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Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

CAPITOLO XVII: COME SI POSSA PREGARE EFFICACEMENTE PER I DEFUNTI

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO XVII: COME SI POSSA PREGARE EFFICACEMENTE PER I DEFUNTI
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Un giorno in cui la Santa aveva fatto la Comunione e offerto a Dio l'Ostia preziosa per la liberazione delle anime, la remissione dei loro peccati e la riparazione delle loro negligenze, il Signore le disse: “Reciterai per esse il Pater, in unione con l'intenzione che ebbi nel trarlo dal mio Cuore per insegnarlo agli uomini”. In pari tempo l'ispirazione divina le svelò quanto segue:
Con le prime parole: Padre nostro che siete nei cieli, si deve domandare che venga perdonata a quelle anime la mancanza di amore verso un Padre sì adorabile ed amabile. La sua bontà, infatti, innalzò gli uomini ad un onore così grande che sono chiamati e in realtà sono figli di Dio; ma quelle anime al contrario non lo amarono né lo riverirono degnamente; gli rifiutarono il dovuto onore, spesso lo irritarono coi peccati, scacciandolo dal loro cuore dove Egli aveva fissato di regnare come nel suo cielo. Si deve pregare allora in unione con l'amorosa soddisfazione prestata dal loro innocente fratello Gesù, affinché in riparazione del peccato, il Padre accolga l’amore del divin Cuore del Figlio suo, ricevendo la riverenza e l'onore che gli vennero offerti dall'Uomo-Dio.
Il vostro nome sia santificato; in supplemento della mancanza di rispetto che le anime usarono verso il nome di un Padre così buono; in riparazione del male che fecero nominandolo invano e dimenticandolo, ovvero rendendosi indegne con la loro vita perversa di portare quel nome di cristiano che loro veniva da Cristo, si deve domandare che il Padre si degni di accettare la perfettissima santità con la quale il Figlio suo esaltò il nome di Lui in tutti i suoi discorsi, e l'onorò con tutte le onere della sua Santa Umanità.
Venga il vostro regno. Con queste parole Gesù Cristo aveva l'intenzione di domandar perdono per le anime che non avessero abbastanza desiderato il Regno di Dio, né aspirato verso Dio medesimo il quale vuole essere cercato con diligenza, perché in Lui solo si trovano il vero riposo e il gaudio eterno. Si deve pregare allora il Padre di accettare il santissimo desiderio del suo amabile Figlio di aver coteste anime per eredi del suo regno, e di riparare col suo amore la loro tiepidezza nel bene.
Sia fatta la vostra volontà in terra carne in cielo. Non avendo gli uomini preferito la volontà di Dio alla propria volontà, né avendolo amato in ogni cosa, si deve con quelle parole pregare il Padre che dimentichi questa disobbedienza, in virtù dell'amantissimo Cuore del Figlio suo unito al suo nella prontissima sommissione con cui fu obbediente sino alla morte. Metilde conobbe in particolare che le persone spirituali molto peccano contro queste parole: “Sia fatta la vostra volontà”, perché molto di rado offrono pienamente a Dio la loro volontà e quando gliel'hanno offerta, spesse volte la riprendono. Perciò è grandemente necessario di fare menzione di quelle anime in questa domanda, perché la loro negligenza le ritiene, dopo morte, in una grande lontananza da Dio.
Dateci oggi il nostro pane quotidiano. Molte anime non ricevettero il nobilissimo e vantaggiosissimo Sacramento dell'Eucaristia con quel desiderio, quella divozione e quell'amore che si richiede, quindi se ne resero indegne; un maggior numero ancora non lo ricevettero che raramente o non lo ricevettero mai. Si deve pregare il Padre perché accetti in compenso quell'amore infocato, quell'ineffabile desiderio, quella grande santità e divozione con cui Gesù Cristo ci fece questo dono supremo.
Rimetteteci i nostri debiti carne noi li rimettiamo ai nostri debitori. In queste parole si deve domandar perdono ber tutte le colpe commesse dalle anime. con i sette peccati capitali e tutti quei che ne derivano, implorando il perdono per quelli che rifiutarono di amare i loro avversari e di riconciliarsi coi medesimi, supplicando il Padre perché in riparazione accetti la preghiera così amorosa che il Figlio suo fece per i suoi nemici.
Non c'indurre nella tentazione; vale a dire, perdonate a quelle anime di non aver resistito ai vizi ed alla concupiscenza, e di essersi volontariamente immerse nel male, acconsentendo al demonio ed alla carne. Si deve pregare il Padre celeste che, in riparazione di tutte queste colpe, accetti la vittoria che Cristo riportò sul demonio e sul mondo; che accetti parimenti tutt'intera la vita santissima del Figlio suo con le sue fatiche e le sue pene, e si degni di liberare quelle anime da ogni male e di condurle al regno della gloria che è Lui medesimo. Amen.
Quando la Santa ebbe recitata alle dette intenzioni l'Orazione domenicale, vide una gran moltitudine di anime rendere grazie a Dio con eterna letizia per la loro liberazione.

Metilde avendo recitato per un defunto cinque Pater in onore delle sacratissime piaghe di Cristo, come si usa appena ricevuto l'avviso della morte di una persona, desiderava sapere qual sollievo l'anima ne avesse ricevuto. Il Signore le disse: “Ella ne ritira cinque vantaggi. Gli Angeli le porgono, a destra, protezione; a sinistra, consolazione; davanti, le danno la speranza; dietro, la confidenza; e di sopra, il celeste gaudio”.
Il Signore soggiunse: “Chiunque per un sentimento di compassione e di carità intercede per un defunto, ha parte a tutto il bene che nella Chiesa si compie per quello, e nel giorno in cui uscirà da questo mondo, troverà tutto questo bene preparato a sollievo e salute dell'anima propria”.