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Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

20-19 Novembre 2, 1926 Nascondimento dei propri atti negli atti della Celeste Mamma e come la suppliscono. Come la Redenzione servirà non più come cibo agli ammalati, ma come cibo ai sani.

La Divina Volontà - Libro 20°

20-19 Novembre 2, 1926 Nascondimento dei propri atti negli atti della Celeste Mamma e come la suppliscono. Come la Redenzione servirà non più come cibo agli ammalati, ma come cibo ai sani.
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(1) Continuavo il mio vivere nel Fiat Divino e mentre facevo i miei atti in Esso, assorbivo luce, la quale facendo i riflessi uscivano altrettanti fili di luce che formavano una rete di luce che si distendeva sulla terra per prendere le creature e Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, ogni qual volta giri nel mio Volere, tanta più luce prendi per formare la rete per prendere le creature, e sai tu qual è questa rete? Sono le mie conoscenze. Quante più verità ti manifesto sul Fiat eterno, tanto più dispongo e allargo la rete per prendere le anime che devono vivere nel regno mio e questo dispone il Signore a dartele. Quando giri nella nostra Volontà, i tuoi atti in virtù di Essa diventano luce e si allungano tanto, da toccare la Divinità e attira altre luce di verità in mezzo alle creature”.

(3) Onde mentre continuavo il mio giro in tutto ciò che è stato fatto nel Voler Supremo, sono giunta a tutto ciò che aveva fatto la mia Mamma Celeste in Esso e le dicevo: “Sovrana Signora, vengo a nascondere il mio piccolo amore nel mare grande del tuo Amore, la mia adorazione verso Dio nell’immenso oceano della tua, i miei ringraziamenti li nascondo nel mare dei tuoi, le mie suppliche, i miei sospiri, le mie lacrime e pene le nascondo nel mare delle tue, affinché il mio ed il tuo mare d’amore sia uno solo, la mia adorazione e la tua sia una sola, i miei ringraziamenti prendono la larghezza dei tuoi stessi confini, le mie suppliche, lacrime e pene diventano un solo mare col tuo, affinché anch’io abbi i miei mari d’amore, d’adorazione, eccetera, affinché come la tua Sovrana altezza impetrò con questo il sospirato Redentore, così anch’io mi presento con tutti questi mari innanzi alla Maestà Divina per chiederle, per pregarlo, per scongiurarlo il regno del Fiat Supremo. Mamma Regina mia, debbo servirmi della stessa tua via, dei stessi mari tuoi d’amore e di grazie per vincerlo a fargli cedere il suo regno sulla terra, come lo vincesti tu a far scendere il Verbo Eterno. Non vuoi tu aiutare la tua piccola figlia, a darmi i mari tuoi per farmi ottenere che presto venga il regno del Fiat Supremo sulla terra? Ora mentre ciò facevo e dicevo, pensavo tra me: “La mia Mamma Celeste non si occupò, né ebbe tanto interesse del regno del Fiat Supremo, che subito venisse a regnare sulla terra, ebbe interesse del sospirato Redentore e l’ottenne, e del Fiat Divino ch’era più necessario e che doveva mettere il perfetto ordine tra Creatore e creatura, non si occupò, mentre spettava a Lei come Regina e Madre di rappacificare la volontà umana e la Divina, affinché regnasse col suo pieno trionfo”. In questo mentre, il mio sempre amabile Gesù è uscito da dentro il mio interno e mi ha detto tutto bontà:

(4) “Figlia mia, la missione della mia inseparabile Mamma, era per il sospirato Redentore e la compì perfettamente; ma tu devi sapere che tutto ciò che feci tanto Io, quanto Essa, la sostanza, la fonte, la causa primaria era il regno della mia Volontà. Ma siccome per venire questo era necessaria la Redenzione, mentre nei nostri atti al di dentro c’era il regno del Fiat, al di fuori dell’esterno dei nostri atti eravamo tutti intenti e occupati per il regno della Redenzione. Invece la tua missione è esclusivamente per il regno del Supremo Volere, e tutto ciò che fece la Sovrana Regina ed Io, sono a tua disposizione, per aiutarti, per supplirti, per darti accesso presso la Divina Maestà per impetrare e chiedergli incessantemente che venga il regno dell’Eterno Fiat. Tu per ricevere il bene del sospirato Redentore avresti dovuto fare la parte tua, ma non stando tu in quel tempo, la mia Mamma ti supplì, ora tu devi supplirla alla parte sua, per il regno del mio Volere. Sicché la Mamma supplì la figlia e la figlia supplisce la Mamma. Molto più che la Regina del Cielo fu la prima figlia della mia Volontà e siccome visse sempre nei nostri confini, si formò i suoi mari d’amore, di grazie, d’adorazione, di luce. Ora essendo tu la seconda figlia del mio Volere, ciò che è suo è tuo, perché la tua Mamma ti tiene come parto suo e gode che la sua figlia stia nei suoi stessi mari per farle impetrare il tanto sospirato regno del Fiat Divino sulla terra. Sicché vedi come largamente ti supplisce la tua Mamma, dandoti tutto ciò ch’è suo, anzi si sente onorata che i suoi immensi mari servono a te, per farti impetrare un regno sì santo”.

