CAPITOLO XVII: COME SI POSSA PREGARE EFFICACEMENTE PER I DEFUNTI
Santa Matilde di Hackeborn

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Un giorno in cui la Santa aveva fatto la Comunione e offerto a Dio
l'Ostia preziosa per la liberazione delle anime, la remissione dei loro
peccati e la riparazione delle loro negligenze, il Signore le disse:
“Reciterai per esse il Pater, in unione con l'intenzione che ebbi nel
trarlo dal mio Cuore per insegnarlo agli uomini”. In pari tempo
l'ispirazione divina le svelò quanto segue:
Con le prime parole:
Padre nostro che siete nei cieli, si deve domandare che venga perdonata a
quelle anime la mancanza di amore verso un Padre sì adorabile ed
amabile. La sua bontà, infatti, innalzò gli uomini ad un onore così
grande che sono chiamati e in realtà sono figli di Dio; ma quelle anime
al contrario non lo amarono né lo riverirono degnamente; gli rifiutarono
il dovuto onore, spesso lo irritarono coi peccati, scacciandolo dal
loro cuore dove Egli aveva fissato di regnare come nel suo cielo. Si
deve pregare allora in unione con l'amorosa soddisfazione prestata dal
loro innocente fratello Gesù, affinché in riparazione del peccato, il
Padre accolga l’amore del divin Cuore del Figlio suo, ricevendo la
riverenza e l'onore che gli vennero offerti dall'Uomo-Dio.
Il vostro
nome sia santificato; in supplemento della mancanza di rispetto che le
anime usarono verso il nome di un Padre così buono; in riparazione del
male che fecero nominandolo invano e dimenticandolo, ovvero rendendosi
indegne con la loro vita perversa di portare quel nome di cristiano che
loro veniva da Cristo, si deve domandare che il Padre si degni di
accettare la perfettissima santità con la quale il Figlio suo esaltò il
nome di Lui in tutti i suoi discorsi, e l'onorò con tutte le onere della
sua Santa Umanità.
Venga il vostro regno. Con queste parole Gesù
Cristo aveva l'intenzione di domandar perdono per le anime che non
avessero abbastanza desiderato il Regno di Dio, né aspirato verso Dio
medesimo il quale vuole essere cercato con diligenza, perché in Lui solo
si trovano il vero riposo e il gaudio eterno. Si deve pregare allora il
Padre di accettare il santissimo desiderio del suo amabile Figlio di
aver coteste anime per eredi del suo regno, e di riparare col suo amore
la loro tiepidezza nel bene.
Sia fatta la vostra volontà in terra
carne in cielo. Non avendo gli uomini preferito la volontà di Dio alla
propria volontà, né avendolo amato in ogni cosa, si deve con quelle
parole pregare il Padre che dimentichi questa disobbedienza, in virtù
dell'amantissimo Cuore del Figlio suo unito al suo nella prontissima
sommissione con cui fu obbediente sino alla morte. Metilde conobbe in
particolare che le persone spirituali molto peccano contro queste
parole: “Sia fatta la vostra volontà”, perché molto di rado offrono
pienamente a Dio la loro volontà e quando gliel'hanno offerta, spesse
volte la riprendono. Perciò è grandemente necessario di fare menzione di
quelle anime in questa domanda, perché la loro negligenza le ritiene,
dopo morte, in una grande lontananza da Dio.
Dateci oggi il nostro
pane quotidiano. Molte anime non ricevettero il nobilissimo e
vantaggiosissimo Sacramento dell'Eucaristia con quel desiderio, quella
divozione e quell'amore che si richiede, quindi se ne resero indegne; un
maggior numero ancora non lo ricevettero che raramente o non lo
ricevettero mai. Si deve pregare il Padre perché accetti in compenso
quell'amore infocato, quell'ineffabile desiderio, quella grande santità e
divozione con cui Gesù Cristo ci fece questo dono supremo.
Rimetteteci
i nostri debiti carne noi li rimettiamo ai nostri debitori. In queste
parole si deve domandar perdono ber tutte le colpe commesse dalle anime.
con i sette peccati capitali e tutti quei che ne derivano, implorando
il perdono per quelli che rifiutarono di amare i loro avversari e di
riconciliarsi coi medesimi, supplicando il Padre perché in riparazione
accetti la preghiera così amorosa che il Figlio suo fece per i suoi
nemici.
Non c'indurre nella tentazione; vale a dire, perdonate a
quelle anime di non aver resistito ai vizi ed alla concupiscenza, e di
essersi volontariamente immerse nel male, acconsentendo al demonio ed
alla carne. Si deve pregare il Padre celeste che, in riparazione di
tutte queste colpe, accetti la vittoria che Cristo riportò sul demonio e
sul mondo; che accetti parimenti tutt'intera la vita santissima del
Figlio suo con le sue fatiche e le sue pene, e si degni di liberare
quelle anime da ogni male e di condurle al regno della gloria che è Lui
medesimo. Amen.
Quando la Santa ebbe recitata alle dette intenzioni
l'Orazione domenicale, vide una gran moltitudine di anime rendere grazie
a Dio con eterna letizia per la loro liberazione.
Metilde avendo
recitato per un defunto cinque Pater in onore delle sacratissime piaghe
di Cristo, come si usa appena ricevuto l'avviso della morte di una
persona, desiderava sapere qual sollievo l'anima ne avesse ricevuto. Il
Signore le disse: “Ella ne ritira cinque vantaggi. Gli Angeli le
porgono, a destra, protezione; a sinistra, consolazione; davanti, le
danno la speranza; dietro, la confidenza; e di sopra, il celeste
gaudio”.
Il Signore soggiunse: “Chiunque per un sentimento di
compassione e di carità intercede per un defunto, ha parte a tutto il
bene che nella Chiesa si compie per quello, e nel giorno in cui uscirà
da questo mondo, troverà tutto questo bene preparato a sollievo e salute
dell'anima propria”.