Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

12-117 Dicembre 6, 1919 L’anima nella Divina Volontà dà a Dio l’amore che non daranno l’anime perdute. Dio nel creare l’uomo lo lasciò libero, e le diede il poter di fare il bene che vuole.

La Divina Volontà - Libro 12°

12-117 Dicembre 6, 1919 L’anima nella Divina Volontà dà a Dio l’amore che non daranno l’anime perdute. Dio nel creare l’uomo lo lasciò libero, e le diede il poter di fare il bene che vuole.
font righe continue visite 96

(1) Non mi sento la forza di scrivere le mie dolorose vicende, dico solo poche parole che il mio dolce Gesù mi aveva detto e che io neppure pensavo di metterle su carta, ma Gesù rimproverandomi di ciò, mi ha fatto decidere a scriverle.

(2) Ora ricordo che una notte stavo facendo l’adorazione al mio crocifisso Gesù e gli dicevo: “Amor mio, nel tuo Volere trovo tutte le generazioni, ed io a nome di tutta l’umana famiglia, ti adoro, ti bacio, ti riparo per tutti; le tue piaghe, il tuo sangue lo do a tutti, affinché tutti trovino la loro salvezza. E se le anime perdute non possono più fruire del tuo santissimo sangue, né amarti, lo prendo io per loro per fare io ciò che dovrebbero far loro; il tuo amore non voglio che resti defraudato da parte delle creature, per tutti voglio supplire, ripararti, amarti, dal primo fino all’ultimo uomo”. Mentre ciò dicevo ed altro, il mio dolce Gesù mi stese le braccia al collo, e tutta stringendomi mi disse:

(3) “Figlia mia, eco della mia Vita, mentre tu pregavi, la mia misericordia si raddolciva e la mia giustizia perdeva l’asprezza, e non solo nel tempo presente, ma anche nel tempo futuro, perché la tua preghiera rimarrà in atto nella mia Volontà, ed in virtù di essa, la mia misericordia raddolcita scorrerà più abbondante, e la mia giustizia sarà meno rigorosa, non solo, ma sentirò la nota dell’amore delle anime perdute, ed il mio cuore sentirà verso di te un amore di speciale tenerezza, nel trovare in te l’amore che mi dovevano queste anime, e verserò in te le grazie che tenevo preparate per loro”.

(4) 2o Un’altra volta mi disse: “Figlia mia, amo tanto la creatura, che nel creare il cielo, le stelle, il sole e tutta la natura, non li lasciai nessuna libertà, sicché il cielo non può aggiungere una stella di più né una di meno, né il sole sperdere o aggiungere una goccia di luce di più; invece, nel creare l’uomo lo lasciai libero, anzi lo volevo insieme con Me a creare le stelle, il sole, per abbellirsi il cielo dell’anima sua, e come doveva fare il bene, esercitarsi nelle virtù, gli davo il potere di formarsi le stelle, i soli più splendidi; e quanto più bene faceva, tante più stelle formava, e quanta più intensità d’amore e di sacrificio, più splendore e più luce aggiungeva ai suoi soli, ed Io, spaziandomi insieme nel cielo dell’anima sua gli dicevo: “Figlio mio, quanto più bello vuoi farti, più piacere mi dai; anzi, amo tanto la tua bellezza che ti spingo, t’insegno, e non appena ti decidi, Io corro ed insieme con te rinnovo la potenza creatrice e ti do il poter di fare il bene che vuoi, ti amo tanto che non schiavo ti ho fatto, ma libero; ma ahi! quanto abuso di questo potere che ti ho dato, hai il coraggio di convertirlo a tua rovina e ad offesa del tuo Creatore”.