CAPITOLO VII: IL SIGNORE MARAVIGLIOSAMENTE PREPARA QUELL’ANIMA ALLA GLORIA CELESTE
Santa Matilde di Hackeborn

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Durante il Prefazio della messa cantata, Gesù, come uno sposo nel fiore
della giovinezza, rivestito di nuova gloria, con infinita tenerezza
prese nelle sue mani sì delicate il mento della sua sposa, rivolgendo il
di lei volto contro la sua divina faccia, dimodochè Egli sembrava
direttamente aspirare nella sua Divinità l'alito dell'inferma. Pose pure
i suoi divini occhi in faccia agli occhi dell'inferma e li illuminò col
raggio meraviglioso della sua Divinità. Il Signore adunque beatificava
per così dire quell'anima, illuminandola e santificandola nella fede; in
tal modo la disponeva alla beatitudine della gloria futura.
Intanto
la persona che vedeva queste cose in ispirito76, intese che la Santa non
sarebbe tolta da questa terra finché la virtù divina non ne avesse
completamente consumate e annichilite tutte le forze; simile ad una
goccia d'acqua gettata in un vino generoso ella doveva prendere quel
sapore che manca ad ogni natura umana ed immergersi nell'abisso della
Divinità, affine di diventare un solo spirito con Dio.
Dopo l'ora di
terza, Metilde distese le gambe e posò i suoi piedi come quelli del
Signore su la Croce, il piede destro sul piede sinistro. Una delle
persone che l'assistevano, rimise quel piede a lato dell'altro; ma la
moribonda vigorosamente lo ritirò e lo pose di nuovo sul piede sinistro,
manifestando così che non operava a caso, ma per un sentimento di
divozione, affinché, portando la somiglianza col suo unico Diletto
persino nell'attitudine del suo corpo, meritasse di divenire simile a
Lui nella gloria. La Santa, in riconoscenza della crocifissione che
all'ora di sesta il Signore aveva sopportata per amor nostro quando le
sue mani ed i suoi piedi erano stati inchiodati su la Croce, all'ora di
sesta stese volontariamente i suoi piedi offrendo così un sacrificio di
lode. Allora il Signore, come un amico pieno di tenerezza, sembrò
rianimare. con le sue carezze le membra quasi irrigidite
dell'agonizzante.