Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

16-5 Luglio 19, 1923 Prodigi del Fiat Divino nel gran vuoto dell’anima.

La Divina Volontà - Libro 16°

16-5 Luglio 19, 1923 Prodigi del Fiat Divino nel gran vuoto dell’anima.
font righe continue visite 185

(1) Stavo pregando ed abbandonandomi tutta nelle braccia della Santissima Volontà di Dio, ed il mio sempre amabile Gesù, uscendo dal mio interno e dandomi la mano, mi ha detto:

(2) “Figlia mia, vieni insieme con Me e guarda il gran vuoto che esiste tra il Cielo e la terra. Questo gran vuoto, prima che il mio Fiat si pronunziasse, era orribile a vedersi, tutto era disordine, non si vedeva né divisione di terra né di acqua, né di monti, era un ammasso che metteva spavento; non appena il mio Fiat si pronunziò, tutte le cose rotolarono, scuotendosi fra loro ed ognuna prese il suo posto, restando tutte ordinate con l’impronta del mio Fiat Eterno, e non possono spostarsi se il mio Fiat non vuole. La terra non metteva più spavento, anzi, nel vedere la vastità dei mari, le sue acque non più fangose ma cristalline, il suo dolce mormorio, come se le acque fossero voci che zitte zitte parlano tra loro, le sue onde fragorose che delle volte si alzano tanto che compariscono monti d’acqua e che poi cadono nello stesso mare, quanta bellezza non contiene, quanto ordine e quanta attenzione non riscuote dalle creature? E poi, la terra tutta verdeggiante e fiorita, quanta varietà di bellezza non contiene? Eppure è nulla ancora, il vuoto non era riempito del tutto, e come il mio Fiat aleggiò sulla terra e divise le cose ed ordinai la terra, così, aleggiando su in alto, distesi i cieli, li ornai di stelle, e per riempire il vuoto dell’oscurità creai il sole, che fugando le tenebre, riempì di luce questo gran vuoto e mise il risalto di tutta la bellezza a tutto il creato. Onde, chi fu la causa di tanto bene? Il mio Fiat onnipotente, ma questo Fiat volle il vuoto per creare questa macchina dell’universo.

(3) Ora figlia mia, vedi questo gran vuoto in cui tante cose creai? Eppure il vuoto dell’anima è più grande ancora, quello doveva servire per abitazione dell’uomo, il vuoto dell’anima doveva servire per abitazione d’un Dio. Non dovevo pronunziare per sei giorni il mio Fiat come nel creare l’universo, ma per quanti giorni contiene la vita dell’uomo, e tante volte, per quante volte mettendo da parte il suo volere fa operare il mio, quindi, dovendo il mio Fiat fare più cose che non feci nella Creazione, vi voleva più spazio, ma sai tu chi mi dà campo libero a riempire questo gran vuoto dell’anima? Chi vive nel mio Volere. I miei Fiat sono ripetutamente detti, ogni pensiero è accompagnato dalla potenza del mio Fiat, ed oh! quante stelle ornano il cielo dell’intelligenza dell’anima; le sue azioni sono seguite dal mio Fiat, ed oh! quanti soli sorgono in essa; le sue parole investite dal mio Fiat sono più dolci del mormorio delle acque del mare, dove il mare delle mie grazie scorre per riempire questo gran vuoto, ed il mio Fiat si diletta nel formare le onde che giungono fino al di là del cielo, e vi discendono più cariche, per ingrandire il mare dell’anima. Il mio Fiat soffia sul suo cuore, e dei suoi palpiti ne forma incendi d’amore; il mio Fiat non lascia nulla, investe ogni affetto, le tendenze, i desideri, e vi forma le più belle fioriture. Quante cose il mio Fiat non opera in questo gran vuoto dell’anima che vive nel mio Volere? Oh! come resta dietro tutta la macchina dell’universo, i cieli stupiscono e guardano tremebondi il Fiat onnipotente operante nella volontà della creatura e si sentono doppiamente felici ogniqualvolta questo Fiat agisce e rinnova la sua potenza creatrice, sicché sono tutti attenzione intorno a Me, per vedere quando il mio Fiat viene pronunziato, per riscuotere la loro doppia gloria e felicità; oh! se tutti conoscessero la potenza del mio Fiat, il gran bene che contiene, tutti si darebbero in preda della mia Volontà onnipotente. Eppure c’è da piangere, quante anime con questi grandi vuoti in seno, sono peggio del gran vuoto dell’universo prima che il mio Fiat fosse pronunciato? Non aleggiando in loro il mio Fiat, tutto è disordine, le tenebre sono tanto fitte che fa orrore e spavento, c’è un ammasso tutto insieme, nessuna cosa al posto, l’opera della Creazione scompigliata in loro, perché solo il mio Fiat è ordine, la volontà umana è disordine. Perciò figlia del mio Volere, se vuoi l’ordine in te, fa che il mio Fiat sia la vita di tutto in te, e mi darai il gran contento che il mio Fiat possa svolgersi, mettendo fuori i prodigi ed i beni che contiene”.