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Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

20-62 Febbraio 21, 1927 Perché tanto interesse di Gesù che vuole far conoscere la Volontà Divina.

La Divina Volontà - Libro 20°

20-62 Febbraio 21, 1927 Perché tanto interesse di Gesù che vuole far conoscere la Volontà Divina.
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(1) La mia povera mente si perdeva nelle tante conoscenze del Supremo Volere e pensavo tra me: “Perché Gesù tiene tanto interesse che si conosca questa Divina Volontà e che regni in mezzo alle creature? ” Ora mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù è uscito da dentro il mio interno e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, vuoi tu sapere perché ho tanto interesse di far conoscere la mia Volontà e regni in mezzo alle creature? Perché solo Essa è il mezzo per poterla rifare e mette Me e lei in condizione, Io di poter dare e lei di poter ricevere. Fino a tanto che il mio Volere non ritorni trionfante e dominante in mezzo alle creature, Io non potrò dare ciò che voglio ed in loro mancherà la capacità, lo spazio per poter ricevere ciò che posso e voglio dare, perché solo la mia Volontà tiene questa virtù, questa Potenza, che mettendo l’ordine, l’equilibrio tra Creatore e creatura, apre tutte le vie di comunicazione tra loro. Dio tiene la sua via regia per poter spedire senza pericolo i doni suoi, di poter scendere quando vuole e portarle in persona i beni più grandi, e la creatura tenendo la stessa via può riceverlo, oppure salire per andare a prendere essa stessa ciò che il suo Signore le vuol dare. Per quanto un re fosse ricco e potente, se non trova a chi dare, non avrà mai il contento, la soddisfazione di poter dare, le sue ricchezze saranno inoperose, isolate, abbandonate, lui forse vivrà affogato nelle sue ricchezze, ma non avrà mai il contento, la felicità di dare e di far godere i suoi beni, perché non trova a chi darli. Questo re sarà un re isolato, abbandonato, senza corteggio, non avrà chi gli sorride, chi gli dice un grazie, non sarà mai festa per lui, perché la festa si forma col dare e col ricevere. Sicché con tutte le sue ricchezze, questo re avrà un chiodo nel cuore, l’abbandono, la monotonia; sarà ricco ma senza gloria, senza eroismo, senza nome. Qual dolore per questo re con tutte le sue ricchezze?

(3) Ora figlia mia, la causa perché uscimmo fuori la Creazione e creammo l’uomo fu per dare le nostre ricchezze, affinché alla gloria interna e felicità immensa che teniamo si unisce la gloria esterna delle opere nostre. Quindi non stando la creatura nella nostra Volontà ce la sentiamo lontana, né c’è chi ci circonda col suo grazie, né chi ci sorride di compiacenza per le opere nostre. Tutto è isolamento, siamo circondati da immense ricchezze e perché le nostre creature sono lontane da Noi, non abbiamo a chi darle, non abbiamo chi ammira le nostre opere per farle godere, siamo felici, ma per Noi stessi, né vi è chi possa menomamente turbare la nostra felicità, ma siamo costretti a vedere l’infelicità delle creature, perché stando disunita da Noi, loro non possono prendere e Noi non possiamo dare. La volontà umana ha formato i cancelli, ha chiuso con chiavi le porte di comunicazione. Il dare è liberalità, eroismo, amore; il ricevere è grazia, e la creatura col fare la sua volontà impedisce la nostra liberalità, il nostro eroismo, il nostro Amore e se qualche cosa si da è sempre ristretta a via di sforzi, d’intrighi, perché non stando l’ordine tra loro e Noi, le cose non corrono liberamente; non siamo capaci di dolore, il nostro Essere è intangibile da tutti i mali, se fossimo capaci di dolore la creatura avvelenerebbe la nostra esistenza. Ecco perciò tutto il nostro interesse, perché vogliamo far conoscere la nostra Volontà e che regni in mezzo a loro, perché vogliamo dare, vogliamo vederle felici, della nostra stessa felicità, e solo la nostra Volontà può fare tutto questo, realizzare lo scopo della Creazione e farci mettere in comune i nostri beni”.

(4) Oh Volontà di Dio, quanto sei ammirabile, potente e desiderabile. Deh! col tuo impero vinci tutti, fatti conoscere e arrendici tutti a te. Deo Gratias