Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

14-67 Ottobre 19, 1922 Per quanti effetti e valori si conoscono, tanto più si riceve del Voler Divino. Aspettazione di Gesù per tanti secoli per far conoscere il suo Volere.

La Divina Volontà - Libro 14°

14-67 Ottobre 19, 1922 Per quanti effetti e valori si conoscono, tanto più si riceve del Voler Divino. Aspettazione di Gesù per tanti secoli per far conoscere il suo Volere.
font righe continue visite 86

(1) Continuando a starmi tutta abbandonata nelle braccia del mio dolce Gesù, mi sentivo tutta immersa nel suo Santissimo Volere, in cui mi trovavo come nel centro. Onde nel venire mi ha detto:

(2) “Figlia mia, la mia Umanità viveva come nel centro del Sole Eterno della mia Volontà Divina, e siccome da questo centro partivano raggi che portando con loro la mia immensità coinvolgevano tutto e tutti, ed il mio operato, partendo da questo centro si trovava come in atto per ogni atto di creatura, ogni parola come in atto per ciascuna parola, ogni pensiero come in atto per ciascun pensiero, e così di tutto il resto, e come scendeva, come un atto solo risaliva di nuovo nel suo centro, portando con sé tutti gli atti umani per rifarli, per riordinarli a seconda che voleva mio Padre, sicché solo perché la mia Umanità viveva nel centro del Volere Eterno potetti abbracciare tutti come un atto solo, per compiere con decoro e degna di Me l’opera della Redenzione, altrimenti sarebbe stata un’opera incompleta e non degna di Me. E siccome la rottura della volontà umana con la Divina fu tutto il male dell’uomo, così l’unione stabile della volontà della mia Umanità con la Divina, doveva formare tutto il suo bene; e questo succedeva in Me come connaturale. Guarda il sole, che cosa è? E’ una palla di luce, e questa luce la spande ugualmente a destra, a sinistra, davanti, di dietro, di sopra, di sotto, dovunque, la luce di tanti secoli addietro è quella di oggi, niente ha cambiato, né luce, né calore, e quella di oggi sarà quella della fine dei secoli; se avesse ragione potrebbe dire tutti gli atti umani, anzi li terrebbe in sé come proprietà sua, essendo stato lui, vita, effetto e causa di ciascun atto, e questo come cosa connaturale per lui. Ora, tutto questo succede per l’anima che vive nel centro del mio Volere, lei abbraccia tutti e nessuno sfugge, fa per tutti e niente omette, insieme con Me non farà altro che spandersi a destra ed a sinistra, davanti e di dietro, ma in modo semplice e connaturale, e come opera nel mio Volere fa il giro di tutti i secoli, ed a tutti gli atti umani eleva il suo atto in modo divino per virtù della mia Volontà.

