CAPITOLO VIII: COME SE NE VOLÒ E FU RICEVUTA NEL DIVIN CUORE
Santa Matilde di Hackeborn

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Giunse infine l'ora da Metilde tanto sospirata. Già spoglia, per così
dire, di tutto ciò che è umano e perfettamente disposta ad arbitrio del
suo Diletto, questa tenera sposa stava per lasciare il carcere della
carne onde entrare nella camera nuziale del suo regale Sposo.
Le
suore si erano appena alzate dalla mensa; la Madre del Monastero era
giunta la prima con parecchie suore presso l'inferma, quando il volto di
questa d'un tratto prese un'espressione di ineffabile tenerezza, segno
di grande consolazione interiore. Arrivando tutte le sue amatissime
sorelle in Gesù Cristo, la moribonda con l'espressione e l'amabilità del
suo volto, poiché non poteva più farlo con le parole, sembrava volerle
invitare a congratularsi seco per gli inestimabili benefizi che aveva
ricevuti dal suo Signore.
Allora il Dio di Maestà, fonte di delizie,
unica soavità dell'anima che lo ama, fece splendere intorno alla sua
sposa e penetrare in lei la luce della Divinità. Poi quel sommo Cantore,
con la sua divina voce i cui accenti sono ben superiori ad ogni armonia
celeste, volle incantare la sua Filomela che tante volte aveva
attirato il suo divin Cuore per la sua tenera divozione più che per
l'incanto della sua voce. Egli le cantò: Venite vos, benedicti Patris
mei etc. Venite, o voi che siete i benedetti dal Padre mio, venite a
ricevere il regno, indi le ricordò l'insigne favore che le aveva fatto
otto anni prima quando, dicendo queste medesime parole, le aveva dato il
suo. divin Cuore come pegno d'amore e di sicurezza. Il Signore,
salutandola con tenerezza le disse dunque: “E il mio pegno dov'è?”
A
queste parole Metilde con ambe le mani aperse il proprio cuore, posto in
faccia al Cuore aperto del suo Diletto. Il Signore applicò il suo
Sacratissimo Cuore sopra quello della sua sposa, e, assorbendola
tutt'intera per la virtù della sua Divinità, l'associò alla sua gloria.
Anima
beata! Ora ricordati di quelli che serbano la tua memoria! Le tue sante
preghiere ci ottengano qualche goccia delle sovrabbondanti delizie che
godi presso il tuo Diletto col quale altamente ti rallegrerai, essendo
con Lui un solo spirito! Amen.