Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

29-4 Marzo 2, 1931 Come l’offrire il sacrificio dei santi raddoppia la gloria. La Divina Volontà tiene la virtù risorgitiva. Chi fa la Divina Volontà acquista i diritti ai beni Divini.

La Divina Volontà - Libro 29°

29-4 Marzo 2, 1931 Come l’offrire il sacrificio dei santi raddoppia la gloria. La Divina Volontà tiene la virtù risorgitiva. Chi fa la Divina Volontà acquista i diritti ai beni Divini.
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(1) Stavo seguendo i miei atti nella Divina Volontà, e andavo offrendo i sacrifici che fecero i santi dell’antico testamento, quelli della mia Mamma Celeste, tutti i sacrifici del mio amato Gesù, e così via via di tutto il resto. Il Divin Volere me li metteva tutti in ordine innanzi alla mia mente, ed io li andavo offrendo come il più bello omaggio al mio Creatore. Ma mentre ciò facevo, il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, non vi è cosa sofferta e operata da tutti i santi della storia del mondo, che la mia Volontà non abbia avuto la sua parte facendosi attore e concorrente di forza, di aiuto, di sostegno di quel sacrificio o opera che hanno fatto. Ora, l’anima offrendoli a Dio come omaggio di gloria, richiama la memoria di quel sacrificio e opera, e la mia Divina Volontà riconosce ciò che ha messo di suo in tali atti, e dà la virtù di raddoppiare la gloria di quel sacrificio per Dio, e per chi ha avuto il bene di sacrificarsi e operare per compiere la mia Divina Volontà. Il vero bene non cessa mai, né in Cielo né in terra, basta una creatura che si ricordi e l’offra, si rinnova la gloria in Cielo e scendono gli effetti di quel bene in terra a pro delle creature. Perciò la vita del vero bene non è soggetta a morire, di fatti, chi è la vita della mia Chiesa? Chi l’alimenta e le fa da Maestro? Se non il breve corso della mia Vita quaggiù; posso dire che sono le mie pene che la sostengono, sono le mie dottrine che l’ammaestrano, sono i sacramenti che la alimentano, sicché tutto il bene che Io feci non morì, ma rimase con la pienezza della vita, e vita che vivifica, conserva, alimenta e cresce continuamente, e si dà a chiunque la vuole. E come la creatura si ricorda, già si mette in rapporto coi miei beni, e come li va offrendo, così si raddoppiano per darsi ad essa, ed Io mi sento raddoppiare la gloria di quello che feci per amor delle creature. Molto più che chi opera nella mia Divina Volontà acquista la virtù risorgitiva; come l’anima va facendo i suoi atti, le sue offerte in Essa, così il mio Fiat corre per mettervi il germe della luce, e la sua luce possiede la virtù di sorgere in ogni istante e atto. Sembra come il sole che sorge per ogni pianticella, per ogni fiore, perché non dà la stessa cosa a tutti, come se sorgesse per ciascuna; dà alla pianticella un’effetto, al fiore un colore, e colori distinti uno dall’altro. Tale sono gli atti fatti nella mia Divina Volontà, si espongono ai raggi del mio Sole Divino, e ne ricevono il germe di luce, la quale fa sorgere in ogni atto di creatura tali varietà di bellezze e colori distinti, e un’atto chiama a sorgere l’altro. Sicché chi vive nella mia Volontà col germe risorgitivo della mia luce, mi dà sempre cose nuove, ed essa sta sempre in atto di risorgere continuamente nell’amore, nella gloria e nella stessa Vita del suo Creatore”.

(3) Onde continuavo i miei atti nella Divina Volontà, volevo abbracciare tutto per mettere in ogni cosa creata la mia adorazione, il mio amore, la mia gratitudine per Colui che tanto mi aveva amato, e che tante cose aveva create per amor mio. Ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia buona, chi vive nella mia Divina Volontà e opera in Essa, è tanto l’amore del mio Fiat nel vedere la piccolezza della creatura che gira in tutte le cose create, per mettervi i suoi piccoli atti, per dire che non solo ama questa Divina Volontà, ma vuole riconoscere tutti gli atti suoi come tanti pegni d’amore; l’amore fa sorgere l’altro amore, ed il mio Volere dà i diritti all’anima nei beni divini, sicché ogni atto che fa la creatura è un diritto che acquista nelle proprietà del suo Creatore. Onde succede che per diritto si sente amare dall’Essere Supremo, perché ci ha messo il suo amore nell’Amore Eterno, e ha acquistato il diritto d’essere amata; l’amore della creatura e l’Amore Divino si sono fusi insieme, e d’ambi le parti sentono il diritto d’amarsi, per diritto gode della luce del sole, per diritto respira l’aria, beve l’acqua, si ciba dei frutti della terra, e così di tutto il resto. Ed oh! la gran differenza di chi prende con diritti i beni divini, questa si può chiamare figlia, e gli altri si possono chiamare servi, e la creatura con questi diritti ci da l’amore di figlio, amore di disinteresse, amore che dice vero amore. Perciò vive sempre nella mia Volontà, affinché senti in te, e godi tutto, l’Amore della Paternità Divina”.