Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

34-8 Aprile 21, 1936 Sfoggio Divino per chi vive nella sua Volontà; come la rende partecipe delle opere sue. Come tiene sempre da dare e da operare insieme con la creatura.

La Divina Volontà - Libro 34°

34-8 Aprile 21, 1936 Sfoggio Divino per chi vive nella sua Volontà; come la rende partecipe delle opere sue. Come tiene sempre da dare e da operare insieme con la creatura.
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(1) Sono sempre nel mare del Volere Divino, dove trovo la forza, la pace, l’amore, anzi come entro in esso, vedendo la mia piccolezza che non sono buona a far nulla, la Divinità, che ama tanto di fare operare la sua Volontà nella mia piccolezza, arma intorno a me la sua Santità, la sua Sapienza, la Bontà, la Forza, la Luce Divina, per fare che la sua Volontà trovi in me le sue qualità divine, per poter fare in me il suo atto operante, sicché mette del suo per dare grazia alla creatura di farla operare in Essa. Onde seguivo gli atti della Divina Volontà ed Essa mi portava nelle sue braccia, mi sosteneva, mi fiatava per farmi ricevere la partecipazione degli atti suoi. Quindi sono giunta nell’atto del Concepimento della Vergine, ed io mi sono trovata nel piccolo cuore della Vergine concepita. Mio Dio, io non so dire, non so andare più avanti, ma il mio dolce Gesù per farmi comprendere mi ha detto:

(2) “Figlia benedetta del mio Volere, hai ragione, le onde del mio Volere ti inondano, ti affogano e la tua piccola capacità si sta sperduta, e ci vuole il tuo Gesù per spiegarti meglio ciò che tu vedi, ma non sai dire. Or sappi figlia mia, è tale e tanto il nostro amore per chi vuol vivere e vive nel nostro Voler Divino, che le vogliamo far partecipe di tutte le opere nostre, per quanto a creatura è possibile, dandole anche il merito delle nostre opere divine. Come la creatura entra nella nostra Volontà, Essa chiama in atto il suo operato Divino come se in quell’istante lo stesse operando, ed immedesimandola nell’atto suo le fa vedere i prodigi del suo operato, e ricevere e confermarla nel bene, facendole sentire la nuova vita dell’atto suo. Tu hai visto il Concepimento della Sovrana Regina, e come tu, stando nella mia Volontà, ti sei trovata concepita nel suo materno cuore; vedi la gran differenza, per chi vive nel mio Volere i prodigi dell’Immacolato Concepimento furono inauditi; la mia Volontà che animava questo Concepimento, cui nessuno può sfuggire da Essa, chiamò presenti tutte le creature, perché restassero concepite nel suo vergine cuore, e ricevessero la sua maternità, il suo aiuto, la sua difesa, trovassero il rifugio, l’appoggio in questa Madre Celeste. Ora, chi vive nel nostro Volere si trova nell’atto che concepisce, è la figlia che spontanea di sua volontà che cerca la Mamma sua, e prende il suo posto, si chiude nel suo materno cuore per farsi fare da Mamma dalla Celeste Regina. Ora questa prenderà parte alle ricchezze della Sovrana Signora, ai suoi meriti, al suo amore, sentirà in sé la nobiltà, la santità di Lei, perché conosce a chi appartiene, e Iddio la renderà partecipe dei beni infiniti e dell’amore esuberante che ebbe nel Concepimento di questa Santa Creatura. E così di tutte le nostre opere, come la creatura le cerca, le chiama nella nostra Volontà per conoscerle e amarle, Noi chiamiamo in atto le opere nostre, la mettiamo nel centro di esse, le facciamo sentire e provare tutto il nostro Amore, la Potenza della nostra Forza Creatrice, e la piccolezza della creatura subisce, si riempie fino a non poterne più contenere. Figlia mia, non far partecipe delle nostre opere per chi vive nella nostra Volontà ci riesce impossibile, né sarebbe vero amore il nostro, perché Noi possediamo in natura la forza comunicativa, e vorremo comunicare a tutti i nostri beni divini, sono le creature che ce le respingono, ma per chi vive nel nostro Volere sfoggiamo nel comunicare i nostri beni, non troviamo in essa nessuna opposizione, e se ciò non fosse incepperemo il nostro Essere Divino, anzi è una delle nostre felicità: “Amare, dare, abbondare alle nostre amate creature”.

(3) Ora vedi dunque la gran differenza di chi vive nella nostra Volontà, le altre creature si trovano nelle nostre opere, nel Concepimento della Vergine Santa, nell’Incarnazione del Verbo, nelle mie pene, nella mia morte, e fin nella mia Resurrezione, ma si trovano in virtù della nostra Potenza ed Immensità, quasi direi per necessità, non per amore, né perché conoscano i nostri beni e amino di fare il loro soggiorno in essi per goderseli, affatto è perché dal nostro Essere Divino nessuno può sfuggire, mentre chi vive nel nostro Volere è la creatura che cerca le nostre opere, le conosce, le ama, le apprezza, e viene a prendere il suo posto dentro di esse, e ama e opera insieme con Noi, quindi di conseguenza partecipa, acquista nuove conoscenze e nuovo amore, mentre le altre stanno e non le conoscono, non ci amano, non hanno una parola da dirci, se si potesse dire stanno per ingombrare la nostra immensità, e molti per offenderci. Perciò è il nostro sospiro ardente che l’anima viva nel nostro Volere, Noi teniamo sempre da dare e da fare sempre con essa, ed essa tiene da fare insieme con Noi, non ci diamo il tempo, un’atto chiama l’altro, e ci conosciamo abbastanza, la nostra Volontà prima ci fa conoscere, ci fa amare, e poi forma l’unione perenne della creatura nella nostra Volontà”.