Scrutatio

Lunedi, 12 maggio 2025 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

34-13 Agosto 23, 1936 Il piccolo campicello assegnato alla creatura nell’immensità della Divina Volontà. Gesù mette a disposizione delle creature la sua Vita, basta che ottiene che vivano nel Voler Divino. Il gran prodigio della creazione della Vergine.

La Divina Volontà - Libro 34°

34-13 Agosto 23, 1936 Il piccolo campicello assegnato alla creatura nell’immensità della Divina Volontà. Gesù mette a disposizione delle creature la sua Vita, basta che ottiene che vivano nel Voler Divino. Il gran prodigio della creazione della Vergine.
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(1) Continuo il mio abbandono nel Fiat, la mia povera mente nuota nel suo mare divino e comprende arcani celesti, ma non so ridirli perché non sono vocaboli di quaggiù; mentre mi trovo in questo mare divino guardo la sua immensità, non vi è essere o cosa che le può sfuggire, tutti e tutto formano la vita e la ricevono nel Voler Divino, ma che cosa può prendere la creatura di questa immensità? Appena le goccioline, tanta è la sua piccolezza; ma mentre prende le goccioline non può uscire da questa immensità, se la sente scorrere dentro e fuori, a destra e a sinistra, dovunque, non potendo per un solo istante sbarazzarsi di Essa. Oh! Volontà Divina, quanto sei ammirabile, sei tutta mia, mi cresci in te, dovunque ti trovo, mi ami sempre fino a formare la vita della mia vita; ma mentre la mia mente si perdeva in questo mare, il mio dolce Gesù, tutto bontà è uscito da dentro di questo mare, e avvicinandosi a me mi ha detto:

(2) “Figlia del mio Volere, hai visto come l’immensità de mio Fiat è irraggiungibile? Nessuna mente creata, per quanto santa, può abbracciarla e guardare dove terminano i suoi confini, tutti tengono il loro posto in Essa, anzi, ogni creatura tiene il suo piccolo campo nell’immensità della mia Divina Volontà, ma chi lavora questo piccolo campo assegnatoli? Chi vive in Essa, perché vivendo in Essa si fa la prima lavoratrice, e prendendo nel suo grembo la creatura, la tiene occupata, immedesimata nel lavoro che vuole che faccia nel piccolo campicello che li è stato dato nella mia Volontà, e siccome possiede la sua Forza Creatrice, ciò che la creatura potrebbe fare in un secolo, insieme con Essa lo fa in un’ora, sicché in un’ora può acquistare un secolo d’amore, d’opere, di sacrifici, di conoscenze divine, d’adorazioni profonde, e dopo il lavoro chiama l’anima al riposo per felicitarsi e riposarsi insieme, e poi vedendo il bello del campicello la gioia che provano, per felicitarsi di più ritornano al lavoro, è un’alternarsi di lavoro e di riposo, perché tra le tante qualità che possiede la mia Divina Volontà, è moto e attitudine continua, non è oziosa, anzi ad ogni cosa creata ha dato il suo lavoro continuo per glorificarsi e per fare bene a tutti; gli oziosi non esistono nella mia Volontà, anzi in Essa tutto è lavoro, se ama è lavoro, se si occupa a conoscerci è lavoro, se ci adora, se soffre, se prega, è lavoro, e lavoro divino, non umano, che convertendosi in monetina d’infinito valore, possono acquistare come formare il loro campicello più grande. Ora figlia mia, tu devi sapere ch’è mia Volontà assoluta che la creatura faccia la mia Volontà; come sospiro di vederla regnante e operante in essa, come voglio sentir dire: “La Volontà di Dio è la mia, ciò che vuole Dio voglio io, ciò che fa Dio faccio io”. Ora, essendo mia Volontà che vive in essa, dovevo darle i mezzi, gli aiuti necessari, ed ecco la mia Umanità che si mette a disposizione della creatura nel piccolo campicello dell’immensità della mia Volontà assegnatoli, che esibisco la mia Forza per sostenere la sua debolezza, le mie pene per aiuto delle sue, il mio Amore per nascondere il suo nel mio, la mia Santità per coprirla, la mia Vita per appoggio e sostegno della sua e per farne il modello, insomma, la mia Divina Volontà deve trovare tanti Gesù per quante creature vogliano vivere di mia Volontà, e allora Essa non troverà più intoppo da parte di esse, perché Io le terrò nascoste in Me e avrà che ci fare più con Me che con esse, e le creature troveranno tutti gli aiuti necessari, sovrabbondanti per vivere di mia Volontà. E’ solito di Dio che quando vuole una cosa, dà tutto ciò che ci vuole per fare che ciò che vuole avesse il suo compimento. Quindi vorrei che sappiano le creature che Io mi metto a disposizione di quelli che vogliono vivere di mia Volontà, essi troveranno la mia Vita che supplirà a tutto ciò che si vuole per farli vivere nel mare del mio Voler Divino, altrimenti il loro piccolo campicello nella mia immensità resterà senza lavoro, e quindi senza frutto, senza felicità e senza gioia, saranno come quelli che vivono sotto al sole senza mai far nulla, ed il sole servirà a bruciarli e a darli una sete ardente da sentirsi morire. Sicché le creature tutte, per ragione di creazione si trovano tutte in questa immensità, ma se la loro volontà non se la fa con la mia, vivono a loro stesse, si sentiranno bruciare tutti i beni e avranno la sete delle passioni, del peccato, delle debolezze, che le tormenteranno. Perciò non vi è male maggiore che non vivere di mia Volontà”.

