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Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

23-21 Dicembre 8, 1927 Chi vive nel Voler Divino resta rigenerata in Esso, e come viene dotata dei beni suoi. La Vergine, piccola luce, e come diventò Sole in virtù del Voler Divino.

La Divina Volontà - Libro 23°

23-21 Dicembre 8, 1927 Chi vive nel Voler Divino resta rigenerata in Esso, e come viene dotata dei beni suoi. La Vergine, piccola luce, e come diventò Sole in virtù del Voler Divino.
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(1) Stavo facendo il mio giro in tutta la Creazione per seguire tutti gli atti che il Fiat Divino esercita in essa, ma mentre ciò facevo pensavo tra me: “Mi sento che non ne posso fare a meno di girare in tutta la Creazione, come se non potessi stare se non faccio le mie piccole visitine al cielo, alle stelle, al sole, al mare e a tutte le cose create, come se un filo elettrico mi tira in mezzo ad esse, per decantare la magnificenza di tante opere e lodare e amare quella Volontà Divina che le creò e le tiene strette come nel suo pugno divino per conservarle belle e fresche, come le uscì alla luce del giorno, e chiedere quella stessa vita e dominio che il Fiat Divino tiene in esse, in mezzo alle creature; e perché dunque non ne posso fare a meno?” Ma mentre ciò pensavo, il mio amato Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, tu devi sapere che tu sei nata non una volta, ma due volte; una volta come le altre creature, l’altra volta sei stata rigenerata nella mia Volontà, ed essendo parto suo, tutto ciò che ad Essa appartiene è tuo. E come il padre, la madre, dotano la figlia dei loro stessi beni, così il mio Volere Divino come ti rigenerò, ti dotò delle sue proprietà divine. Onde, chi non ama, chi non cerca di stare in mezzo alle sue proprietà? Chi non le visita spesso e forma il suo soggiorno in esse per godersele, amarle e non finire mai di decantare la gloria di Colui che l’ha dotato di tante vaste proprietà, che contengono tante svariate bellezze? Saresti troppo ingrata, essere figlia del mio Volere Divino e non fare il tuo soggiorno nelle proprietà di chi ti ha generato, sarebbe non amare chi con tanto amore ti ha partorito, e non riconoscere le ricchezze di chi ti ha generato. Ecco perciò la necessità che tu senti di girare in tutta la Creazione, perché è roba tua e chi ti ha generato col suo filo elettrico di luce e d’amore ti chiama a godere e amare ciò ch’è suo e tuo, e gode di sentire ripetere i tuoi ripetuti ritornelli: “Venga il regno del tuo Fiat sulla terra”.

(3) Dopo ciò seguendo il mio giro in tutte le cose da Dio create, mi sono fermata quando creò la Sovrana Regina, tutta bella, pura e senza macchia, il nuovo ed il più gran portento di tutta la Creazione, ed il mio Sommo Bene Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, l’Immacolata Maria, piccola luce della stirpe umana, perché l’umana terra le diede l’origine, ma fu sempre figlia della luce perché nessuna macchia entrò in questa luce; ma sai tu dove sta tutta la sua grandezza, chi le diede la sovranità, chi formò i mari di luce, di santità, di grazia, d’amore, di bellezza, di potenza, dentro e fuori di Lei? Figlia mia, l’umano non sa fare mai cose grandi, né dare cose grandi, sicché la Regina Celeste sarebbe restata la piccola luce se Lei non avesse messo come da parte il suo volere, ch’era la piccola luce, e non facendosi investire dal mio Voler Divino, cui sperdette la sua piccola luce in Esso, il quale non è piccola luce ma Sole interminabile che investendola tutta formò mari di luce intorno a Lei, di grazia, di santità, l’abbellì tanto da renderla tutta bella, con tutte le tinte delle bellezze divine, da innamorare Colui che l’aveva creato. L’immacolato suo concepimento, per quanto bello e puro, era sempre piccola luce, non avrebbe tenuto né potenza, né luce sufficiente per poter formare mari di luce e di santità se il nostro Voler Divino non avesse investito la piccola luce per convertirla in Sole, e la piccola luce, qual’era la volontà della Sovrana Celeste, non si sarebbe contentata di sperdersi nel Sole del Fiat Divino per farsi da Esso dominare. Fu questo il gran portento, il regno della mia Volontà Divina in Lei, con questa tutto ciò che faceva diventava luce, si nutriva di luce, niente usciva da Lei che non fosse luce, perché teneva in suo potere il Sole del mio Volere Divino, che quanta luce voleva attingere, tanta ne attingeva. E siccome la proprietà della luce è diffondersi, dominare, fecondare, illuminare, riscaldare, ecco perciò che l’altezza della Sovrana Regina col Sole della mia Volontà Divina che possedeva, si diffuse in Dio e dominandolo lo piegò a farlo scendere sulla terra, restò feconda del Verbo eterno, illuminò e riscaldò il genero umano, si può dire che tutto fece in virtù del regno del mio Volere che possedeva; tutte le altre prerogative si possono chiamare ornamenti di questa Madre Regina, ma la sostanza di tutti i suoi beni, della sua altezza, bellezza, grandezza e sovranità, fu che possedette il regno della mia Volontà, perciò di Lei si dice il meno, e del più non ne fanno parola. Ciò significa che della mia Volontà poco o nulla conoscono, perciò sono quasi tutti muti per Essa”.