CAPITOLO XIII: DELLA RISURREZIONE FUTURA
Santa Matilde di Hackeborn

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Udendo una volta nel Vangelo queste parole: “Et tertia die resurget: E
risusciterà il terzo giorno”, Metilde si prostrò a terra, rendendo
grazie, a Dio per la nostra futura risurrezione e la glorificazione del
nostro corpo. Nella cappella dove pregava, erano tre corpi sepolti
davanti all'altare; ed ella li vide alzarsi dalle loro tombe ed elevare
le mani al cielo per rendere grazie a Dio.
I loro cuori apparivano
ornati di gemme preziose e si muovevano in modo meraviglioso quasi
giocando, rallegrandosi grandemente delle buone opere che avevano
praticate nel mondo.
Metilde disse al Signore: “In quale stato, o mio
Signore, questi corpi saranno ripigliati dalle loro anime? Quale sarà
il loro splendore quando l'anima sarà loro di nuovo riunita?”
Il
Signore rispose: “Nella risurrezione il corpo sarà sette volte più
risplendente del sole, e l'anima sette volte più risplendente del corpo.
L'anima si rivestirà del suo corpo come di una veste e attraverso tutte
le membra di esso risplenderà come un sole attraverso il cristallo. Io
investirò l'intima sostanza dell'anima di una luce ineffabile e gli
eletti così brilleranno in cielo nel corpo e nell'anima per sempre
riuniti”.