Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

14-59 Settembre 11, 1922 Lo scopo primiero di tutto quello che Dio ha fatto nella Creazione e Redenzione, è che la creatura viva nel Divino Volere. Solo nel Divino Volere c’è vero riposo.

La Divina Volontà - Libro 14°

14-59 Settembre 11, 1922 Lo scopo primiero di tutto quello che Dio ha fatto nella Creazione e Redenzione, è che la creatura viva nel Divino Volere. Solo nel Divino Volere c’è vero riposo.
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(1) Continuando il mio solito stato, mi abbandonavo tutta nel Santo Volere del mio dolce Gesù, e sentendo bisogno di riposarmi dicevo tra me: “Anche il mio sonno nella tua Volontà, non altro voglio che prendere il vero riposo nelle braccia del tuo Volere”.

(2) E Gesù: “Figlia, stendi su tutte le creature il tuo riposo come manto da coprirle tutte, perché solo nel mio Volere c’è vero riposo, e siccome avvolge tutto, riposando nella mia Volontà ti stenderai su tutti, per impetrare a tutti il vero riposo. Quanto è bello vedere una nostra creatura riposare nelle braccia della nostra Volontà, ma per trovare vero riposo è necessario che metta in via tutti i suoi atti, le sue parole, il suo amore, i suoi desideri, eccetera, nel nostro Volere, affinché come prendano posto in Esso, così ricevano il riposo, ed Io mi riposo in loro. Tutte le opere, allora danno riposo quando si compiscono, ma se non sono compiute danno sempre un pensiero, un da fare che rende inquieto il vero riposo. Ora, il compimento dell’opera della Creazione era che l’uomo compisse in tutto la nostra Volontà, Essa doveva essere la vita, il cibo, la corona della creatura, e siccome questo non c’è ancora, l’opera della Creazione non è compiuta ancora, e né Io posso riposare in essa, né lei in Me; mi dà sempre da fare, ed Io anelo questo compimento e riposo, perciò amo e voglio tanto che si conosca il modo di vivere nel mio Volere; né mai potrò dire che l’opera della Creazione e Redenzione è compiuta se non ho tutti gli atti della creatura, che come letto si stendono nel mio Volere per darmi riposo. Ed Io, qual bel riposo non darò a lei, nel vederla ritornare sulle ali della nostra Volontà, col suggello del compimento della Creazione? Il mio seno sarà il suo letto, perciò non c’è cosa che ho fatto che non avessi per primo scopo, che l’uomo prendesse possesso del mio Volere ed Io del suo. Nella Creazione fu questo il mio primo scopo, nella Redenzione lo stesso. I sacramenti istituiti, le tante grazie fatte ai miei santi, sono stati semi, mezzi per far giungere a questo possesso del mio Volere, perciò non trasgredire nulla di ciò che voglio sulla mia Volontà, sia con lo scrivere, sia con la parola, sia con le opere. Da questo solo puoi conoscere che è la cosa più grande, la più importante, la più che m’interessa, il vivere nel mio Volere, dai tanti preparativi che l’hanno preceduta. E vuoi sapere tu dove fu gettato questo seme del mio Volere? Nella mia Umanità, in Essa germogliò, nacque e crebbe; sicché nelle mie piaghe, nel mio sangue, si vede questo seme che vuol trapiantarsi nella creatura, affinché lei prenda possesso della mia Volontà ed Io della sua, affinché l’opera della Creazione ritorni al principio, come uscì, non solo per mezzo della mia Umanità, ma anche della stessa creatura. Saranno poche, fosse anche una sola; e non fu uno solo che sottraendosi dal mio Volere sfregiò, ruppe i miei piani, distrusse lo scopo della Creazione? Così una sola può fregiarla e realizzarla nel suo scopo, ma le opere mie non restano mai isolate, sicché avrò l’esercito delle anime che vivranno nel mio Volere, ed in loro avrò la Creazione reintegrata, tutta bella e speciosa come uscì dalle mie mani, altrimenti non avrei tanto interesse di farla conoscere”.