(3) Senti figlia mia, rigenerata nel mio Supremo Volere, quello che voglio fare di te ed in te, quello che faceva la mia Umanità nella Divina Volontà voglio ripeterlo, ma voglio il tuo volere unito insieme, affinché ripeta insieme con Me ciò che facevo e faccio ancora. Nel mio Volere ci sono tutti gli atti che fece la mia Umanità, sia esterno che interno; degli atti esterni più o meno si sa ciò che Io feci, e la creatura, volendo si può unire insieme con Me e prendere parte a quel bene che feci, ed Io sento il contento perché vedo il mio bene in mezzo alle creature come moltiplicato in virtù dell’unione che fanno con Me; i miei atti sono messi come al banco, e ne riscuoto gli interessi. Invece, degli atti interni che fece la mia Umanità nella Divina Volontà per amor di tutti, poco o nulla se ne sa, e la creatura non conoscendo né la potenza di questo Volere, né come la mia anima operava in Esso, né ciò che feci, come potrà unirsi con Me per prendere parte di quel bene? La conoscenza porta con sé il valore, gli effetti, la vita di quel bene. Un oggetto tanto utile porta per quanto si conosce, e molte volte succede che due oggetti che contengono lo stesso valore, uno che conosce il valore di più, vendendolo acquista di più; un altro che non ha quella conoscenza lo dà per meno; quante cose fa la conoscenza, molti si fanno ricchi perché hanno cura di conoscere le cose; altri si trovano nelle stesse materie, ma perché non conoscono bene le cose sono poveri. Ora, volendoti insieme con Me, anche nei miei atti interni che faceva la mia Umanità in questo Volere Supremo, è giusto che ne facessi conoscere i pregi, il valore, gli effetti, la potenza, il modo che tiene questo mio Volere; ed a seconda che ti vado manifestando, apro tra te e Me la partecipazione di quello che ti faccio conoscere; altrimenti, a che pro dirtelo? Forse per darti una semplice notizia? No, no, quando Io faccio conoscere è perché voglio dare, sicché quanti valori ed effetti conosci, tanto ti ho dato. Perciò vedi il gran bene che voglio fare, non solo a te, ma anche agli altri, perché come si farà via questa conoscenza del vivere nel mio Volere, sarà amato di più, e l’amore assorbirà in loro tutto il bene che la conoscenza come madre feconda li ha partorito. Io non sono il Dio isolato, no, voglio la creatura insieme con Me, l’eco mio deve risuonare nel suo, ed il suo nel mio e farne uno solo; e se ho aspettato tanti secoli per far conoscere il mio Volere operante nella creatura, ed il suo operante nel mio, quasi elevandolo al mio stesso livello, era perché dovevo preparare, disporre le creature a passare dalle conoscenze minori alle maggiori; dovevo fare come un maestro che doveva insegnare le vocali, le consonanti, poi passa ai componimenti. Finora non si sapeva altro della mia Volontà che le vocali e le consonanti, era necessario che passassi ai componimenti, e questo mi svolgerà la Vita della mia Volontà. Il primo componimento lo voglio da te, se sarai attenta lo svolgerai bene, in modo da darmi l’onore di un tema che ti ha dato il tuo Gesù, il tema più nobile, il tema del Volere Eterno, che mi porterà la gloria più grande, che formando il connesso con le creature farà conoscere nuovi orizzonti, nuovi cieli e nuovi eccessi del mio amore.

(4) Vedi, nel mio Volere Supremo stanno tutti i miei atti interni che fece la mia Umanità, come in aspettativa per uscire come messaggeri per mettersi in via. Questi atti sono stati fatti per le creature, e vogliono darsi e farsi conoscere, e non dandosi si sentono come imprigionati, e pregano, supplicano, che il mio Volere li metta a conoscenza per poter dare il bene che essi contengono. Mi trovo nelle condizioni d’una povera madre che per lungo tempo tiene il suo parto nel suo seno, e che essendo giunto il tempo di metterlo fuori, se non lo mette spasima, s’addolora, e non curando la propria vita, a qualunque costo vuole mettere fuori il suo portato; le ore, i giorni di ritardo le sembrano anni e secoli, tutto ha fatto e disposto, non resta altro che metterlo fuori. Tale sono Io, più che madre per tanti secoli ho contenuto in Me, più che parto, tutti i miei atti umani fatti nella santità del Volere Eterno, per darli alla creatura, e come si daranno innalzeranno gli atti umani della creatura in atti divini, e la fregieranno con le più belle bellezze, facendola vivere con la Vita della mia Volontà, dandole il valore, gli effetti, i beni che il mio Volere possiede. Perciò, più che madre spasimo, mi addoloro, brucio, ché voglio uscire questo parto della mia Volontà; il tempo è giunto, non resta altro che trovare chi deve ricevere il primo parto, per continuare gli altri parti nelle altre creature. Perciò ti dico, sii attenta, allarga il tuo cuore per poter ricevere tutto il valore, gli effetti, la conoscenza che il mio Volere contiene, per poter mettere in te il primo parto. Quanta gioia mi darai, sarai il principio della mia felicità sulla terra; il volere umano, potrei dire, mi ha reso infelice in mezzo alle creature, e la mia Volontà operante nella creatura mi restituirà la mia felicità.