CAPITOLO X: DELL'ANIMA DEL CONTE BERNARDO, FONDATORE DEL MONASTERO
Santa Matilde di Hackeborn

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Nel giorno anniversario del Conte Bernardo, nostro fondatore, di pia ed
eterna memoria, durante la messa che si celebrava per lui, quella Serva
di Cristo ne vide l'anima davanti al Signore, ornata di vesti su le
quali apparivano, come bellissime immagini, tutte le anime della
Comunità da lui fondata, tanto quelle che già regnavano in cielo come
quelle che vi sarebbero poi giunte dopo. La sua corona aveva tante gemme
d'oro quante erano le anime che nel monastero avevano servito il
Signore.
Le due badesse le quali avevano governato il monastero,
stavano l'una alla sua destra e l'altra alla sua sinistra, e il Signore
con tenerissime parole si congratulava con loro perché nessuna delle
loro pecorelle si era perduta.
I membri della Comunità ed insieme
alcuni eredi del Conte, i quali su la terra avevano fatto un buon uso
dei loro beni, formavano intorno a lui come una corona festante,
proiettando sopra di lui raggi meravigliosi per cui brillava con
indicibile splendore.
Tutte quelle anime che circondavano il Conte
modulavano dolci accenti per narrare i benefizi che da Dio avevano
ricevuti, e quell'eletto godeva di tutto nell'allegrezza del suo cuore.
Tutto ciò dava ad intendere che. il Conte si rallegrava di avere la sua
parte nei meriti di tutte quelle anime ed una specie di diritto sul bene
che il Signore in esse aveva operato.
Nel momento in cui vene
immolata la vittima che salva il mondo, il Signor Gesù Cristo aperse il
suo dolcissimo Cuore, dal quale esalò un soavissimo profumo che procurò
un nuovo rapimento all'anima del Conte, Metilde disse al Signore:
“Perché mai quest'anima meritò che le ispiraste la volontà di fare
un'opera così grande e così gloriosa per Voi?
Il Signore rispose:
“Era un uomo di un cuore mansueto e benigno; quando peccò non fu mai per
malizia; perciò la mia sapienza ordinò per lui questa via di salvezza.
“Il cuore benevolo mi piace molto, mentre, il peccato commesso per malizia è un gran peso per l'anima.
“Costui
fondò questo monastero, non già per attirarsi il favore degli uomini,
ma per la mia gloria e per la salvezza dell'anima sua, e inoltre amò
fortemente la Comunità che vi abita, perciò si acquistò i meriti di
ciascuna delle suore del Monastero e gode dei beni di tutte come se
fossero suoi propri”.