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Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

33-14 Aprile 28, 1934 La Divina Volontà in ogni atto che fa chiama tutte le creature per dare il bene che il suo atto contiene. Esempio: Il sole.

La Divina Volontà - Libro 33°

33-14 Aprile 28, 1934 La Divina Volontà in ogni atto che fa chiama tutte le creature per dare il bene che il suo atto contiene. Esempio: Il sole.
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(1) Sono sempre nella mia cara eredità del Fiat, sento il suo dolce impero che mi tiene assorbita e tanto investita che non mi lascia il tempo di dolermi delle privazioni del mio amato Gesù, per me, ahimè, troppo dolorose. La molteplicità ed infinità dei suoi atti continui s’impongono su di me, per avermi presente e parteciparmi il bene che contengono e dirmi quanto mi ama, e tu quanto ci ami? Onde la mia mente si perdeva e restava rapita nel vedere che sempre voleva darmi del suo, e perciò mi voleva presente agli atti suoi; che bontà! che amore! Quindi il mio Sovrano Gesù sorprendendomi mi ha detto:

(2) “Mia piccola figlia del mio Volere, il tuo Gesù tiene il compito di manifestare i segreti della mia Volontà Divina, il suo Amore che giunge, che non sa stare né può stare se non dà del suo in modo continuo alla creatura. Tu devi sapere che quando la mia Volontà fa un atto, chiama nel suo atto tutte le creature, le vuole tutte a Sé per dare a ciascuna il bene che possiede quell’atto, sicché tutti sono racchiusi nell’atto suo e ricevono il bene dell’eredità divina, con questa differenza: Che chi sta nella nostra Volontà volontariamente e per amore, ne resta posseditrice; e chi non sta, il bene non resta perduto, ma aspetta la sua ereditiera, chi sa si decida di far vita nella nostra Volontà per darne il possesso; e per liberalità tutta divina le diamo l’interesse del bene assegnatoli, cioè gli effetti, per fare che non morisse di fame dei beni del suo Creatore, perché la nostra Volontà possiede in natura la virtù universale, e perciò in ogni suo atto chiama tutti, abbraccia tutti, coinvolge tutti, e porge a tutti i suoi beni divini. Simbolo ed immagine il sole, che essendo stato creato dal mio Fiat con la sua virtù universale, porge la sua luce a tutti, non la nega a nessuno, e se qualcuno non volesse prendere il bene della sua luce, il sole non distrugge la luce che a quel tale appartiene, né la può distruggere, ma aspetta quando quel tale si decida di prendere il bene della luce, non si nega, subito si dà, e fino a tanto che non si decida di prendere direttamente il bene della luce, le dà l’interesse per mezzo delle altre cose create cui il sole tiene il suo atto primo, in tutte le cose create a chi dà la fecondità e la maturazione, a chi lo sviluppo e la dolcezza, non vi è cosa creata cui il sole non dà del suo, quindi la creatura prendendo il cibo, servendosi delle piante, prende gli effetti e gli interessi che le dà la luce che a lui appartiene e che volontariamente non prende. Più che sole è la mia Volontà, in tutti gli atti che fa chiama e tiene presenti tutte le creature, e a tutte porge i suoi beni divini.

(3) Ora chi vive nella nostra Volontà, siccome possiede come proprietà sua il bene che in ogni atto il mio Volere le ha dato, sente in sé la natura del bene, giacché il bene è in suo potere; la bontà, la pazienza, l’amore, la luce, l’eroismo del sacrificio sono a sua disposizione, e se ha l’occasione di esercitarle, senza sforzo le esercita, e se non ha l’occasione d’esercitarle le possiede sempre, come tante nobili principesse che formano l’onore, la gloria delle proprietà che le ha dato la mia Volontà. Succede come all’occhio che possiede la vista, se è necessario che deve guardare, che deve aiutarsi con la vista, lo fa, se non è necessario non perde la vista, ma tiene il suo occhio come gloria e onore che possiede il suo occhio che vede. Possedere la mia Volontà e non possedere le virtù come in natura sua è quasi impossibile, sarebbe come un sole senza calore, come un cibo senza sostanza, come una vita senza palpito. Perciò chi possiede la mia Volontà possiede tutto come doni e proprietà che porta con sé il mio Voler Divino”.