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Lunedi, 27 maggio 2024 - Sant´Agostino di Canterbury ( Letture di oggi)

16-52 Febbraio 28, 1924 Il Signore tiene sospesi i beni che aveva stabilito nella Creazione, per darle alle anime che devono vivere nel suo Volere.

La Divina Volontà - Libro 16°

16-52 Febbraio 28, 1924 Il Signore tiene sospesi i beni che aveva stabilito nella Creazione, per darle alle anime che devono vivere nel suo Volere.
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(1) Mentre pregavo mi sentivo il mio amabile Gesù nel mio interno, che ora pregava, ora soffriva, ora come se stesse operando, spesso spesso mi chiamava col mio nome, ed io gli ho detto: “Gesù, che vuoi, che stai facendo? Mi sembra che sei molto occupato e soffri molto, e mentre mi chiami, tirato dalle tue occupazioni ti scordi che mi hai chiamato, e non mi dici nulla”.

(2) E Gesù: “Figlia mia, sono tanto occupato in te ché sto svolgendo tutto l’operato del vivere nel mio Volere. E’ necessario che lo faccia prima Io in te, e mentre lo faccio lego tutto il tuo interno nell’interminabile luce della mia Volontà, affinché la tua piccola volontà umana resti concatenata e vi prenda il suo posto, e allargandosi in Essa riceva tutto il bene che la Volontà Divina vuol dare alla volontà umana. Tu devi sapere che, come la Divinità decretò la Creazione, mise fuori di Sé tutto ciò che doveva dare alla creatura, i doni, le grazie, le carezze, i baci, l’amore che doveva manifestarle; come uscii fuori il sole, le stelle, l’azzurro cielo e tutto il resto, così uscii fuori tutti i doni con cui doveva arricchire le anime. Ora, come l’uomo si sottrò dalla Volontà Suprema, respinse tutti questi doni, ma la Divinità non se li ritirò in Sé stessa, ma li lasciò sospesi nella sua Volontà, aspettando che la volontà umana si vincolasse con la sua ed entrasse nel primo ordine da Lei creato, per mettere in corrente con l’umana natura i doni da Lei stabiliti, sicché stanno sospesi nella mia Volontà tutte le finezze d’amore, i baci, le carezze, i doni, le comunicazioni ed i miei trastulli innocenti che dovevo seguire con Adamo se non avesse peccato. La mia Volontà vuole sgravarsi di questi cumuli di beni che aveva stabilito di dare alle creature, e perciò voglio stabilire la legge del vivere nel mio Volere, per mettere in vigore tra Creatore e creatura tutti questi beni sospesi, perciò sto lavorando in te, per riordinare la tua volontà con la Divina, così potrò dar principio e mettere in corrente i tanti beni che finora sono sospesi tra Creatore e creatura. M’interessa tanto questo riordinamento dell’umana volontà con la Divina e che del tutto viva in Essa, che fino a tanto che ciò non ottenga, mi sento come se la Creazione non avesse il mio scopo primario. Del resto, Io creai la Creazione non perché ne avessi bisogno; ero più che sufficientemente felice per Me stesso, e se la creai fu solo ché ai tanti beni che contenevamo in Noi stessi, volevamo un divertimento all’esterno di Noi, perciò il tutto fu creato, e dentro d’un intenso sfogo del più puro amore nostro, mettemmo fuori dal nostro alito onnipotente questa creatura, per poterci trastullare con lei, e lei felicitarsi con Noi e con tutte le cose da Noi create per amor suo. Ora, non fu distruggere il nostro scopo, che chi doveva servire solo per farci gioire e scherzare insieme, col sottrarsi dalla nostra Volontà ci servì d’amarezze, e allontanandosi da Noi, invece di trastullarsi con Noi si trastullò con le cose da Noi create, con le sue stesse passioni, e a Noi ci mise da parte? Non fu questo un capovolgere lo scopo di tutta la Creazione? Vedi dunque come è necessario che ci rifacciamo dei nostri diritti, che la creatura ritorni nel nostro seno per ricominciare i nostri trastulli; ma deve ritornare dove l’uomo fece incominciare il nostro dolore, e vincolarsi con nodo indissolubile con la nostra Eterna Volontà, deve smettere la sua per vivere della Nostra. Perciò sto lavorando nell’anima tua, e tu segui il lavoro del tuo Gesù che vuol mettere in corrente i doni, le grazie sospese che ci sono nella mia Volontà”.