Gesù in ciascuna creatura.

La Divina Volontà - Libro 34°

34-17 Dicembre 24, 1936 La Madre Celeste e Divina e la Madre umana. Corsa veloce d’amore di Dio, nella quale fa generare da questa Madre in virtù del Fiat il suo Gesù in ciascuna creatura.
font righe continue visite 119

(1) Segue lo stesso argomento sulla Vergine Santissima. Una luce che scende dal seno dell’Eterno investe la mia povera mente, ma è una luce parlante che dice tante cose della Sovrana Celeste, che io non so come far per dirle tutte. Ma il mio amato Gesù con la sua solita bontà mi dice:

(2) “Coraggio figlia mia, ti aiuterò Io, ti somministrerò i vocaboli, sento l’irresistibile bisogno di far conoscere chi è questa mia Madre, le doti, i privilegi ed il gran bene che fa e che può fare a tutte le generazioni. Perciò ascoltami e ti dirò cose non mai pensate né da te, né da altri, in modo da scuotere i più increduli, ingrati e peccatori, e fin dove giunge il nostro Amore. Onde il nostro Amore non si dava pace, correva, correva, ma con una rapidità tale, che comprometteva tutto il nostro Essere Divino a dare in tali eccessi, da far strabiliare Cielo e terra, da far esclamare a tutti: “Possibile che un Dio abbia amato tanto le creature? ” Quindi, senti figlia mia il nostro grande Amore che fa; Le creature tenevano un Padre Celeste, il nostro Amore non era contento, nel suo delirio e follia d’amore volle formarle una Madre Celeste e una Madre terrena, affinché se non le fossero bastate le premure, l’amore, le tenerezze della Paternità Celeste per amarlo, l’amore, le tenerezze indicibili di questa Madre Celeste e umana sarebbe stato l’anello di congiunzione, che avendo sbandito ogni distanza, paure e timori, si sarebbero abbandonate nelle sue braccia per farsi vincere dal suo amore per amare Colui che l’aveva formato per amor loro e per farsi amare, perciò occorrevano dei portenti strepitosissimi e un’amore che non dice mai basta, e che solo un Dio può fare; per ottenere l’intento ora senti che fa, chiamammo dal nulla questa Santa Creatura e servendoci dello stesso germe dell’umane generazioni, però purificato, le demmo la vita; dal primo istante di questa vita si unì la virtù celeste del nostro Fiat Divino e formò insieme Vita Divina e vita umana, il quale la cresceva Divinamente e umanamente, e partecipandole la fecondità Divina, formava in Lei il gran prodigio di poter concepire un’uomo e un Dio, col germe umano potette formare l’umanità al Verbo incarnato, e col germe del Fiat potette concepire il Verbo Divino. Con ciò la distanza cessava tra Dio e l’uomo, questa Vergine coll’essere umana e Celeste avvicinava l’uomo e Dio e dava il fratello a tutti i suoi figli che tutti potessero avvicinarlo, far vita insieme e mirando in Lui ed in Lei le stesse fattezze, investite dalla stessa natura umana, avrebbero avuto tale fiducia e amore da farsi conquidere, e amare chi tanto le amava; quale amore non riscuote una buona madre dai propri figli? Molto più ch’era potente, ricca, e avrebbe messo la vita per mettere in salvo i propri figli, e che cosa non ha fatto per renderli felici e santi? Sicché l’Umanità del Verbo e la Madre Celeste e umana sono come caparre per affiduciarsi l’amore di tutti e dirle con tutto amore: “Non temete, venite a Noi, ci somigliamo in tutto, venite e tutto vi daremo, le mie braccia saranno sempre pronti ad abbracciarvi, e per difendervi vi chiuderò nel mio cuore per darvi tutto, basta dirvi che vi sono Madre e che è tanto il mio amore che vi tengo concepiti nel mio cuore”.

(3) Ma tutto ciò non è nulla ancora, ero Dio, dovevo operare da Dio, il nostro Amore correva, correva, e andava inventando altri ritrovati più eccessivi d’amore, tu stessa resterai stupita nel sentirli, e quando le umane generazioni lo sentiranno, ci ameranno tanto, da ricambiarci in gran parte della grande corsa del nostro amore. Ora prestami attenzione e ringraziami figlia mia benedetta di quello che sto per dire: Al nostro Amore non bastò, come dissi prima, che in virtù del nostro Fiat tutti fossero concepiti nel cuore di questa Vergine per avere la vera Maternità, non con le parole ma coi fatti, e Lei fu concepita in ciascuna creatura affinché ognuna avesse una Madre tutta sua, e avere il pieno diritto ed il possesso che tutti fossero figli suoi, ora il nostro Amore passò ad un’altro eccesso. Quindi devi prima sapere che questa Celeste Regina possedendo tutta la pienezza del nostro Fiat Divino, il quale possiede in natura sua la virtù generativa e bilocativa, Lei insieme col Fiat Divino può generare e bilocare quante volte vuole il suo Figlio Dio, onde il nostro Amore s’impone su questa Celeste creatura, e dando in delirio, con la virtù del mio Fiat che possedeva, le dà la potenza di far generare il suo Gesù in ciascuna creatura, lo fa nascere, lo cresce, le fa tutto ciò che conviene per formare la Vita del suo caro Figlio, supplisce a ciò che non le fa la creatura: Se piange le rasciuga le lacrime, se ha freddo lo riscalda, se soffre, soffre insieme, e mentre fa da Madre e cresce il Figlio suo, fa da Madre e cresce la creatura, sicché si può dire che li cresce insieme, l’ama d’un solo amore, li guida, li nutrisce, li veste, e con le sue braccia materne forma due ali di luce, e coprendoli se li nasconde nel suo cuore, per darli il più bello riposo. Quindi non bastò al nostro Amore che il Verbo s’incarnasse per generare un solo Gesù per tutti, e dare una sola Madre a tutte le umane generazioni, no, no, non sarebbe stato eccessivo il nostro Amore, la sua corsa era così veloce, che non si trovò chi li mise un basta, e allora si quietò in qualche modo quando con la sua Potenza generò questa Madre in ciascun’anima, e fece generare il suo Gesù, affinché ognuno avesse Madre e Figlio a sua disposizione. Oh! com’è bello vedere questa Madre Celeste, tutt’amore e tutta intenta in ciascuna creatura a generare il suo Gesù, per formare un portento d’amore e di grazia, e questo è l’onore e la gloria più grande che il suo Creatore le ha dato, e l’amore più forte che Iddio poteva dare alle creature. Né c’è da meravigliare, il nostro Fiat tutto può e può giungere ovunque, il tutto sta che lo voglia, se lo vuole è già fatto. Piuttosto la maraviglia sta nel conoscere a quali eccessi ci ha portati l’amore verso dell’uomo”.