(3) Dopo ciò stavo facendo il mio giro negli atti fatti dalla Divina Volontà nella Creazione, e giunta al Concepimento della Vergine Santissima, il mio dolce Gesù mi ha fermato e mi ha detto:

(4) “Figlia mia, il più gran prodigio della Creazione è la Vergine, il Voler Divino che soggiogò dal primo istante del suo Concepimento il suo volere umano, ed il volere di questa santa creatura che soggiogò il Fiat Divino, l’uno vinse l’altro, furono vincitore tutti e due, e come il Voler Divino entrò da Re dominante nel suo voler umano, incominciarono le catene dei grandi prodigi divini in questa eccelsa creatura, la Forza increata si riversò nella forza creata, ma tanto che poteva sostenere come se fosse un fuscello di paglia la Creazione tutta, e tutte le cose create sentivano la forza creata nella Forza increata che le sosteneva e contribuiva alla loro conservazione, oh! come si sentirono onorati e felici di più, che una forza creata scorreva in tutto come loro Regina per sostenerle e conservarle. La sua forza era tanta che imperava su tutti, anche sul suo Creatore, era l’invincibile, che con la Forza del Fiat Divino vinceva tutti e tutto, anzi tutti si facevano vincere da questa Imperatrice Divina, perché teneva una forza potente e rapitrice che nessuno poteva resisterle, gli stessi demoni si sentivano debilitati e non sapevano dove nascondersi da questa Forza insuperabile. Tutto l’Essere Supremo si riversò in questa volontà creata che era stata soggiogata dalla Divina Volontà, e l’Amore infinito si versò nell’amore finito e tutti e tutto si sentivano amati da questa santa creatura, il suo amore era tanto, che più che aria si faceva respirare da tutti, in modo che questa Regina d’amore sentiva il bisogno d’amare tutti, come Madre e Regina di tutti; la nostra Bellezza la investì, ma tanto, che possiede la forza, l’amore, la bontà, la grazia rapitrice, che mentre ama si fa amare da tutti, anche dalle cose che non posseggono ragione. Sicché non ci fu atto, amore, preghiera, adorazione, riparazione, che non restava riempito Cielo e terra, Essa padroneggiava tutto ed il suo amore e tutto ciò che faceva, scorreva nel cielo, nel sole, nel vento, in tutto, ed il nostro Ente Supremo si sentiva amato, pregato, in tutte le cose create, da questa santa creatura, una nuova vita scorreva in tutto, ci amava per tutti e ci faceva amare da tutti. Era la Volontà increata che aveva avuto il suo posto d’onore nella volontà creata che poteva farci tutto, e darci il contraccambio ché avevamo messo a sua disposizione tutta la Creazione. Sicché col concepimento di questa Gran Regina incominciò la vera Vita di Dio nella creatura, e la vita di essa in Dio, ed oh! gli scambi d’amore, di fortezza, di bellezza, di luce tra l’uno e l’altra. Perciò i prodigi erano continui, e mai uditi, che si alternavano in Essa, Cieli e terra stupivano, gli angeli restavano rapiti innanzi alla mia Volontà Divina operante nella creatura. Figlia mia, questa Gran Signora col vivere nel Voler Divino, si sentiva coi fatti Regina di tutti e di tutto, e anche Regina del Gran Re Divino, ma tanto che fu Essa che formò la porta nel Cielo per far scendere il Verbo Eterno, le preparò la via e la stanza del suo seno, dove doveva fare la sua dimora, e nell’enfasi del suo amore imperante mi diceva: “Scendi oh Verbo Eterno, troverai in me il tuo Cielo, le tue gioie, quella stessa Volontà che regna nelle tre Divine Persone”. Non solo, ma formò la porta e la via per far salire le anime nella Patria Celeste, e solo perché questa Vergine visse in terra di Volontà Divina come si vive in Cielo, potettero i beati entrare nelle celesti regioni e goderne le sue delizie, perché questa Madre Celeste li tiene coperti, coinvolti, e come nascosti nella sua gloria ed in tutti gli atti che fece nella Volontà Divina, sicché i beati sentono nelle loro gioie, l’amore, le opere, la potenza di questa Madre e Regina, che li rende felici. Che cosa non può fare la mia Volontà? Tutti i beni possibili ed immaginabili, e nella creatura dov’Essa regna le dà tal potere, che giunge a dire: “Fa quello che vuoi, comanda, prende, dà, Io non ti negherò mai nulla, la tua forza è irresistibile, la tua potenza mi debilita, perciò metto tutto nelle tue mani, perché la faccia da Padrona e da Regina”. Ora, tu devi sapere che questa santa creatura fin dal suo concepimento sentiva il palpito del mio Fiat nel suo, ed in ogni palpito mi amava, e la Divinità la riamava con amore duplicato in ogni suo palpito; nel suo respiro sentiva il respiro del Voler Divino, e ci amava in ogni respiro, e Noi la contraccambiavamo col nostro amore duplicato in ogni suo respiro; sentiva il moto del Fiat nelle sue mani, nel suo passo, nei suoi piedi, in tutto il suo essere sentiva la Vita del Voler Divino e ciò che faceva, ed in tutto ci amava, per sé e per tutti, e Noi l’amavamo sempre, sempre, in ogni istante correva il nostro Amore come rapido torrente, perciò ci teneva sempre attenti ed in festa, per ricevere il suo amore e dare il nostro, tanto che giunse a coprire tutti i peccati e le stesse creature del nostro amore. Perciò la nostra Giustizia restò disarmata da questa invincibile amatrice, e possiamo dire che fece dell’Ente Supremo ciò che volle. Oh! come vorrei che tutti comprendessero che significa vivere nel Voler Divino, per rendere tutti felici e santi”.