16-23 Ottobre 4, 1923 La Divina Volontà per rendersi vita dell’anima, questa deve far scomparire la propria volontà, il suo volere non deve più esistere.
La Divina Volontà - Libro 16°

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(1) Mi sentivo distruggere dalla pena della sua privazione, col triste pensiero che Gesù non sarebbe più venuto. Oh! com’è trafiggente il pensare che non dovevo più vedere Colui che forma tutta la mia vita, la mia felicità, tutto il mio bene. In questo mentre che ciò pensavo, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, come posso lasciarti se nell’anima tua sta imprigionata la mia Volontà, e dando vita a tutti i tuoi atti svolge la sua Vita come nel suo proprio centro? Sicché ad un punto della terra c’è la mia Vita. Ahi! se non ci fosse questa mia Vita sulla terra, la mia giustizia si sfogherebbe con tal furore da annientarla”.
(3) Ed io nel sentire ciò ho detto: “Mio Gesù, la tua Volontà sta dappertutto, non c’è punto dove non si trova, e Tu dici che sta imprigionata in me? ”.
(4) E Gesù: “Certo che sta ovunque con la sua immensità, con la sua onniveggenza e con la sua potenza; qual Regina tutto a Lei sottopone, non facendo sfuggire nessuno dal suo impero, ma come vita, cui la creatura vi forma la sua per svolgere la sua nella Vita della mia Volontà e formare una Vita della Divina Volontà sulla terra, non esiste. Per molti la mia Volontà, non facendola, è come se non esistesse, succede come se uno avesse l’acqua nella propria stanza e non la beve, il fuoco e non si avvicina a riscaldarsi, il pane e non lo mangia, con tutto ciò che ha con sé questi elementi che possono dar vita all’uomo, non prendendoli, può morire di sete, di freddo e di fame; altri li prendono di rado, e sono deboli e malati; altri tutti i giorni, e questi sono sani e robusti. Sicché il tutto sta quando si possiede un bene, se la volontà umana vuol prendere quel bene, ed il modo come lo vuol prendere; e a seconda che se ne serve così riceve gli effetti. Così è della mia Volontà, per formarsi vita dell’anima deve far scomparire la propria volontà nella mia, il suo volere non deve più esistere, deve sottentrare in tutti i suoi atti, come atto primo, la mia Volontà, la quale si darà all’anima, ora come acqua per dissetarla con le sue acque divine e celesti; ora come fuoco, non solo per riscaldarla ma per distruggere ciò che è umano, e riedificare in lei la Vita della mia Volontà, e ora come cibo, per alimentarla e renderla forte e robusta. Oh! com’è difficile trovare una creatura che ceda tutti i suoi diritti, per dare solo al mio Volere il diritto di regnare; quasi tutti vogliono riservare qualche cosa del proprio volere, e perciò la mia Volontà non regnandovi completamente, non può formare la sua Vita in tutte le creature”.