12-89 Marzo 3, 1919 L’eden terrestre e l’Eden Divino.
La Divina Volontà - Libro 12°

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(1) Continuando il mio solito stato, stavo tutta immersa nel Divin Volere, ed il mio sempre amabile Gesù è venuto e mi ha stretto al suo cuore dicendomi:
(2) “Tu sei la mia figlia primogenita della mia Volontà, come mi sei cara e preziosa agli occhi miei, ti terrò tanto custodita, che se nel creare l’uomo preparai un eden terrestre, per te ho preparato un eden divino; se nell’eden terrestre il connubio fu umano tra i primi progenitori, e diedi loro a godere le più belle delizie della terra e di Me godevano ad intervalli, nell’eden divino il connubio è divino, ti farò godere le più belle delizie celesti, e di Me godrai quanto vuoi, anzi sarò tua vita e divideremo insieme i contenti, le gioie, le dolcezze, e se occorre anche le pene. Nell’eden terrestre ebbe accesso il nemico e fu commesso il primo peccato, nell’eden divino è chiusa l’entrata al demonio, alle passioni, alle debolezze, anzi lui non vuole entrare, sapendo che il mio Volere lo scotterebbe più dello stesso fuoco dell’inferno, e solo a sentirne la sensazione fugge; e darai principio ai primi atti nel modo divino, i quali sono immensi, eterni ed infiniti, che abbracciano tutto e tutti”.
(3) Ed io interrompendo il dire di Gesù ho detto: “Gesù, amor mio, quanto più parli di questo Volere Divino, tanto più mi confondo e temo, e sento tale annientamento che mi sento distruggere, e quindi inabilitata a corrispondere ai tuoi disegni”. E Lui tutto bontà ha soggiunto:
(4) “E’ il mio Volere che ti distrugge l’umano, ed invece di temere dovresti slanciarti nell’immensità della mia Volontà, i miei disegni su di te sono alti, nobili e divini, la stessa opera della Creazione, oh! come resta dietro a questa opera di chiamare te a vivere nel Voler Divino per farvi non vita umana ma vita divina; è uno sbocco più forte del mio amore, è il mio amore trattenuto dalle creature, che non potendo contenerlo lo verso a torrenti verso chi mi ama, e per essere sicuro che il mio amore non venga respinto e malmenato, ti chiamo nel mio Volere, in modo che né tu né ciò che è mio resti senza il suo pieno effetto, ed in piena difesa. Figlia mia, non contristare coi tuoi timori l’opera del tuo Gesù, e segui il volo dove ti chiamo”.