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Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

16-61 Maggio 13, 1924 La vera adorazione consiste nell’accordo della volontà umana con la Divina. Il vero modello dell’adorazione è la Santissima Trinità.

La Divina Volontà - Libro 16°

16-61 Maggio 13, 1924 La vera adorazione consiste nell’accordo della volontà umana con la Divina. Il vero modello dell’adorazione è la Santissima Trinità.
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(1) Stavo facendo le mie solite preghiere, e mentre tutta mi abbandonavo nelle braccia della Volontà Suprema, intendevo fare in Essa le mie adorazioni alla Maestà Divina, ed il mio Gesù, movendosi nel mio interno, prendeva la povera anima mia nelle sue braccia, ed elevandola tra il Cielo e la terra adorava insieme con me l’Ente Supremo, e poi mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la vera e perfetta adorazione sta nell’accordo completo dell’unione della Volontà di Dio con l’anima. Quanto più l’anima fa una la sua volontà con quella del suo Creatore, tanto più è completa e perfetta la sua adorazione, e se la volontà umana non è una con la Divina, molto più se da Dio è lontana, non si può dire che è adorazione, ma ombra, oppure come tinta senza colore, che non lascia neppure la traccia, e se la volontà umana non è disposta a ricevere il bacio dell’unione della Volontà Suprema, invece d’adorazione può essere insulto e disprezzo. Il primo atto di adorazione è quello di riconoscere la Volontà del suo Creatore per compirla, se questo non c’è, con le parole si adora, coi fatti s’insulta e si offende. E se vuoi conoscere il vero e perfetto modello dell’adorazione, vieni con Me in mezzo alle Tre Divine Persone”.

(3) Io non so come, Gesù mi ha stretto di più e mi ha elevato più in alto, in mezzo ad una luce interminabile. Io mi sentivo annientare, ma sul mio annientamento veniva sostituita una Vita Divina, che sprigionando da Sé tante varie tinte di bellezza, di santità, di luce, di bontà, di pace, d’amore, ecc. , in modo che il mio nulla restava trasformato da quelle tinte divine, da non più riconoscersi e da innamorare Colui stesso che mi aveva così abbellito, ed il mio dolce Gesù ha ripreso il suo dire:

(4) “Vedi figlia mia, il primo atto delle Divine Persone è l’accordo perfetto della nostra Volontà, ed è tanto unificata la nostra Volontà, che non si può discernere quale sia la Volontà dell’Uno o dell’Altro, tanto che sebbene le nostre Persone sono distinte, siamo Tre, ma la Volontà è una, e questa Volontà una produce un atto continuato di perfetta adorazione tra le Divine Persone; l’Una adora l’Altra. Questo accordo di Volontà produce uguaglianza di santità, di luce, di bontà, di bellezza, di potenza, d’amore, e stabilisce in Noi il vero regno dell’ordine e della pace, rendendoci gioie e felicità immense e beatitudini infinite. Sicché l’accordo della volontà umana con la Divina è il primo anello di congiunzione tra il Creatore e la creatura, e da questo scendono in lei, come da dentro un canale, le virtù divine, e producono in essa la vera adorazione, il perfetto amore verso il suo Creatore, che elevandosi da dentro lo stesso canale di congiunzione, riceve le varie tinte delle qualità divine. E ogniqualvolta l’anima si eleva per tuffarsi in questa Volontà Eterna, tante varietà di più di bellezza divina l’abbelliscono e acquista. Perciò dico che l’anima che fa la mia Volontà è il mio trastullo ed il mio contento, e per divertirmi sto col pennello della mia Volontà nelle mani, e come lei si tuffa nel mio Volere, Io la ritocco e mi diverto con imprimerle, con una mia pennellata, una sfumatura di più della mia bellezza, del mio amore, della mia santità, e di tutte le mie qualità. Sicché per Me, tanto è stare in Cielo come stare in essa, trovo la stessa adorazione delle Divine Persone, la mia Volontà, il mio amore, e siccome alla creatura c’è sempre da poter dare, Io la faccio ora da valente pittore e dipingo in lei la mia immagine, or da maestro e le insegno le dottrine più alte e sublimi, or da amante appassionato, che do e voglio amore, insomma, uso e faccio tutte le arti per divertirmi con essa, e quando il mio amore offeso dalle creature non trova dove rifugiarsi, dove fuggire da quelli che m’inseguono per darmi morte, oppure mi costringono a prendere la via della volta dei Cieli, Io mi rifugio nell’anima che contiene in sé la mia Volontà, e trovo la mia potenza che mi difende, il mio amore che mi ama, la mia pace che mi dà riposo; trovo tutto ciò che voglio. Quindi la mia Volontà congiunge tutto insieme, Cielo e terra, e tutti i beni, e ne forma uno solo, e da questo solo scaturiscono tutti i beni possibili ed immaginabili, sicché l’anima che fa la mia Volontà, posso dire che è il tutto per Me, ed Io sono il tutto per lei”.

(5) Onde il mio amabile Gesù si è ritirato nel fondo del cuore e mi è scomparso, ed io son restata confortata, sì, rafforzata, ma in preda del dolore di essere restata priva di Lui e di non avergli detto neppure una parola del mio duro stato. Ah! sì, quando si sta con Gesù l’anima s’illude di doverlo per sempre possedere, e non sente bisogno di nulla, scompariscono tutti i mali, e con Gesù tutti i beni escono in campo, ma come Lui si sottrae, i mali ritornano ed il dolore della privazione aguzza di più la sua punta, che squarciando senza pietà il povero cuore, rende sempre nuovo e più intenso il suo dolore. In questo mentre, il mio Gesù è ricomparso e mi diceva che teneva il suo cuore tutto ferito come da mille punture, e mi ha detto:

(6) “Figlia mia, queste ferite me le hai fatto tu al mio cuore: Come tu mi chiamavi mi ferivi, come ti ricordavi che stavi priva di Me mi ripetevi le ferite, e come soffrivi per la mia privazione, altre ferite aggiungevi”.

(7) Ed io nel sentir ciò ho detto: “Amor mio, se sapessi come mi sanguina il cuore per causa tua, e come me lo sento ferito ed inasprito per la tua privazione, che non ne posso più, sicché me lo sento ferito più io che Tu”.

(8) E Gesù: “E allora vediamo chi contiene più ferite, tu o Io”.

(9) Onde Gesù ha visitato l’interno dell’anima mia, e poi ha fatto il confronto tra me e Lui chi teneva più ferite, io o Gesù. Con mia sorpresa ho visto che Gesù teneva più ferite di me, sebbene io ne avessi bastanti. E Gesù ha ripreso:

(10) “Hai visto che Io sono ferito più di te, ma sappi che ci sono varie vuoti d’amore per la mia privazione, ma non temere, che Io prenderò l’impegno di riempirli, perché lo so Io che non puoi fare ciò che fai quando sto Io insieme con te; quindi, non stando la tua volontà di formare quei vuoti d’amore, il tuo Gesù ci penserà a riempirli, basterà un solo volo che ti faccio fare nella mia Volontà per metterci d’accordo nell’amore, in modo che straripando fuori questo amore, scorra a bene dei nostri fratelli. Perciò, lasciami fare e fidati di Me”.