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Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

23-8 Ottobre 16, 1927 Come la Divina Volontà come acqua fa le sue inondazioni. Chi sono coloro che si fanno inondare. Che significa unità. Come la Regina del Cielo gettò le fondamenta del regno della Divina Volontà.

La Divina Volontà - Libro 23°

23-8 Ottobre 16, 1927 Come la Divina Volontà come acqua fa le sue inondazioni. Chi sono coloro che si fanno inondare. Che significa unità. Come la Regina del Cielo gettò le fondamenta del regno della Divina Volontà.
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(1) Dopo aver passato vari giorni di privazione del mio dolce Gesù, mi sentivo amareggiata fin nelle midolle delle mie ossa, non ne potevo più, e stanca e sfinita volevo rinfrancarmi per prendere forza. Onde mi sono abbandonata primo nel Supremo Volere e poi su di me stessa per poter almeno dormire; ma mentre ciò facevo la mia povera mente non era più in me stessa, ma fuori di me, mi sentivo due braccia che mi stringevano, che mi portavano in alto, in alto, sotto la volta del cielo, ma non vedevo chi fosse; io temevo e una voce mi ha detto: “Non temere, ma guardi in alto”. Io ho guardato ed ho visto che si apriva il Cielo e scendeva verso di me il mio sospirato Gesù, ambedue ci siamo slanciato nelle braccia, io stringendo Lui e Lui stringeva me, e nel mio dolore gli ho detto: “Gesù, amor mio, come mi fai stentare, mi fai giungere agli estremi, si vede che la foga del tuo amore verso di me non è più quella che Tu avevi prima per me”. Ora mentre ciò dicevo, Gesù si è atteggiato a mestizia come se non volesse sentire i miei lamenti e nel medesimo tempo dall’altezza in cui stavamo vedevo scendere un’acqua a dirotto e molti luoghi restavano inondati, mari e fiumi si univano insieme a queste acque ed inondavano paesi e genti, seppellendoli nel loro seno, che terrore! e Gesù tutto afflitto mi ha detto:

(2) “Figlia mia, come tu vedi queste acque che a torrente scendono dal cielo ed inondando, formano con la loro forza sepolcri per poter seppellire città intere, così la mia Divina Volontà, più che acqua fa le sue inondazioni, non a tempo o luoghi, ma sempre e a tutta la terra e su ciascuna creatura versa le sue forti e alte inondazioni, ma chi si fa inondare dalle sue inondazioni di luce, di grazia, d’amore, di santità e di felicità che possiede? Nessuno, che ingratitudine, ricevere a torrenti i suoi beni e non prenderli, passare da sopra, forse bagnarsi solo, ma non farsi inondare e farsi affogare dai beni della mia Volontà Divina, che dolore! ed Io guardo tutta la terra per vedere chi prende le inondazioni di Essa, e trovo solo la piccola figlia del mio Volere che riceve queste inondazioni, che si affoga in Essa e si fa trasportare dove vuole, restando nel suo seno in preda delle sue onde altissime. Non c’è spettacolo più bello, scena più commovente che vedere la piccolezza della creatura in preda di queste onde: Ora si vede in preda delle onde di luce e come sepolta dentro, ora dall’amore affogata, ora dalla santità investita e abbellita, che piacere vederla e perciò Io scendo dal Cielo, per godermi queste scene rapitrici della tua piccolezza portata dalle sue braccia nelle inondazioni del mio eterno Volere, e tu dici che il mio amore è scemato per te? Tu ti sbagli. Sappi che il tuo Gesù è fedele nell’amore e come ti vede sotto le onde della mia Volontà, ti ama sempre di più”.

(3) Detto ciò è scomparso ed io sono restata tutta abbandonata nelle onde del Fiat Divino, ed il mio amabile Gesù ritornando ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, la mia Volontà possiede l’unità, e chi vive in Essa vive in questa unità, e sai tu che significa unità? Significa uno, quest’uno che può abbracciare tutto e tutti, può dare tutto, perché tutto racchiude. La mia Divina Volontà possiede l’unità dell’amore e di tutti gli amori uniti insieme, possiede l’unità della santità e racchiude tutte le santità, possiede l’unità della bellezza e racchiude in sé tutto ciò ch’è bello, possibile ed immaginabile, insomma, racchiude unità di luce, di potenza, di bontà, di sapienza; la vera e perfetta unità, mentre è una, deve possedere tutto e questo tutto, tutto d’una forza eguale, tutto immenso ed infinito, eterno, senza principio e senza fine; quindi chi vive in Essa vive nelle onde immense e altissime che possiede, in modo che l’anima sente l’impero della forza unica di luce, di santità, d’amore, eccetera; sicché in questa forza unica tutto per lei è luce, tutto si cambia in santità, in amore, in potenza, e tutte le portano la conoscenza della sapienza di questa unità. Perciò il vivere in Essa è il miracolo più grande e il perfetto svolgimento della Vita Divina nella creatura. La parola unità significa tutto, e l’anima tutto prende vivendo in Essa”.

(5) Dopo di ciò seguivo il mio giro negli atti del Fiat Divino e giungendo nei mari della Mamma mia Celeste che aveva fatto nell’unità di Esso, pensavo tra me: “La mia Sovrana Mamma non ebbe interesse d’impetrare il regno del Voler Divino, perché se l’avesse tenuto, in quest’unità che Lei viveva, come ottenne il regno della Redenzione avrebbe ottenuto quello della Volontà Divina”. Ed il mio dolce Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(6) “Figlia mia, la nostra Mamma Regina apparentemente pare che tutto il suo interesse fu per il regno della Redenzione, ma non è vero, la parte esterna fu quella, ma l’interno fu tutto per il regno della mia Divina Volontà, perché Essa che ne conosceva tutto il valore e la gloria completa al suo Creatore, ed il bene massimo e completo alle creature, non poteva fare a meno di chiedere il regno dell’eterno Fiat, anzi Lei coll’ottenere la Redenzione gettò le fondamenta del regno della mia Volontà, si può dire che preparò i materiali di esso; è necessario che si facciano le cose minori per ottenere le maggiori e perciò dovetti dare il campo primo alla Redenzione, come per costruire la fabbrica del regno del Fiat Divino. Se non è formato un regno, come può dire un re che tiene il suo regno e domina? Molto più che la Sovrana del Cielo è unica e sola nella gloria nella Patria Celeste, perché unica e sola che formò tutta la sua vita nella mia Volontà, e una madre ama e vuole che i suoi figli posseggano la stessa gloria, e Lei nel Cielo non può comunicare tutta la sua gloria e grandezza e sovranità che possiede, perché non trova chi ha fatto la sua stessa vita continuata nella stessa Volontà Divina, perciò sospira i figli del regno di Essa per poter far riflettere tutta la sua gloria in essi e poter dire: “Ho i miei figli che mi pareggiano nella mia gloria, ora sono più che felice, perché la gloria mia è la stessa gloria dei figli miei”. La felicità d’una madre, è più quella dei figli che la propria, molto più per la Madre Celeste, che nel mio Divino Volere concepì più che madre tutti i redenti e formò la stessa vita dei figli della mia Volontà Divina”.