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Giovedi, 1 maggio 2025 - San Giuseppe Lavoratore ( Letture di oggi)

33-48 Ottobre 7, 1935 Chi non vive di Volontà di Dio forma il suo purgatorio vivente sulla terra, ed in prigione. L’Amor Divino. Una tempesta impetuosa, scene strazianti.

La Divina Volontà - Libro 33°

33-48 Ottobre 7, 1935 Chi non vive di Volontà di Dio forma il suo purgatorio vivente sulla terra, ed in prigione. L’Amor Divino. Una tempesta impetuosa, scene strazianti.
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(1) La mia povera mente, sente il bisogno di riversarsi nel Voler Divino come suo centro, in cui slanciandosi sente il respiro, il palpito, l’amore, la Vita Divina come sua. Chi può dire che può vivere senza respiro, senza palpito? Nessuno, così la povera anima si formerebbe il purgatorio più straziante senza del Fiat, e la mia volontà umana mi getterebbe nell’abisso di tutti i mali. Ma mentre ciò pensavo, il mio amato Gesù sorprendendomi, tutto tenerezza mi ha detto:

(2) “Figlia benedetta del mio Volere, come mi sento felice che hai capito che non puoi vivere senza del mio Fiat; per chi non vive in Esso, non solo si forma essa il suo purgatorio vivente, ma inceppa tutti i miei beni preparati per lei, me li chiude nel mio cuore, e facendomi spasimare, forma il purgatorio al mio Amore, mi sopprime le mie fiamme senza il sollievo di poter comunicare il mio respiro, la mia Vita, quindi sento il mio respiro soffocato, la mia Vita inceppata, senza il bene di potermi comunicare alla creatura. Ora tu devi sapere che non vi è cosa da Me fatta in cui non vi è il mio scopo primario di farla vivere di mia Volontà. La Creazione serve proprio a questo, a far vivere la creatura di mia Volontà, e non vivendo, soffoca questa mia Vita nelle cose create, e la mia venuta sulla terra era la Vita di Essa che venni a darle. Anzi tu devi sapere che non appena l’anima si decide di voler vivere nel mio Volere, la mia Santissima Umanità prende posto in essa, il mio sangue come pioggia dirotta piove su di lei, le mie pene come muro inespugnabile la circondano, la fortificano, l’abbelliscono in modo mirabile, da rapire questa mia Volontà Divina a vivere in essa, la mia stessa morte forma la resurrezione continua dell’anima di vivere in Essa. Sicché la creatura si sente rigenerata continuamente nel mio sangue, nelle mie pene, nel mio Amore, fin nel mio respiro, in cui trova grazia sufficiente per vivere di mia Volontà Divina, perché Io metto tutto a sua disposizione, come tenni la mia Santissima Umanità a disposizione del mio Voler Divino, così la metto dentro e fuori della creatura, per dar vita alla mia Volontà in essa. Ora, fino a tanto che non si decida di vivere in Essa, il mio sangue non piove, perché non ha che rigenerare in Divino, le mie pene non formano il muro di difesa, perché l’umano volere forma il crollo continuo alle mie opere, e rende come impotente la mia morte perché risorgesse del tutto nel mio Volere. Ora la mia Vita, le mie pene, il mio sangue, se l’anima non vive di Essa, stanno alla porta dell’umano volere aspettando con pazienza invitta per entrare, assalirla da tutte le parti per darle la grazia di vivere del mio Volere, e non entrando tutto resta soffocato in Me, il mio sangue, le mie pene, la mia Vita, ed oh! come soffro nel vedere che non mi dà la libertà di darle il bene che voglio, il mio Amore mi tortura, le mie pene, le mie piaghe, il mio sangue, le mie opere, come tante voci pietose mi dicono continuamente: “Questa creatura ci inceppa, ci rende inutili e come senza vita per essa, perché non vuol vivere di Volontà Divina”. Figlia mia, com’è doloroso voler fare il bene, poterlo fare e non farlo”.

(3) Dopo ciò continuavo il mio abbandono nel Voler Divino, il quale mi ha trasportata fuori di me stessa, ed oh! com’era raccapricciante guardare la terra, io avrei voluto ritirarmi in me stessa per non vedere nulla, ma il mio dolce Gesù, come se volesse che vedessi scene sì strazianti, mi ha fermata e mi ha detto:

(4) “Figlia mia, com’è doloroso vedere tanta perfidia umana, una nazione che inganna l’altra e trascinano a vicenda i poveri popoli nello strazio e nel fuoco, poveri figli miei. Tu devi sapere che la tempesta sarà tanto forte, che succederà come quando un vento impetuoso trasporta con la sua forza: Pietre, terra, alberi, in modo che resta sgombrata da tutto, tanto che con più facilità si possono mettere nuove piante. Così questa tempesta servirà a purificare i popoli e a far sorgere il giorno sereno della pace e dell’unione fraterna. Tu prega affinché tutto serva alla mia gloria, al trionfo della mia Volontà e al bene di tutti”.