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Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

CAPITOLO XXI: DELL'ANIMA DEL CONTE B. FONDATORE DEL MONASTERO

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO XXI: DELL'ANIMA DEL CONTE B. FONDATORE DEL MONASTERO
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Nell'intervallo del trentesimo della Beata, celebrandosi l'anniversario del Conte B. fondatore del Monastero, quella persona (S. Gertrude) vide l'anima di lui in un meraviglioso splendore, rivestito d'una tunica di porpora, adorna di tutte le virtù e coperta d'un manto rosso e verde.
La parte rossa portava in ricamo dei circoli d'oro in mezzo ai quali vi erano dei leoni e sul cuore di questi una magnifica rosa; sopra la parte verde erano ricamate In rilievo tutte le virtù del Conte. Questi sul petto portava un gioiello brillante come una stella; infine aveva un mantello d'oro puro e brillante, foderato d'argento, e sul capo una magnifica corona.
La persona che vedeva tutte queste cose, gli disse: “Dove mai avete acquistate tante e tali virtù?” L'anima rispose: “Non già per le opere mie ho ricevuto una tal grazia, ma per la bontà del Signore e per i meriti della Congregazione che tanto amai.
“Questa tunica composta di tutte le virtù, mi venne data nell'avvento di quella regina magnifica che fu la madre badessa Gertrude66. Essa entrò nel palazzo del cielo, circondata di gloria, come ricca e potente Regina. Da molto tempo non si era visto entrare nei celesti padiglioni anima così adorna di virtù.
“Di questa veste rossa e verde sono pure debitore ai meriti di questa grande badessa, ma venne tessuta con la vita santa di quelle che le erano sottoposte; il suo colore rosso indica la gloria del martirio che i Religiosi ottengono con una obbedienza sincera, perché chi spontaneamente rinuncia per Dio alla sua volontà propria, immola un'ostia più degna e più gradita che se gli offrisse la sua testa. I leoni figurano le opere forti dell'obbedienza; e le rose, la pazienza che i Religiosi devono conservare in mezzo a tutte le loro opere. Il color verde esprime il vigore delle virtù, e l'ornato in rilievo rappresenta il loro carattere proprio. Ai meriti ,di ciascun. membro del Monastero di cui fui il fondatore sono adunque debitore delle mie splendide virtù.
“Quel gioiello brillante significa il desiderio della venerabile badessa. Simile alla stella che sempre scintilla, questo desiderio non subì mai nessuna interruzione; e la sua intenzione non fu meno pura di una stella, perché sempre e sopra ogni cosa, ella voleva la gloria di Dio e la salvezza del suo prossimo. L'oro e le perle finissime che ornano questo gioiello significano l'intenzione e le opere del suo cuore sotto l'azione di questi desiderii.
“Infine, questo manto d'oro, figura dell'amore e della riconoscenza e questa corona figura della carità, mi vennero dati recentemente dal Signore a motivo dei meriti di quest'aquila ammirabile che ha penetrato nelle inscrutabili profondità dei cieli”.
Quella persona disse ancora al Conte: “Spiegatemi quale fu allora il gaudio dei Santi?”
“Quando la Madre badessa si comunicò per l'ultima volta, rispose quel Beato, parve talmente unita al Signore che la vedemmo già nel cielo in Dio, e dalla Divinità uscì un nuovo raggio per illuminare tutti i Santi. In questa luce ci venne dato di vedere la ricompensa e la dignità preparate per quest'anima felice, e da quel momento ci preparammo con grande allegrezza.
“Nel momento del suo felice transito, il Signore col suo alito divino l'attrasse in sé medesimo con ineffabile tenerezza. Tutti i Santi, dal primo sino all'ultimo, erano presenti, e quando il Signore la prese con sé, cantarono in coro: “Prudens et vigilans virgo, qualis es cum sponso illo! Vergine prudente e vigilante, come siete gloriosa con lo Sposo che vi ha eletta!”.
“A queste parole “Quam pulchra es! quam mirabilis! Quanta luce spectabilis! Come siete bella! Quanto siete ammirabile! Quale luce brilla in Voi!”, quell'anima, traboccante di delizie, dal Divin Cuore si slanciò come la sposa fuori dalla camera nuziale, e stette davanti al trono, sotto il manto medesimo della Divinità della quale era ripiena.
“Quando i Santi cantarono: “Thalamo gaudes, regio, conjuncta Dei Filio: Voi siete accolta come regale sposa, unita come siete al Figlio di Dio”, il Signore la prese di nuovo nelle sue braccia e a sua lode melodiosamente cantò: “Ista est speciosa, etc.: Ecco quella che è bella tra le figlie di Gerusalemme: l'avete vista piena di carità e di amore per Dio e per il prossimo: In cubilibus: Nei ritiri nascosti; vale a dire nella contemplazione; Et in hortis aromatum: E nei giardini profumati, vale a dire in quel fruttuoso insegnamento ch'ella elaborava a favore del suo prossimo.
“Intanto tutti i Santi offrivano a Dio i loro meriti in onore della sua sposa, e mentre con loro mi avvicinavo io pure, il Signore mi abbracciò con effusione, mi diede questo manto d'oro, simbolo d'amore e di riconoscenza, a motivo dei meriti della sua Diletta, e pose sul mio capo la corona della carità. Da quel momento il mio amore e la mia riconoscenza verso l'adorabile Trinità ricevettero mi aumento che durerà sempre”.
Quella persona domandò ancora: “Che significa quello splendore di cui siete circondata?”, L'anima rispose: “In questa luce scorgo la bontà e la misericordia di Dio verso di me, e gusto l'ineffabile dolcezza del suo eterno amore per me”.
“Quale profitto, continuò quella, ricevete dagli anniversari che la Congregazione celebra per voi su la terra con canti solenni?”
“Il mio Signore, rispose quell'anima beata, manda alle anime del purgatorio tutto quanto si fa per me, e molte ottengono in tal modo la loro liberazione; Egli mi dona queste anime, come Un imperatore affida le sue truppe ai Principi che comandano i suoi eserciti. Questo sarà per me in cielo un onore eterno”.