Scrutatio

Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

33-1 Novembre 19, 1933 Chi si dispone a fare la Divina Volontà forma il passaporto, la via, il treno. Gesù vuol rifare Sé stesso nella creatura. Il firmatario ed il motore celeste.

La Divina Volontà - Libro 33°

33-1 Novembre 19, 1933 Chi si dispone a fare la Divina Volontà forma il passaporto, la via, il treno. Gesù vuol rifare Sé stesso nella creatura. Il firmatario ed il motore celeste.
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(1) Mio sovrano celeste Gesù e mia gran signora Regina del Cielo, venite in mio aiuto, mettete questa piccola ignorantella in mezzo ai vostri cuori santissimi, e mentre io scrivo, il mio caro Gesù mi faccia da suggeritore, e la mia Mamma Celeste, come a figlia sua, mi porti la mano sulla carta, in modo che mentre scrivo starò in mezzo a Gesù e alla Mamma mia, affinché neppure una parola in più io scriva di ciò che loro mi dicono e vogliono. Con questa fiducia in cuore, do principio a scrivere il trentatreesimo volume, forse sarà l’ultimo, ma non lo so, sebbene ho tutta la speranza che tutto il Cielo abbia compassione della piccola esiliata, e che presto la facciano rimpatriare con loro, ma del resto Fiat! Fiat!.

(2) Onde continuavo a pensare alla Divina Volontà, vita e centro della mia povera esistenza, ed il mio dolce Gesù ripetendo la sua fuggitiva visitina mi ha detto:

(3) “Mia buona figlia, tu devi sapere che come l’anima si dispone a fare la mia Divina Volontà, forma il passaporto per entrare negli interminabili confini del regno del Fiat; ma sai tu chi ti presta l’occorrente per formarlo, e chi si presta a firmarlo e dargli il valore di passaggio nel mio regno? Figlia, è tanto grande l’atto di disporsi a fare la mia Volontà, che la mia stessa Vita, i miei meriti, formano la carta, i caratteri, ed il tuo Gesù fa il firmatario per farla conoscere e darle libera l’entrata; si può dire che tutto il Cielo corre in aiuto di chi vuol fare la mia Volontà, ed Io sento tant’amore che prendo posto nella fortunata creatura e mi sento amato da essa dalla mia stessa Volontà. Ora vedendomi amato da essa dalla mia stessa Volontà, il mio Amore si fa geloso e non vuol perdere neppure un respiro, un palpito d’amore di questa creatura. Immagina tu stessa le mie premure, le difese che prendo, gli aiuti che do, gli stratagemmi amorosi che li uso, in una parola voglio rifarmi in essa, e per rifarmi espongo Me stesso per formare un altro Gesù nella creatura, perciò metto tutta la mia arte divina per ottenere l’intento, non risparmio nulla, fo tutto, do tutto, dove regna la mia Volontà non posso negare nulla, perché lo negherei a Me stesso.

(4) Ora, il disporsi a fare la mia Volontà forma il passaporto; l’incominciare l’atto forma la via che deve in Essa percorrere, via di Cielo, santa, divina, perciò a chi entra in Essa Io le sussurro all’orecchio del cuore: “Dimentica la terra, già non è più tua, d’ora in poi non vedrai altro che Cielo, il mio regno non ha confini, quindi il tuo cammino sarà lungo, perciò conviene che coi tuoi atti affretti il passo per formarti molte vie e così prendere molto dei beni che ci sono nel mio regno. Onde, l’incominciare l’atto forma la via, il compirlo forma il treno, ed Io quando veggo formato il treno, faccio da motore per metterlo in veloce cammino, ed oh! com’è bello, dilettevole, passeggiare in queste vie che la creatura si ha fatto nella mia Volontà. Questi atti fatti nella mia Volontà sono secoli che racchiudono di meriti e di beni incalcolabili, perché c’è il motore divino che cammina, il quale ha tanta velocità che nei minuti racchiude i secoli, e rende talmente ricca la creatura, bella e santa, da darci il vanto innanzi a tutta la Corte Celeste, additandola come il più grande prodigio della sua arte creatrice.

(5) Oltre di ciò come la creatura va formando il suo atto nella mia Divina Volontà, così le vene dell’anima, si svuotano di ciò che è umano e vi scorre, potrei dire, un sangue divino, il quale fa sentire in sostanza le virtù divine nella creatura, che tengono virtù di scorrere quasi come sangue nella stessa vita che anima il suo Creatore, che le rende inseparabili l’uno dall’altra, tanto che chi vuol trovare Dio lo può trovare nel suo posto d’onore nella creatura, e chi vuol trovare la creatura la troverà nel centro Divino”.