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Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

29-32 Agosto 10, 1931 Bruttezza della natura umana senza della Divina Volontà; bellezza di chi vive in Essa. Il sorriso del Cielo sulla terra.

La Divina Volontà - Libro 29°

29-32 Agosto 10, 1931 Bruttezza della natura umana senza della Divina Volontà; bellezza di chi vive in Essa. Il sorriso del Cielo sulla terra.
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(1) Il mio abbandono nel Voler Divino continua, sento la sua forza rapitrice che dolcemente s’impone sopra di me, ma senza sforzarmi, perché le cose forzate non gli piacciono, non sono per Esso, sono robe che non gli appartengono. Quindi sta tutt’occhio per fare che tutti gli atti miei ricevessero la Vita della Divina Volontà e diventassero come se fossero atti suoi, e mi sembra che ogni mio atto fatto nella sua Volontà adorabile è una vittoria che fa sulla piccolezza della mia volontà. Onde pensavo tra me: “Com’è brutta la natura umana senza della Divina”. Ed il mio dolce Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, brutta è la natura umana che vive senza della mia Volontà, perché essa fu creata dall’Ente Supremo per vivere unita insieme col Fiat Divino, sicché col vivere senza di Esso succede uno spostamento nell’umana natura, in questo spostamento viene spostato l’ordine, la forza, l’amore, la luce, la santità, la stessa ragione; tutte queste belle doti ci sono nella creatura, perché furono messe da Dio come dentro d’un sacrario, ma ci sono fuori del loro posto, tutte in disordine, e siccome stanno fuori posto, uno è contro dell’altra, le passioni combattono la santità, la debolezza combatte la forza, l’amore umano combatte il divino, la creatura il Creatore, e così di seguito. La natura umana senza della Divina Volontà si trasforma in brutta, si capovolge, e nel suo disordine muove guerra al suo Creatore. Succede come l’anima ed il corpo, che sono stati creati da Dio per fare vita insieme, se il corpo vorrebbe far vita separata dall’anima, non gli toccherebbe la triste sorte di subire tale trasformazione da non più riconoscersi da quel che era? Col creare l’uomo la nostra Divinità, vi concorse la nostra infinita Sapienza, che come artefice e come perito che possiede tutta la scienza dell’arte di saper creare, nella nostra Onniveggenza vide che per fare che quest’uomo fosse il nostro onore, e opera degna delle nostre mani creatrici, e la nostra gloria e anche la sua, doveva essere formato corpo e anima, e sobbarchevamo la nostra Volontà come vita primaria dell’anima e del corpo, sicché ciò che è l’anima al corpo, la nostra Volontà doveva essere per l’una e per l’altro. Quindi la creatura è stata creata e ha avuto nel suo principio: Corpo, anima, e volontà umana e Divina, tutto insieme, le quali dovevano fare vita in comune con sommo accordo. E la nostra Volontà che teneva il primato doveva farsi alimentatrice e conservatrice e dominatrice di questa creatura.

