Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

20-22 Novembre 6, 1926 Quando avrà compiuto la sua manifestazione, promette di portarla al Cielo. I nuovi apostoli del Fiat. Come chi vive in Esso accentra in sé il cielo, il sole e tutto.

La Divina Volontà - Libro 20°

20-22 Novembre 6, 1926 Quando avrà compiuto la sua manifestazione, promette di portarla al Cielo. I nuovi apostoli del Fiat. Come chi vive in Esso accentra in sé il cielo, il sole e tutto.
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(1) Mi sentivo tutta oppressa sotto il peso della privazione del mio dolce Gesù. Oh! come sospiravo la Patria Celeste dove non più lo perderò di vista, non più sarò sottoposta al duro martirio di sentirmi morire e non morire! Ora mentre mi trovavo stanca e sfinita d’aspettare, la dolce mia vita, il caro mio bene, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno, ma tutto afflitto perché pareva che stava mandando flagelli sulla terra e per non darmi più pena non voleva farmeli vedere, ma dal modo di vederlo io capivo i flagelli che stava facendo e sospirando mi ha detto:

(2) “Figlia mia, coraggio, lasciami che compisca di manifestarti ciò che è necessario che riguarda il regno della mia Volontà, affinché nulla manchi per poterlo formare in mezzo all’umana famiglia e dopo che avrò il tutto compiuto ti porterò subito nella nostra Patria. Credi tu che abbia a vedere il pieno trionfo del regno dell’eterno Fiat per venire al Cielo? Lo vedrai dal Cielo il suo pieno trionfo. Di te succederà ciò che successe di Me per il regno della Redenzione, feci tutto ciò che ci voleva, formai il fondamento, diedi le leggi, i consigli che ci volevano, istituii i sacramenti, lasciai il Vangelo come norma della loro vita, soffrii pene inaudite fin la morte, ma poco e quasi nulla Io vidi stando in terra, i frutti, lo svolgimento della Redenzione. Dopo aver fatto tutto e non avendo più che fare, affidai tutto agli apostoli, affinché facessero loro i banditori del regno della Redenzione, perché uscissero i frutti dei miei lavori che feci per il regno della Redenzione. Così succederà per il regno del Fiat Supremo. lo faremo insieme figlia mia, le tue pene, i tuoi lunghi sacrifici, le tue incessanti preghiere perché venga presto il mio regno e le mie manifestazioni su di Esso, le unirò tutte insieme con Me e formerò le fondamenta e quando il tutto avrò compito, affiderò ai miei ministri il mio regno, affinché come secondi apostoli del regno della mia Volontà, facciano da banditori. Credi tu che sia a caso la venuta del Padre Di Francia e che mostra tanto interesse e che ha preso a cuore la pubblicazione di ciò che riguarda la mia Volontà? No, no, l’ho disposto Io, è un atto provvidenziale della Suprema Volontà che lo vuole come primo apostolo del Fiat Divino e banditore di Esso e siccome si trova fondatore di un’opera è più facile avvicinare vescovi, sacerdoti e persone e anche nel suo stesso istituto per bandire il regno della mia Volontà e perciò l’assisto tanto e do lume speciale, perché per capire la mia Volontà ci vogliono grazie grandi e non piccole luci, ma sole, per comprendere una Volontà Divina, santa ed eterna e grande disposizione da parte a chi viene affidato quest’ufficio. E poi, anche la venuta giornaliera del sacerdote l’ho disposto Io, perché trovassi subito i primi apostoli del Fiat del regno mio, affinché potessero bandire ciò che riguarda il mio Eterno Volere. Perciò lasciami prima compire, affinché dopo compito lo posso affidare ai nuovi apostoli della mia Volontà, e tu potrai venire al Cielo, per vedere da lassù i frutti del sospirato regno dell’Eterno Fiat”.

(3) Ond’io son rimasta a fare i miei soliti atti nel voler Supremo e pensavo tra me: “La mia povera mente gira per il mare, per il sole, per il cielo, dovunque, per seguire gli atti che fa l’adorabile Volontà nella Creazione, ma finito di girare mi trovo sempre nel basso del mio duro esilio. Oh! quanto vorrei restare almeno nell’azzurro cielo, per fare l’ufficio d’una stella al mio Creatore, ma io scomparirei in mezzo alle stelle, perché non sono né bella, né luce come le stelle e quindi tutte mi metterebbero fuori precipitandomi nel basso del mio lungo esilio”. Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

(4) “Figlia mia, chi vive nella mia Volontà vive nell’unità del suo Creatore, che tiene tutto a Sé, nella sua unità tutta la Creazione e come tiene la Creazione così tiene nella sua unità l’anima che vive nell’eterno Fiat, e questa unità le porta tutti i riflessi del suo Creatore e la sua unità con tutta la Creazione, in modo che si vede nell’anima l’immagine vivente di Colui che l’ha creato, che mantenendo la sua unità con tutti, la tiene ai riflessi di tutte le cose da Lui create e questi riflessi formano nel fondo dell’anima il mare, il sole, il cielo e le stelle e tutte le varietà incantevoli della natura, sicché l’anima che vive nella mia Volontà, messa nell’azzurro cielo farebbe il più bello ornamento a quella volta azzurra da fare strabiliare cielo e terra, terrebbe tutto a sé il suo Creatore, un cielo, un sole, un mare, tutto suo proprio, né le mancherebbe neppure la terra tutta fiorita, il canto dolce degli uccelli, portatore della gioia e della musica armoniosa del loro Creatore, perché ogni cosa creata contiene una nota divina. Perciò invece di precipitarti ambirebbero di tenerti in mezzo a loro, perché tra i tanti prodigi che tiene il mio Volere, tiene la Potenza di pennellare nell’anima tutte le opere nostre e di accentrare in essa tutti gli atti suoi, non è contenta se non vede nell’anima la sua bellezza, se non trova il suo eco, la sua gioia e tutta Sé stessa”.