CAPITOLO XXI: DELL'ANIMA DEL CONTE B. FONDATORE DEL MONASTERO
Santa Matilde di Hackeborn
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Nell'intervallo del trentesimo della Beata, celebrandosi l'anniversario
del Conte B. fondatore del Monastero, quella persona (S. Gertrude) vide
l'anima di lui in un meraviglioso splendore, rivestito d'una tunica di
porpora, adorna di tutte le virtù e coperta d'un manto rosso e verde.
La
parte rossa portava in ricamo dei circoli d'oro in mezzo ai quali vi
erano dei leoni e sul cuore di questi una magnifica rosa; sopra la parte
verde erano ricamate In rilievo tutte le virtù del Conte. Questi sul
petto portava un gioiello brillante come una stella; infine aveva un
mantello d'oro puro e brillante, foderato d'argento, e sul capo una
magnifica corona.
La persona che vedeva tutte queste cose, gli disse:
“Dove mai avete acquistate tante e tali virtù?” L'anima rispose: “Non
già per le opere mie ho ricevuto una tal grazia, ma per la bontà del
Signore e per i meriti della Congregazione che tanto amai.
“Questa
tunica composta di tutte le virtù, mi venne data nell'avvento di quella
regina magnifica che fu la madre badessa Gertrude66. Essa entrò nel
palazzo del cielo, circondata di gloria, come ricca e potente Regina. Da
molto tempo non si era visto entrare nei celesti padiglioni anima così
adorna di virtù.
“Di questa veste rossa e verde sono pure debitore ai
meriti di questa grande badessa, ma venne tessuta con la vita santa di
quelle che le erano sottoposte; il suo colore rosso indica la gloria del
martirio che i Religiosi ottengono con una obbedienza sincera, perché
chi spontaneamente rinuncia per Dio alla sua volontà propria, immola
un'ostia più degna e più gradita che se gli offrisse la sua testa. I
leoni figurano le opere forti dell'obbedienza; e le rose, la pazienza
che i Religiosi devono conservare in mezzo a tutte le loro opere. Il
color verde esprime il vigore delle virtù, e l'ornato in rilievo
rappresenta il loro carattere proprio. Ai meriti ,di ciascun. membro del
Monastero di cui fui il fondatore sono adunque debitore delle mie
splendide virtù.
“Quel gioiello brillante significa il desiderio
della venerabile badessa. Simile alla stella che sempre scintilla,
questo desiderio non subì mai nessuna interruzione; e la sua intenzione
non fu meno pura di una stella, perché sempre e sopra ogni cosa, ella
voleva la gloria di Dio e la salvezza del suo prossimo. L'oro e le perle
finissime che ornano questo gioiello significano l'intenzione e le
opere del suo cuore sotto l'azione di questi desiderii.
“Infine,
questo manto d'oro, figura dell'amore e della riconoscenza e questa
corona figura della carità, mi vennero dati recentemente dal Signore a
motivo dei meriti di quest'aquila ammirabile che ha penetrato nelle
inscrutabili profondità dei cieli”.
Quella persona disse ancora al Conte: “Spiegatemi quale fu allora il gaudio dei Santi?”
“Quando
la Madre badessa si comunicò per l'ultima volta, rispose quel Beato,
parve talmente unita al Signore che la vedemmo già nel cielo in Dio, e
dalla Divinità uscì un nuovo raggio per illuminare tutti i Santi. In
questa luce ci venne dato di vedere la ricompensa e la dignità preparate
per quest'anima felice, e da quel momento ci preparammo con grande
allegrezza.
“Nel momento del suo felice transito, il Signore col suo
alito divino l'attrasse in sé medesimo con ineffabile tenerezza. Tutti i
Santi, dal primo sino all'ultimo, erano presenti, e quando il Signore
la prese con sé, cantarono in coro: “Prudens et vigilans virgo, qualis
es cum sponso illo! Vergine prudente e vigilante, come siete gloriosa
con lo Sposo che vi ha eletta!”.
“A queste parole “Quam pulchra es!
quam mirabilis! Quanta luce spectabilis! Come siete bella! Quanto siete
ammirabile! Quale luce brilla in Voi!”, quell'anima, traboccante di
delizie, dal Divin Cuore si slanciò come la sposa fuori dalla camera
nuziale, e stette davanti al trono, sotto il manto medesimo della
Divinità della quale era ripiena.
“Quando i Santi cantarono: “Thalamo
gaudes, regio, conjuncta Dei Filio: Voi siete accolta come regale
sposa, unita come siete al Figlio di Dio”, il Signore la prese di nuovo
nelle sue braccia e a sua lode melodiosamente cantò: “Ista est speciosa,
etc.: Ecco quella che è bella tra le figlie di Gerusalemme: l'avete
vista piena di carità e di amore per Dio e per il prossimo: In
cubilibus: Nei ritiri nascosti; vale a dire nella contemplazione; Et in
hortis aromatum: E nei giardini profumati, vale a dire in quel fruttuoso
insegnamento ch'ella elaborava a favore del suo prossimo.
“Intanto
tutti i Santi offrivano a Dio i loro meriti in onore della sua sposa, e
mentre con loro mi avvicinavo io pure, il Signore mi abbracciò con
effusione, mi diede questo manto d'oro, simbolo d'amore e di
riconoscenza, a motivo dei meriti della sua Diletta, e pose sul mio capo
la corona della carità. Da quel momento il mio amore e la mia
riconoscenza verso l'adorabile Trinità ricevettero mi aumento che durerà
sempre”.
Quella persona domandò ancora: “Che significa quello
splendore di cui siete circondata?”, L'anima rispose: “In questa luce
scorgo la bontà e la misericordia di Dio verso di me, e gusto
l'ineffabile dolcezza del suo eterno amore per me”.
“Quale profitto,
continuò quella, ricevete dagli anniversari che la Congregazione celebra
per voi su la terra con canti solenni?”
“Il mio Signore, rispose
quell'anima beata, manda alle anime del purgatorio tutto quanto si fa
per me, e molte ottengono in tal modo la loro liberazione; Egli mi dona
queste anime, come Un imperatore affida le sue truppe ai Principi che
comandano i suoi eserciti. Questo sarà per me in cielo un onore eterno”.