La visione dell'inferno di Pierina Gilli (Rosa Mistica Montichiari - Fontanelle)
Pierina Gilli

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Giorno 31 - Ricevetti dai mostri colpi fortissimi alla schiena e alla
testa, mi parve impossibile sopportarli più oltre e credei di morire.
Alle ore 14 mi apparve la Beata e mi disse: «Di [i'] alla tua Madre che
venga qui con quattro suore per la recita del S. Rosario dalle ore 21,
alle ore 21 e 30». Domandai quali Suore? La Beata mi fece il nome delle
quattro suore della casa e poi continuò: «Tu dovrai provare un grande
spavento; poi tutto sparirà; verrò io nuovamente e tutto sarà finito».
Verso le ore 18 incominciai a soffrire terribilmente. Mi apparve la
solita mostruosa figura che mi diede un forte pugno allo stomaco. Fui
presa dal vomito, gli ascaridi mi salivano alla gola e parevano mi
soffocassero. Gli ascaridi né [sic] emisi dalla bocca 11.
Alle ore 22 fui distesa in terra per terminare la penitenza. Incominciai
allora una spaventosa lotta, con tre orribili demoni che continuamente
mi insidiavano, mi spaventavano, mi battevano duramente in tutte le
parti del corpo, le lividure erano visibili a tutte. Non sapevo più dove
mi trovassi, invocavo aiuto, cercavo sostegno e scampo presso le due
Suore che mi assistevano. Ora saltavo nel letto, ora mi gettavo in
terra, trascinandomi dietro le Suore per sfuggire agli assalti dei
demoni che volevano portarmi via.
Questa lotta orribilmente continuò interrottamente fino alle ore 12 e 30.
Ebbi allora un momento di tregua. Chiusi gli occhi, quando li apersi,
attratta da insoliti rumori, vidi una moltitudine di demoni che mi si
avvicinavano, minacciosi con l'intento di portarmi via.
Sembravano contenti, soddisfatti per la battaglia sostenuta. Presa da un
grande spavento abbracciai la Suora e mi trascinai nel letto presso la
R.da Madre invocando aiuto e protezione. Rimasi come priva di sensi.
D'un tratto mi sentii trasportata in un recinto estesissimo, che
sembrava non avesse confini e mi si presentò una visione spaventosa...
Oh! Dio[,] esclamai, che s'avanza[?], quale spavento... è l'inferno...Mi
sentii priva di forza, senza sostegno. Innanzi a me era un lampeggiare
immenso di fiamme. Sentivo l'odore nauseante e fetido dello zolfo e un
calore vivissimo, che per quanto fossi lontana dal fuoco, sembrava mi
soffocasse.
Invocai il Signore e la Madonna SSma. Non reggevo più, mi sentivo
piegare su me stessa. Vidi in quell'immenso recinto, immense turbe di
demoni, tutti avevano le ali, anche quelli che mi avevano tormentati,
mentre prima li avevo visti senza.
In mezzo alle fiamme vidi le anime dannate, quasi trasparenti così che
si potevano benissimo distinguere le loro vesti e i loro volti.
Le anime dannate si dividevano come in tre schiere diverse che
prendevano somiglianze dai tre demoni che mi avevano tormentato
nell'ultimo periodo di sofferenza.
Una voce, non sò quale voce, mi spiegò le diverse categorie di dannati:
[«]Ecco l'inferno[»,] mi disse: [«]La prima schiera è formata dalle
anime religiose che hanno tradito la loro vocazione e sono dannate
perché non si sono convertite.
La seconda è formata dalle anime religiose morte in peccato mortale.
Tra
queste anime dannate vidi quel demonio che mi aveva più lungamente e
duramente fatto soffrire. Osservai pure una religiosa, vestita in nero,
spaventosamente deforme, immersa in un mare di fuoco che le usciva dagli
occhi, dal naso, dalla bocca, dalle orecchie, perfino dalla punte delle
dita e avvolta dai serpenti.
La terza schiera, continuò la voce, è formata dai Sacerdoti Giuda[»]. In mezzo a quelle fiamme altissime vidi molti sacerdoti e ne distinsi due con la mitria, non so se fossero Vescovi o Papi.
Distinsi, un pò spostata da questa schiera, un'anima immersa in un fuoco
spaventoso, le fiamme partivano da essa, si portavano a una grande
altezza e poi ricadevano tormentandola orribilmente.
Queste anime si odiavano a vicenda ed erano divorate da orrende bestie.
La voce riprese: «Queste sono le anime che nell'inferno odiano di più Nostro Signore».
Stanca della tremenda visione io continuamente gridavo: basta, basta! Oh Dio aiutatemi, basta.
La voce continuò: «Occorre penitenza, penitenza per impedire che le anime vadano all'inferno».
Risposi: faremo penitenza, faremo penitenza, basta.
Le mie forze erano giunte all'estremo.
Finalmente venni portata fuori dallo spaventoso recinto verso un portone
grandissimo di ferro, che sentii chiudersi fragorosamente alle mie
spalle.
Mi sentii finalmente sollevata nello spirito, ecco gridai, ora sono
stati chiusi dentro tutti i demoni. Tutto è finito. Ringraziai il
Signore per avermi liberato da tali spaventi. Ripresi conoscenza del
luogo in cui mi trovavo e mi vidi fra le braccia della R. Madre che mi
aveva sostenuta durante la terribile visione.
Insieme alla Madre ringraziai nuovamente il Signore recitando il S.
Rosario. Poi tranquillamente mi adagiai sul pavimento e presi riposo.
Anche le Suore si riposarono. Era l'ora una del 1 Giugno 1947.