(3) Onde, se senza della nostra Volontà Divina la natura umana è bruttezza, unita con la nostra è d’una bellezza rara ed incantevole; nella sua creazione gli fu messo da Noi il germe della luce, ed il nostro Fiat, più che madre tenerissima, si stende con le sue ali di luce sopra di questo germe e lo carezza, lo allieta, lo bacia, lo alimenta, lo fa crescere e le comunica col suo calore e luce tutte le varietà delle bellezze divine, e la natura umana riceve la partecipazione, si sta sotto l’influsso impetuoso e continuo d’una Forza, d’una Santità, d’un Amore tutto Divino, e cresce bella, amabile e ammirabile a tutti. Perciò la natura umana come fu creata da Noi, non è brutta ma bella, né Noi sappiamo fare cose brutte, ma si può rendere brutta col non stare ai modi come fu creata e voluta da Noi. Vedi dunque com’è necessario che le creature facciano e vivano nella nostra Volontà, perché Essa entra nel primo atto della sua creazione. Quindi, distrutto questo, resta sfigurata e senza vera vita. Tutte le cose create furono create con due, e anche con tre elementi insieme: Il sole possiede luce e calore, se la luce vorrebbe vivere isolata senza calore, sarebbe luce sterile senza fecondità, e se il calore vorrebbe isolarsi dalla luce, si cambierebbe in tenebre, ed ecco sfigurato il più bel pianeta che forma l’incanto di tutto l’universo, e con la sua luce domina e fa bene a tutti. La terra è formata dell’elemento di terra e acqua, se la terra vorrebbe farne a meno dell’acqua, diventerebbe polvere, e non formerebbe il solido pavimento dove l’uomo potrebbe innalzare edifici, camminare con passo fermo, tutto vacillerebbe sotto i suoi piedi; ma non basta, se la terra non vorrebbe ricevere il seme nel suo seno, non formerebbe le belle fioriture, le dovizie dei frutti; sicché, terra, acqua e seme, devono vivere insieme, uno dev’essere vita dell’altra, devono stare uniti insieme come ebbero il principio della loro creazione, diversamente farebbe terrore e resterebbe senza la vita del bene da Dio assegnatole, che doveva fare alle creature. Tutte le cose non furono create isolate, e tutto il bene sta nel mantenersi come furono create da Dio. E poi, anche le scienze, se una persona vorrebbe imparare a leggere e non volesse imparare le vocali, e poi l’unione delle consonanti, che sono il principio, il fondamento, la sostanza, da cui derivano le scienze, potrebbe mai impararsi a leggere? Non mai, potrebbe diventare pazzo sui libri, ma impararsi non mai. Vedi dunque la stretta necessità di attenersi al modo come sono state formate le cose al principio della loro esistenza, se non si vogliono cambiare da belle in brutte, da bene in male, da vita in morte. Ora, che cosa può sperare di bene la creatura se non vive unita con la nostra Volontà Divina, in cui fu stabilito il principio della sua creazione? Oh! se tutti lo comprendessero, come sarebbero attenti a farsi dominare, alimentare, crescere dalla mia Volontà, che essendo principio della loro esistenza formerebbe in essi tutto il bello, il buono, ed il santo e la grande fortuna della vita quaggiù, e poi la grande gloria della loro vita lassù”.

(4) Dopo di ciò continuavo i miei atti nella Divina Volontà, e mi pareva che questi atti fatti in Essa, avevano virtù di unire Cielo e terra, e di attirare tutti gli abitatori Celesti a guardare la creatura che si faceva investire dal Voler Divino, per darle il campo d’azione negli atti suoi. Ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:

(5) “Figlia mia, non vi è cosa più bella, più santa, più graziosa e che possiede una forza e virtù rapitrice, di un’anima che si fa dominare dalla mia Divina Volontà; essa è il sorriso del Cielo e della terra, ogni suo atto forma un rapimento al suo Creatore, il Quale sente la dolce Forza della sua Volontà nella creatura, e dolcemente si fa rapire, e tutti i beati sentono che dalla terra c’è chi rapisce la Volontà del Cielo per farla sua e vivere in comune con loro. Oh! come si sentono doppiamente felici nel vedere che anche in terra regna quel Fiat, che mentre beatifica loro e forma la loro suprema felicità, vi regna in un punto della terra, operante e trionfante. Perciò si vede in quel punto di terra, un nembo di Cielo, una Volontà Divina operante, un sorriso della Patria Celeste, che attira l’attenzione di tutto il Cielo sopra di quel punto, per tenerlo difeso e godersi quel sorriso che forma la Volontà Divina in quella creatura, perché i santi sono inseparabili da tutti gli atti di Essa, e godono e prendono parte a secondo il loro merito. Molto più, ché gli atti fatti nella mia Divina Volontà sono tante catene d’amore che scorrono tra il Cielo e la terra, e amano tutti, senza mettere da parte nessuno, e siccome ama tutti, è la ben voluta da tutti. Perciò figlia mia, sii attenta, vola, corri sempre nel mio Voler Divino, affinché formi il sorriso del Cielo sulla terra; è bello veder sorridere il Cielo, ma siccome sono proprietà sue la felicità ed il sorriso, perciò si rende più bella la terra, più attraente, che non sono sue proprietà il celeste sorriso che forma la mia Divina Volontà nella creatura”.