(5) Onde dopo ciò stavo seguendo nel Voler Divino ciò che Gesù ha fatto nella Redenzione ed il mio dolce Gesù ritornando ha soggiunto:

(6) “Figlia mia, la mia Redenzione venne come rimedio dell’uomo e perciò serve come rimedio, come medicina, come cibo agli infermi, ai ciechi, ai muti, a tutte le specie di malattie e siccome sono malati, non gustano, né ricevono tutta la forza che contengono tutti i rimedi che venni a portargli per loro bene, il Sacramento Eucaristico che lo lasciai come cibo per darle perfetta salute, molti lo mangiano e mangiano, e si veggono sempre malati. Povero cibo della mia stessa Vita, nascosta sotto i veli degli accidenti del pane, quanti palati corrotti, quanti stomachi indigesti, che gli impedisce di sentire il gusto del cibo mio e non digeriscono tutta la forza della mia Vita Sacramentale e perciò restano infermi e siccome sono membra febbricitanti nel male, lo prendono senza appetito. Perciò sospiro tanto che venga il regno del Fiat Supremo, perché allora tutto ciò che Io feci venendo sulla terra, servirà come cibo a quelli che godranno perfetta salute. Quale non è la differenza tra un ammalato che prende lo stesso cibo e un altro che gode perfetta salute? L’infermo lo prende senza appetito, senza gusto, e le serve per mantenersi e per non morire; il sano lo prende con appetito e siccome lo gusta ne prende di più e si conserva forte e sano. Sicché, qual non sarà il mio contento nel vedere che nel regno del mio Volere tutto ciò che io feci servirà non più come cibo agli infermi, ma come cibo ai figli del regno mio, che saranno tutti pieni di vigore e di perfetta salute? Anzi col possedere la mia Volontà, possederanno la mia Vita permanente in loro stessi, come la posseggono i beati nel Cielo. Sicché la mia Volontà sarà il velo che nasconderà la mia Vita in loro. E siccome i beati mentre mi posseggono dentro di loro come vita propria, perché la vera felicità tiene il principio al di dentro dell’anima, perciò la felicità che ricevono continuamente dalla Divinità, si danno la mano, il bacio alla felicità che posseggono dentro e perciò sono pienamente felici. Così l’anima che possiede la mia Volontà, avrà la mia Vita perenne in essa, che le servirà di cibo continuo, non una volta al giorno come il cibo della mia Vita Sacramentale, perché la mia Volontà farà più sfoggio, né si contenterà di darsi una volta al giorno, ma si darà continuamente, perché sa che tengono palati puri e stomachi forti per gustare e digerire in ogni momento la forza, la luce, la Vita Divina ed i sacramenti, la mia Vita Sacramentale servirà come cibo, come diletto, come nuova felicità alla Vita del Fiat Supremo che possederanno. Il regno del mio Volere sarà il vero eco della Patria Celeste che, mentre i beati posseggono come vita propria il loro Dio, lo ricevono anche da fuori di loro stessi. Sicché, dentro e fuori di loro, Vita Divina posseggono e Vita Divina ricevono. Qual non sarà la mia felicità nel darmi Sacramentato ai figli del Fiat eterno e trovare in loro la mia stessa Vita? Allora si avrà il frutto completo della mia Vita Sacramentale e mentre si consumeranno le specie, non avrò più il dolore di lasciare i miei figli senza il cibo della mia Vita continua, perché la mia Volontà più che accidenti sacramentali, manterrà la sua Vita Divina sempre col suo pieno possesso. Nel regno del mio Volere non ci saranno né cibi, né comunione interrotti, ma perenni, e tutto ciò che Io feci nella Redenzione le servirà non più di rimedio ma di diletto, di gioia, di felicità e di bellezza sempre crescente. Sicché il trionfo del Fiat Supremo darà il frutto completo al regno della Redenzione”.