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Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

20-33 Dicembre 6, 1926 Patto tra Gesù e l’anima. Come l’atto allora si può dire perfetto quando regna la Volontà Divina.

La Divina Volontà - Libro 20°

20-33 Dicembre 6, 1926 Patto tra Gesù e l’anima. Come l’atto allora si può dire perfetto quando regna la Volontà Divina.
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(1) Questa mattina il mio sempre amabile Gesù pare che non mi ha fatto tanto stentare nel venire, anzi si è pure trattenuto a lungo con me, cosa che non faceva da tanto tempo perché se viene ora è sempre brevissima la sua visitina, né mi da tempo a potergli dir nulla, dice Lui solo quello che mi vuol dire oppure con la luce interminabile del suo Volere parla, parla tanto che Gesù resta eclissato in questa luce ed io pure e tutti e due ci perdiamo di vista, perché quella luce è tanto forte e abbagliante che la piccolezza e debolezza della mia vista non può sostenere e quindi sperdo tutto e anche Gesù. Ora mentre si tratteneva con me erano tali e tante le sue smanie d’amore, che il cuore gli batteva forte forte e poggiando il suo petto sul mio mi faceva sentire i suoi palpiti ardenti e avvicinando le sue labbra alle mie versava in me parte di quel fuoco che lo bruciava, era un liquido che mentre era fuoco liquido, era dolcissimo, ma d’un dolce che non si sa dire; ma in quei rivoli che venivano nella mia bocca, che come fontanine uscivano dalla sua bocca, c’era qualche rivolo amaro, che l’ingratitudine umana mandava fin nel cuore del mio dolce Gesù. Tutto ciò Gesù non aveva fatto da molto tempo, mentre prima lo faceva quasi tutti i giorni. Ora dopo d’aver sfogato con me, dopo d’aver versato ciò che teneva nel suo cuore santissimo mi ha detto:

(2) “Figlia mia dobbiamo fare un patto insieme, che tu non devi fare nulla senza di Me, ed Io non debbo fare nulla senza di te”.

(3) Ed io: “Amor mio, è bello, mi piace questo patto, non fare nulla senza di Te, e quando Tu non vieni come faccio? Sicché debbo stare inoperosa e senza far nulla e poi tu metti la tua Volontà in me ed io non so volere se non che ciò che vuoi Tu, quindi Tu vincerai sempre e farai quello che vuoi e senza di me”. E Gesù tutto bontà ha ripreso a dire:

(4) “Figlia mia, quando non vengo non devi stare senza far nulla, no, no, devi continuare a fare ciò che abbiamo fatto insieme, ciò che ti ho detto che voglio che tu faccia, questo non è fare senza di Me, perché è già passato tra Me e te e resta come se sempre lo facessi insieme con Me e poi non vuoi tu che vinca sempre Io? Il vincere del tuo Gesù è guadagno tuo, sicché se tu vinci perdi, se perdi vinci. Ma sii certa che Io non farò nulla senza di te, perciò ho messo in te il mio Volere, ed insieme con Esso la mia Luce, la mia Santità, il mio Amore, la mia Forza, affinché se vuoi la mia Luce, la mia Santità, il mio Amore, la mia Forza, domina in esse e prendi la Luce che vuoi, la Santità, l’Amore, la Forza che vuoi possedere. Com’è bello vederti possedere i miei domini, che mi fanno giungere a non far nulla senza di te. Questi patti li posso fare solo in chi domina e regna la mia Volontà”.

(5) Onde dopo ciò, stavo facendo i miei soliti atti nel Fiat Supremo e pensavo tra me che volevo nascondere il mio piccolo amore, la mia meschina adorazione e tutto ciò che io potessi fare, nei primi atti che fece Adamo quando possedeva l’unità della luce della Volontà Divina ed in quelli della Mamma Regina, che furono tutti perfetti ed il mio adorato Gesù ha soggiunto:

(6) “Figlia mia, un atto allora si può chiamare perfetto quando racchiude in sé tutti gli atti insieme e solo la mia Volontà racchiude quest’atto perfetto, che mentre fa un atto solo, scaturiscono da quest’atto solo tutti gli atti possibili ed immaginabili, che ci sono in Cielo ed in terra. Quest’atto solo del mio Volere è simbolo d’una fonte, che mentre la fonte è una, da essa scaturiscono mari, fiumi, fuoco, luce, cielo, stelle, fiori, monti e terra, da questa sol fonte esce tutto. Ora, Adamo nello stato d’innocenza e l’Altezza della Sovrana Regina, possedendo la mia Volontà, se amavano, nell’amore racchiudevano l’adorazione, la gloria, la lode, la benedizione, la preghiera, nel più piccolo loro atto nulla mancava, scorreva la molteplicità delle qualità dell’atto solo del mio Supremo Volere, che facendole abbracciare tutto in un’atto davano al loro Creatore ciò che gli conveniva, sicché se amavano adoravano e se adoravano amavano. Gli atti isolati che non abbracciano tutti gli atti insieme non si possono chiamare perfetti, sono atti meschini, che danno di volontà umana. Ecco perciò che solo nel Fiat l’anima può trovare la perfezione vera nei suoi atti e offerire un atto divino al suo Creatore”.