Scrutatio

Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

33-43 Luglio 8, 1935 Inseparabilità di chi vive nella Divina Volontà col suo Creatore. La Regina del Cielo insieme con Gesù nell’istituire il Santissimo Sacramento. I figli della Divina Volontà saranno soli e stelle che coroneranno la Sovrana Celeste.

La Divina Volontà - Libro 33°

33-43 Luglio 8, 1935 Inseparabilità di chi vive nella Divina Volontà col suo Creatore. La Regina del Cielo insieme con Gesù nell’istituire il Santissimo Sacramento. I figli della Divina Volontà saranno soli e stelle che coroneranno la Sovrana Celeste.
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(1) Mi sembra che non so trovare riposo se non mi abbandono nelle braccia della Divina Volontà, la quale mi slancia nel suo mare interminabile dove trovo ciò che ha fatto per amore delle creature, ed io ora mi fermo ad un punto e ora ad un altro delle sue molteplici opere, e le ammiro, le amo, le bacio e la ringrazio di tanta magnificenza e di tante industrie amorose verso di noi, misere creature. Ma mentre giravo, con mia sorpresa mi sono trovata innanzi alla gran Signora Regina e Mamma nostra, la più bella opera della Trinità Sacrosanta. Sono rimasta lì a contemplarla, ma non ho vocaboli per dire ciò che comprendevo, ed il mio amabile Gesù con una dolcezza e amore indicibile mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come è bella la Mamma mia, il suo impero si stende ovunque, la sua bellezza rapisce ed incatena tutti, non vi è essere che non pieghi le sue ginocchia per venerarla. Tale me la fece la mia Divina Volontà, me la fece inseparabile da Me, in modo che non ci fu atto che Io feci che la Sovrana Regina non lo fece insieme con Me; la Potenza di quel Fiat Divino pronunciato da Me e da Lei, che mi fece concepire nel suo seno verginale dandomi la vita alla mia Umanità, quel Fiat sempre identico, ed ogni qualvolta Io operavo, il Fiat Divino della mia Madre teneva il diritto nel mio Fiat Divino di fare ciò che facevo Io. Ora, tu devi sapere che quando istituii il Sacramento dell’Eucaristia, il suo Fiat Divino era insieme col mio, ed insieme pronunziammo il Fiat che il pane ed il vino fossero trasustanziati nel mio Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Ah! come nel concepire volli il suo Fiat, così lo volli in quest’atto solenne che dava principio alla mia Vita Sacramentale; chi avrebbe avuto cuore di mettere da parte la Mamma mia in un atto in cui il mio Amore sfoggiavo con eccessi sì esuberanti che dà dell’incredibile! Anzi, non solo fu insieme con Me, la costituii Regina dell’amore della mia Vita Sacramentale, ed Essa con amore di vera Madre mia, mi offrì il suo seno di nuovo, la sua bella anima per tenermi difeso e riparato dalle ingratitudini orrende e sacrilegi enormi che purtroppo avrei ricevuto in questo Sacramento d’amore. Figlia mia, è questo il mio scopo, che voglio che la mia Volontà fosse Vita della creatura, per tenerla insieme con Me, per farla amare col mio amore, operare nelle mie opere, insomma è la compagnia che voglio negli atti miei, non voglio essere solo, e se ciò non fosse, a che pro chiamare la creatura nella mia Volontà, se Io dovessi restare da Dio isolato, ed essa sola, senza prendere parte alle nostre opere divine? E non solo nell’istituire il Santissimo Sacramento, ma in tutti gli atti che feci in tutto il corso della mia Vita; in virtù dell’unico Volere di cui eravamo animati, ciò che facevo Io faceva la Mamma mia, se facevo miracoli, era insieme con Me ad operare il prodigio, sentivo nella Potenza della mia Volontà la Sovrana del Cielo, che insieme con Me chiamavamo a vita i morti, se soffrivo era insieme con Me a patire, non ci fu cosa in cui non ebbi la compagnia di Essa, ed il suo ed il mio operato fusi insieme. Era questo il più grande onore che le dava il mio Fiat, l’inseparabilità con suo Figlio, l’unità con le sue opere; e la Vergine, la gloria più grande che mi attestava, tanto che Io deponevo e Lei riceveva il deposito delle opere fatte nel suo materno cuore, gelosa di custodirne anche il respiro. Questa unità di Volontà e di opere, accendeva tale amore tra l’uno e l’altro, che era bastante ad incendiare tutto il mondo intero ed a consumarlo di puro amore”.

(3) Gesù ha fatto silenzio, ed io sono rimasta nei mari della Sovrana Celeste, ma chi può dire ciò che comprendevo? Ed il mio Sommo Bene Gesù ha ripreso il suo dire:

(4) “Figlia mia, com’è bella la Mamma mia, la sua Maestà è incantevole, innanzi alla sua Santità si abbassano i Cieli, le sue ricchezze sono interminabili ed incalcolabili, nessuno può dirsi simile a Lei, perciò Essa è Signora, Madre e Regina; ma sai quali sono le sue ricchezze? Le anime. Ogni anima vale più d’un mondo intero, nessuno entra in Cielo se non per mezzo suo ed in virtù della sua Maternità e dei suoi dolori, sicché ogni anima è una sua proprietà, perciò si può dare di fatto il nome di vera Signora. Vedi dunque com’è ricca, le sue ricchezze sono speciali, sono piene di vite parlanti, amanti, che inneggiano alla Celeste Signora. Come Madre tiene i suoi figli innumerevoli, e come Regina terrà il suo popolo del regno della Divina Volontà. Questi figli e questo popolo formeranno la sua corona più fulgida, chi come sole e chi come stelle coroneranno il suo augusto capo con tale bellezza, da rapire tutto il Cielo. Sicché i figli del Regno della mia Divina Volontà saranno quelli che le renderanno gli onori di Regina, e trasformandosi in soli le formeranno la più bella corona. Perciò sospira tanto che venga questo regno, perché alla sua corona fulgida con cui la coronò la Santissima Trinità, aspetta la corona del suo popolo, che inneggiandola come Regina, le offrono la loro vita trasformata in sole come attestato d’amore e di gloria. Oh! se si comprendesse che significa vivere nel mio Volere, quanti segreti divini sarebbero svelati, quante scoperte farebbero del loro Creatore. Perciò contentati di morire anziché non vivere di mia Volontà”.