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Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

16-57 Aprile 8, 1924 Minacce di castighi. Anche il sonno, nella Divina Volontà, è un argine alla Giustizia Divina.

La Divina Volontà - Libro 16°

16-57 Aprile 8, 1924 Minacce di castighi. Anche il sonno, nella Divina Volontà, è un argine alla Giustizia Divina.
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(1) Le privazioni del mio dolce Gesù continuano, ed io passo i miei giorni in un purgatorio vivente; mi sento morire e non muoio; lo chiamo, deliro, ma invano; nel mio interno mi sento svolgere una scena tragica, che se si potesse vedere all’esterno si muoverebbero a pietà anche le pietre e si scioglierebbero in lacrime. Ma, ahimè! nessuno si muove a pietà di me, neppure quel Gesù che diceva d’amarmi tanto. Ma mentre mi trovavo nel colmo delle mie pene, il mio amato Gesù, la mia vita, il mio tutto, si è mosso nel mio interno, e facendomi culla con le sue braccia e cullandomi diceva:

(2) “Ninna nanna, figlia mia, dormi nelle braccia del tuo Gesù. Ninna nanna, piccina mia”.

(3) E siccome vedeva che mentre mi addormentavo mi svegliavo, ripeteva di nuovo: “Ninna nanna, figlia mia”. Ond’io, non potendo resistere, ho preso, non volendo e piangendo, un profondo sonno. Quindi, dopo ore ed ore di sonno senza che mi potessi svegliare, il mio dolce Gesù, stringendomi forte si poggiava dalla parte del cuore, facendomi sentire un peso enorme che mi schiacciava, e ad onta di ciò non mi potevo svegliare. Oh! quante cose avrei voluto dirgli, ma il sonno me lo impediva. Onde dopo molto stentare, tra la veglia ed il sonno ho visto che il mio bene Gesù soffriva molto, tanto che restava come soffogato nelle pene, ed io gli ho detto:

(4) “Amor mio, Tu soffri tanto, fino a soffogarti, e a me, poi, vuoi che dorma? Perché non mi lasci soffrire insieme con Te? E se vuoi che dorma, perché non dormi Tu insieme con me? ”.

(5) E Gesù tutto afflitto mi ha detto: “Figlia mia, sono tante le offese che mi fanno, che mi sento affogare di pene, e se volessi far parte a te, non avresti potuto resistere e restare viva; non senti il peso che mi danno, fino a schiacciarmi, che stando in te mi riesce inevitabile non fartene parte? E se Io volessi dormire insieme con te, la mia giustizia si sfogherebbe liberamente contro dell’uomo, ed il mondo rotolerebbe”.

(6) E mentre ciò diceva, Gesù ha chiuso gli occhi, ed il mondo pareva che rotolasse e tutte le cose create uscivano dall’ordine della Creazione; l’acqua, il fuoco, la terra, i monti, ecc. , si scompigliavano tra loro e si rendevano omicidi e nocivi all’uomo. Chi può dire i grandi guai che succedevano? Io, presa da spavento, ho gridato: “Gesù, apri gli occhi, non dormire, non vedi come tutte le cose si scompigliano e si mettono in disordine? ”.

(7) E Gesù di nuovo: “Hai visto figlia mia? Non posso dormire, solo quando ho chiuso gli occhi, se sapessi quanti mali son successi, a te è necessario il sonno per non vederti soccombere del tutto, ma sappi che ti metto nel centro del mio Volere, affinché il tuo sonno sia anche un argine alla mia giustizia, che vuole giustamente sfogarsi contro dell’uomo”.