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Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

CAPITOLO XXIII: ISTRUZIONI E CONSOLAZIONI PER LE ANIME AFFLITTE

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO XXIII: ISTRUZIONI E CONSOLAZIONI PER LE ANIME AFFLITTE
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Quella divota Vergine, mentre pregava per un'anima afflitta, da Dio ricevette questa risposta: “In questo mondo io camminai per tre vie, nelle quali dovrà pure seguirmi chi vorrà imitarmi perfettamente. La prima fu arida e stretta, la seconda cosparsa di fiori e piantata ad alberi fertili; la terza, piena di spine e di triboli.
“La prima è quella della povertà volontaria che mi tenni strettamente abbracciata in tutti i giorni della mia vita; la seconda è la mia vita medesima, piena di virtù e degna di ogni lode: la terza è la mia amara ed acerba Passione. Perciò chi vuole seguirmi, per amore della povertà non desideri nessun possesso in questo mondo; poi imiti la mia vita lodevolissima; e infine, per amor mio sopporti volentieri le pene e le tribolazioni”.
 
Pregando per un'altra anima che molto soffriva, Metilde dal Signore ebbe questa risposta: “Se qualcuno è talmente rattristato che gli sembri di voler piuttosto morire che sopportare la sua tristezza, offra a me la sua pena, proponendosi di voler per l'avvenire sopportarla sino a tanto, che mi piacerà. Quante volte mi farà quest'offerta, tante volte la riceverò come se avesse sofferto la Passione per me”.
Come una persona risentiva un'estrema tristezza, Metilde nella sua compassione, devotamente pregò onde ottenerle la consolazione dello Spirito Santo. Il Signore disse: “Perché si turba? L'ho creata per me, a lei mi sono dato per tutto quanto può desiderare da me. Le sono stato padre nella creazione, madre nella redenzione, fratello nella divisione del regno e sorella per la nostra dolce compagna”.
Una persona che aveva da lagnarsi di un'altra, venne a confidarle le sue pene. Essa si rivolse al Signore, il quale rispose: “Le dirai di consegnare a me i suoi nemici, ed io, in eterna ricompensa, darò me stesso a lei con tutti i miei Santi”.
 
Una volta Metilde vide sé stessa in piedi in presenza del Signore, in atto di salutare le di Lui sacratissime piaghe le quali erano ornate di gemme preziose. Restandone ella meravigliata, il Signore le disse:
“In quella guisa che le perle hanno un valore speciale e possono anche scacciare certe malattie51, così le mie piaghe hanno un'efficacia tale che guariscono tutte le. infermità dell'anima.
“Vi sono dei cuori timidi che non ardiscono mai affidarsi alla mia tenerezza e nel loro timore cercano di fuggire la mia faccia; si può dire che sono colpiti da paralisi tremolante; se volessero rifugiarsi nella mia Passione e sovente salutare le mie piaghe con amore, tosto si troverebbero liberati da ogni timore.
“Altri sono instabili e vagabondi e corrono da un pensiero all'altro; basta una parola per farli cadere nell'impazienza e nella collera. Se volessero ricordarsi della mia Passione ed imprimere nei loro cuori le mie piaghe, acquisterebbero la stabilità dell'animo e ritroverebbero la pazienza.
“Ve ne sono altri che sono affetti da paralisi dormiente, vale a dire che in tutto operano con pigrizia e tiepidezza. Quanto sarebbe efficace per liberarli dall'accidia il ricordo della mia Passione con l'attenta considerazione delle mie piaghe così profonde e dolorose!”
 
La Santa si mise a pregare per una persona, e le sembrò di vederla davanti a Dio coperta di una veste bianca. Le mani del Signore erano posate su le mani di essa, ciò che faceva intendere che la destra del Signore avrebbe dato a quest'anima aiuto e forza per ogni opera buona, mentre la sinistra l'avrebbe protetta contro ogni avversità.
Il Signore disse: “A quella persona dirai che trattenga le sue lagrime. Quando non lo può, le unisca almeno alle mie, dolendosi che non siano versate per i peccatori o per mio amore. Allora, secondo il suo desiderio, presenterò al Padre mio, come lode, le sue lagrime unite con le mie”.
Pregando un'altra volta per la medesima, ne vide l'anima sotto la forma ai un bambino che pareva in piedi nel Cuore di Dio, e in pari tempo teneva tra le mani questo divin Cuore. Il Signore disse: “Venga da me con tale confidenza in tutte le sue tribolazioni, si tenga nel mio Cuore, vi cerchi la consolazione e io non l'abbandonerò mai”.


LE LAGRIME TRASFORMATE

Una persona provava una gran pena perché, per una sua infermità, non poteva trattenere le lagrime. Durante quasi cinque anni, aveva tanto pianto, che senza un soccorso speciale della divina misericordia, ne avrebbe perduta o la vista o il sentimento. Supplicò dunque la Santa di pregare il Signore affinché, nella sua clemenza, la volesse liberare da tale penosa prova. Mossa da profonda compassione, la Santa sovente la consolava e raddoppiava le sue preghiere per lei. Quella persona allora fu d'un tratto liberata, a segno che Metilde domandò al Signore come mai una tristezza simile avesse potuto così d'un tratto scomparire.
Il Signore rispose: “La sua liberazione, è effetto della mia bontà”; e soggiunse: “Le dirai che mi preghi di trasformare tutte quelle lagrime come se le avesse sparse per amore, per divozione o per contrizione dei suoi peccati”.
Da tali parole Metilde restò vivamente sorpresa; come mai lagrime versate così inutilmente potrebbero venire trasformate in lagrime sante? - “Essa confidi unicamente nella mia bontà, disse il Signore, e nella misura della sua fede: compirò in lei l'opera mia”.
O stupenda ed ammirabile condiscendenza della misericordia divina, che nella sua liberalità, si degna venire in aiuto d'egli infelici con tali consolazioni! Lettore, tu che senti come Dio per mezzo della santa sua Amante, abbia dato agli uomini le sue consolazioni, ti consiglio di appropriartele e farle tue, perché Dio, come ancora le rivelò, si compiace che tu pure richieda per te medesimo quel beneficio spirituale che ha concesso ad altri.
Gran numero di persone per mezzo di Metilde ricevettero spirituali consolazioni; ma il più delle volte la Santa le porgeva sotto forma di istruzioni, come se le avesse imparate da qualche intermediario. Dio sia dunque benedetto per averci concesso una tale mediatrice che si è dimostrata tenera madre degli infelici con le continue preghiere, le zelanti istruzioni e dolcissime consolazioni!