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Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

CAPITOLO IX: DELL'ANIMA DEI FRATI ALBERTO E TOMMASO, DEI PREDICATORI

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO IX: DELL'ANIMA DEI FRATI ALBERTO E TOMMASO, DEI PREDICATORI
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Metilde vide che le anime di don Alberto e di fra Tommaso59, d'illustre memoria erano penetrate nei cieli, come Principi di alta nobiltà. Ciascuna aveva davanti a sé due angeli che portavano fiaccole ed appartenevano, l'uno al caro dei Serafini, l'altro a quello dei Cherubini. Il Cherubino indicava che su la terra essi erano stati illuminati dalla scienza divina; il Serafino, che erano stati accesi di ardente amore, non solo per Dio ma pure per quella conoscenza e quella intelligenza che amavano come il più prezioso dei doni divini.
Quando furono arrivati davanti al trono di Dio, tutte le parole dei loro scritti apparvero su le loro vesti in lettere d'oro; la luce della Divinità le faceva tutte brillare come l'oro sotto i raggi di un sole cocente ed ogni parola, a sua volta, rinviava su la Divinità un magnifico riflesso. Una dolcezza inesprimibile scorreva pure da quelle parole anche su le loro membra per aumentare il gaudio delle loro anime. Non v'era neppure una parola tra quelle che trattavano della Divinità e dell'Umanità di Gesù Cristo che non procurasse loro una gloria particolare e non sembrasse conferir loro una sorta di rassomiglianza con la Divinità. Così pure le loro spiegazioni su la gloria e la felicità degli Angeli, su le parole dei Profeti e degli Apostoli, sul trionfo dei Martiri. sul merito di tutti i Santi, riproducevano a loro favore la gloria degli uni e degli altri; perciò si vedevano in quei Dottori risplendere la chiarezza degli Angeli, i meriti dei Profeti, la dignità sovreminente degli Apostoli, la trionfante gloria dei Martiri, la dottrina dei Santi Confessori, e infine la glorificazione di tutti i Santi.