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Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

14-6 Febbraio 24, 1922 La nostra croce sofferta nella Volontà di Dio si fa lunga, simile a quella di Gesù.

La Divina Volontà - Libro 14°

14-6 Febbraio 24, 1922 La nostra croce sofferta nella Volontà di Dio si fa lunga, simile a quella di Gesù.
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(1) Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre adorabile Gesù si faceva vedere nell’atto di prendere la croce per metterla sulle sue santissime spalle, e mi ha detto:

(2) “Figlia mia, quando ricevetti la croce la guardai da cima a fondo, per vedere il posto di ciascun’anima che prendevano nella mia croce, e fra tante, guardai con più amore e feci più attenzione speciale per quelle che sarebbero state rassegnate e avrebbero fatto vita nella mia Volontà. Le guardai e vidi la loro croce lunga e larga come la mia, perché la mia Volontà suppliva a ciò che alla loro croce mancava, e l’allungava e l’allargava quanto la mia. Oh! come spiccava la tua croce lunga, lunga di tanti anni di letto, sofferta solo per compiere la mia Volontà. La mia era solo per compiere la Volontà del mio Padre Celeste, la tua per compiere la mia, l’una faceva onore all’altra, e siccome l’una e l’altra contenevano la stessa misura, si confondevano insieme.

(3) Ora, la mia Volontà ha virtù di rammollire la durezza, di raddolcire l’amarezza, d’allungare ed allargare le cose corte, così quando mi sentii la croce sulle mie spalle, sentivo la morbidezza, la dolcezza della croce delle anime che avrebbero sofferto nel mio Volere, ah! il mio cuore ebbe un respiro di sollievo, e la morbidezza delle croci di queste fece adattare la croce sulle mie spalle, da sprofondarsi tanto che mi fece una piaga profonda, e sebbene mi diede acerbo dolore, sentivo insieme la morbidezza e la dolcezza delle anime che avrebbero sofferto nel mio Volere. E siccome la mia Volontà è eterna, il loro patire, le loro riparazioni, i loro atti correvano in ogni goccia del mio sangue, in ogni piaga, in ogni offesa; il mio Volere le faceva trovarsi come presenti alle offese passate, dacché il primo uomo peccò, alle presenti ed alle future. Erano proprio loro che mi ridavano i diritti del mio Volere, ed Io, per amor loro decretavo la Redenzione, e se gli altri vi entrano, è per cagione di queste che vi prendono parte. Non c’è bene, né in Cielo né in terra, che Io conceda che non sia per causa loro”.