Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

14-60 Settembre 15, 1922 Desiderio di Gesù che si conosca il Divino Volere operante nella creatura.

La Divina Volontà - Libro 14°

14-60 Settembre 15, 1922 Desiderio di Gesù che si conosca il Divino Volere operante nella creatura.
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(1) Continuando a far copiare dai miei scritti ciò che Gesù mi aveva detto sulle virtù, vi sentivo tale ripugnanza da sentirmi morire e dicevo tra me: “Agli altri si fa l’inventario delle cose dopo la loro morte; a me sola mi tocca la dura sorte di farlo io stessa mentre sono viva. Ah! Signore, dammi la forza per farne il sacrificio”. Poi si è giunto che il confessore mi ha fatto sentire il modo come deve tenersi quando li faranno uscire fuori. Oh! Dio, che pena! mi sentivo amareggiata fin nelle midolla delle ossa; onde il benedetto Gesù nel venire, vedendomi così amareggiata mi ha detto:

(2) “Figlia mia, che hai? Perché tanto ti affliggi? E’ la mia gloria, il mio onore che lo richiede, e tu dovresti esserne contenta. Credi che sono le creature che ciò vogliono, che fanno e che ti comandano? No, no, sono Io che travolgo tutto, che li spingo, che li illumino, e molte volte non sono ascoltato, altrimenti si darebbero più premura ed avrebbero più interesse, ed Io sono costretto a spingerli più forte per fare che il mio Volere si compia. Tu vorresti aspettare dopo la tua morte, ed il mio Volere non vuole aspettare, e poi, è vero che tu ne hai il connesso, l’innesto con la mia Volontà, ma qui si tratta non di te, ma di Me; si tratta di far conoscere gli effetti, i pregi, il valore che contiene il mio Volere operante nella creatura quando essa vive in Esso. E poi, se non vuoi interessarti tu, che conosci quanto mi sta a cuore e come ardentemente anelo che gli effetti del mio Volere siano conosciuti, e da cui mi verrà la completa gloria della Creazione ed il compimento della stessa Redenzione; oh! quanti effetti sono ancora sospesi, tanto della Creazione come della Redenzione perché il mio Volere non è conosciuto, e non tiene il suo vero regno nella creatura, e non regnando, la volontà umana resta sempre schiava di sé stessa, onde credi tu che s’interesseranno gli altri dopo la tua morte? Oh! quante cose sepolte vi sono che ho manifestato alle anime, per mancanza di chi s’interessi delle opere mie! Ma se ho tollerato le altre, questa della mia Volontà non la tollero, darò tanta grazia a chi si metterà all’opera, da non potermi resistere, ma la parte più interessante ed essenziale la voglio da te”.