Scrutatio

Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

23-30 Gennaio 22, 1928 Insistenze nel chiedere il regno del Fiat Divino, segno perché vuole Esso regnare. Martirio della privazione di Gesù. La volontà umana, la profanatrice della creatura.

La Divina Volontà - Libro 23°

23-30 Gennaio 22, 1928 Insistenze nel chiedere il regno del Fiat Divino, segno perché vuole Esso regnare. Martirio della privazione di Gesù. La volontà umana, la profanatrice della creatura.
font righe continue visite 179

(1) Stavo facendo il mio giro nel Fiat Divino e volevo travolgere tutto, Cielo e terra, affinché tutti avessero una sola volontà, una sola voce, un sol palpito, volevo animare tutti con la mia voce, affinché tutti dicessero insieme con me: “Vogliamo il regno del tuo Volere”. E per ottenere ciò volevo essere mare per far parlare le acque, sole per dare la mia voce alla luce, cielo per animare le stelle e far dire a tutti: “Venga il tuo regno, sia conosciuto il tuo Fiat”. Volevo penetrare nelle regioni celesti per far dire a tutti gli angioli e santi, alla stessa Mamma Celeste: “Trinità adorabile, fate presto, non più indugiate, vi preghiamo, vi pressiamo, che il tuo Volere scenda sulla terra, si faccia conoscere e vi regni come in Cielo”. Ora mentre ciò e altro facevo, che sarei troppo lunga il dirle sulla carta, pensavo tra me: “E perché tante mie insistenze e premure che pare che non so far nulla se non chiedo il suo Fiat dominante sulla terra?” E Gesù benedetto movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, se tu sapessi chi è che ti spinge, chi ti fa tanto insistere, chi vorrebbe muovere tutto in te a chiedere la Vita, il regno della mia Volontà sulla terra, tu ne resteresti meravigliata”.

(3) Ed io: “Dimmi chi è Amor mio”. E Lui tutto tenerezza ha soggiunto:

(4) “Vuoi saperlo? E’ la mia stessa Volontà che a ciò ti spinge, perché Essa vuol farsi conoscere, vuol regnare, ma vuole l’insistenza della sua piccola figlia, che pressandola in tutti i modi e muovendo tutto, la chiama con tutti, coi mezzi più potenti a venire sulla terra; le tue insistenze sono segno ed immagine dei suoi sospiri e delle sue infinite premure ed insistenze che vuol darsi alle creature, e come tu vuoi muovere tutto, così Essa vorrebbe muovere tutto, il mare, il sole, il cielo, il vento, la terra, affinché tutti movessero le creature a riconoscerla, a riceverla, ad amarla, ed Essa non appena si vedrà desiderata romperà i veli di tutte le cose create, e qual Regina e Madre che sospira i suoi figli, uscirà dal seno di esse, in cui era nascosta, e svelandosi abbraccerà i figli suoi e vi regnerà in mezzo a loro, dando ad essi beni, pace, santità e felicità”.

(5) Dopo di ciò, sono passati lunghi giorni di privazione del mio dolce Gesù, mi sentivo torturata, sfinita di forza, tanto, che avendo provato a scrivere ciò che mi aveva detto nei giorni passati, mi sentivo impossibilitata a farlo, e Lui vedendo che non potevo ed i grandi sforzi che facevo per scrivere, è uscito dal fondo del mio interno come uno che si sveglia da un lungo sonno, e con un’accento pietoso mi ha detto:

(6) “Povera figlia, coraggio, non ti abbattere, è vero che il martirio della mia privazione è terribile e se Io di nascosto non ti sostenessi, tu non avresti potuto durarlo in vita. Molto più che Colei che ti martirizza è la mia Volontà Divina, la quale essendo immensa ed eterna, la tua piccolezza sente tutto il peso della sua immensità e si sente stritolare sotto di Essa, ma sappi figlia mia ch’è il suo grande amore per te, piccola figlia sua, e perciò la sua luce non solo vuole ripristinare l’anima tua, ma anche il tuo corpo, vuole come spolverizzarlo e animando gli atomi della tua polvere con la sua luce, col suo calore, vuole togliere qualunque germe e umori di volontà umana, per fare che tanto la tua anima quanto il tuo corpo, tutto fosse sacro in te, nulla vuol tollerare, neppure un’atomo del tuo essere che non fosse animato e consacrato dalla mia Volontà. Quindi il tuo duro martirio non è altro che la consumazione di ciò che non l’appartiene. Non sai tu che la volontà umana è la profanatrice della creatura? Essa quando tiene le sue piccole vie, i buchi più piccoli per entrare in lei, profana le cose più sante, le più innocenti, ed il mio Volere che fece dell’uomo il suo sacro e vivo tempio dove mettere il suo trono, la sua dimora, il suo regime, la sua gloria, si sente che se la creatura dà le piccole entrate all’umano volere, si sente profanare il suo tempio, il suo trono, la sua dimora, il suo regime e la sua stessa gloria. Perciò il mio Volere tutto vuol toccarti, anche la mia stessa presenza, per vedere se il suo dominio è assoluto su di te e ti contenti che Essa sola domini e primeggi in te. Tutto dev’essere in te Volontà Divina per poter Essa dire: “Sono sicura, nulla mi ha negato, neppure il sacrifizio della presenza del suo Gesù, che amava più che sé stessa, quindi il mio regno è al sicuro”.

(7) Io nel sentir ciò mi sentivo rafforzata dalla sua presenza, e nel medesimo tempo amareggiata dalle sue parole, e nel mio dolore gli ho detto: “Amor mio, sicché Tu non ci devi venire più alla piccola e povera esiliata? Ed io come farò, come potrò vivere senza di Te?”

(8) E Gesù: “No, no, e poi da dove devo venire se sto dentro di te; restati in pace e quando meno te lo pensi, Io mi svelerò, perché non parto da te, ma resto con te”.