CAPITOLO II: LE ANIME BEATE OFFRONO A DIO LE PREGHIERE CHE VENGONO RECITATE PER LORO
Santa Matilde di Hackeborn

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Un'altra volta, mentre la Comunità si accostava alla Comunione, là Santa
vide di nuovo l'anima di sua sorella tutta risplendente di bellezza, la
quale stava alla destra di Dio e dal Signore riceveva tanti baci quanti
erano le persone che ricevevano il Corpo del Signore. Questo esprimeva
il merito particolare che quell'anima aveva acquistato col promuovere
nelle Suore la frequenza alla Santa Comunione.
Considerando un tale
spettacolo con gaudio ed ammirazione, Metilde volle sapere se il
Sacerdote acquisti qualche merito nel distribuire il Corpo di Cristo. -
“Se un semplice soldato, rispose il Signore, portasse ai Principi della
Corte il figlio unico del Re, e che il Bambino reale da ciascuno di quei
Principi ricevesse cento monete; quel soldato certo si arricchirebbe,
quando riportando il figlio del Re da questo ricevesse in dono quel
denaro offerto dai Principi. Così pure si accresce il merito del
Sacerdote il quale, con divozione e santa gioia, distribuisce ai fedeli
il Sacramento del Corpo di Gesù Cristo”.
Dopo, la Santa disse a sua
sorella: “Dimmi, sorella diletta, qual vantaggio ricevi tu quando poi
recitiamo per te i responsori della Santa Trinità od altre preghiere?”
L'anima rispose: “Io ricevo tutte le parole delle vostre labbra sotto
forma di rose che offro con gioia al mio diletto”. Poi mostrando a
Metilde nelle pieghe del suo mantello bellissime rose che nel loro
centro avevano una foglia d'oro, le disse: - “Questa foglia d'oro è
quella del cuore, cioè della carità che dà valore alla preghiera. E non è
forse più per carità che per dovere che mi fate questa offerta?”
“Ma che avviene, ripigliò Metilde, delle offerte fatte ai Santi?”
“Le
ricevono, rispose l'anima, con gioia e parimenti le presentano al
Signore. Offrireste voi ai Santi anche un solo Pater con l'intenzione di
darne se fosse possibile altrettanto a ciascuno, che questo unico Pater
lo accetterebbero tutti come se fosse stato particolarmente recitato
per ciascuno di loro in particolare”.