CAPITOLO XXIII: ISTRUZIONI E CONSOLAZIONI PER LE ANIME AFFLITTE
Santa Matilde di Hackeborn

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Quella divota Vergine, mentre pregava per un'anima afflitta, da Dio
ricevette questa risposta: “In questo mondo io camminai per tre vie,
nelle quali dovrà pure seguirmi chi vorrà imitarmi perfettamente. La
prima fu arida e stretta, la seconda cosparsa di fiori e piantata ad
alberi fertili; la terza, piena di spine e di triboli.
“La prima è
quella della povertà volontaria che mi tenni strettamente abbracciata in
tutti i giorni della mia vita; la seconda è la mia vita medesima, piena
di virtù e degna di ogni lode: la terza è la mia amara ed acerba
Passione. Perciò chi vuole seguirmi, per amore della povertà non
desideri nessun possesso in questo mondo; poi imiti la mia vita
lodevolissima; e infine, per amor mio sopporti volentieri le pene e le
tribolazioni”.
Pregando per un'altra anima che molto soffriva,
Metilde dal Signore ebbe questa risposta: “Se qualcuno è talmente
rattristato che gli sembri di voler piuttosto morire che sopportare la
sua tristezza, offra a me la sua pena, proponendosi di voler per
l'avvenire sopportarla sino a tanto, che mi piacerà. Quante volte mi
farà quest'offerta, tante volte la riceverò come se avesse sofferto la
Passione per me”.
Come una persona risentiva un'estrema tristezza,
Metilde nella sua compassione, devotamente pregò onde ottenerle la
consolazione dello Spirito Santo. Il Signore disse: “Perché si turba?
L'ho creata per me, a lei mi sono dato per tutto quanto può desiderare
da me. Le sono stato padre nella creazione, madre nella redenzione,
fratello nella divisione del regno e sorella per la nostra dolce
compagna”.
Una persona che aveva da lagnarsi di un'altra, venne a
confidarle le sue pene. Essa si rivolse al Signore, il quale rispose:
“Le dirai di consegnare a me i suoi nemici, ed io, in eterna ricompensa,
darò me stesso a lei con tutti i miei Santi”.
Una volta Metilde
vide sé stessa in piedi in presenza del Signore, in atto di salutare le
di Lui sacratissime piaghe le quali erano ornate di gemme preziose.
Restandone ella meravigliata, il Signore le disse:
“In quella guisa
che le perle hanno un valore speciale e possono anche scacciare certe
malattie51, così le mie piaghe hanno un'efficacia tale che guariscono
tutte le. infermità dell'anima.
“Vi sono dei cuori timidi che non
ardiscono mai affidarsi alla mia tenerezza e nel loro timore cercano di
fuggire la mia faccia; si può dire che sono colpiti da paralisi
tremolante; se volessero rifugiarsi nella mia Passione e sovente
salutare le mie piaghe con amore, tosto si troverebbero liberati da ogni
timore.
“Altri sono instabili e vagabondi e corrono da un pensiero
all'altro; basta una parola per farli cadere nell'impazienza e nella
collera. Se volessero ricordarsi della mia Passione ed imprimere nei
loro cuori le mie piaghe, acquisterebbero la stabilità dell'animo e
ritroverebbero la pazienza.
“Ve ne sono altri che sono affetti da
paralisi dormiente, vale a dire che in tutto operano con pigrizia e
tiepidezza. Quanto sarebbe efficace per liberarli dall'accidia il
ricordo della mia Passione con l'attenta considerazione delle mie piaghe
così profonde e dolorose!”
La Santa si mise a pregare per una
persona, e le sembrò di vederla davanti a Dio coperta di una veste
bianca. Le mani del Signore erano posate su le mani di essa, ciò che
faceva intendere che la destra del Signore avrebbe dato a quest'anima
aiuto e forza per ogni opera buona, mentre la sinistra l'avrebbe
protetta contro ogni avversità.
Il Signore disse: “A quella persona
dirai che trattenga le sue lagrime. Quando non lo può, le unisca almeno
alle mie, dolendosi che non siano versate per i peccatori o per mio
amore. Allora, secondo il suo desiderio, presenterò al Padre mio, come
lode, le sue lagrime unite con le mie”.
Pregando un'altra volta per
la medesima, ne vide l'anima sotto la forma ai un bambino che pareva in
piedi nel Cuore di Dio, e in pari tempo teneva tra le mani questo divin
Cuore. Il Signore disse: “Venga da me con tale confidenza in tutte le
sue tribolazioni, si tenga nel mio Cuore, vi cerchi la consolazione e io
non l'abbandonerò mai”.
LE LAGRIME TRASFORMATE
Una persona provava una gran pena perché, per una sua infermità, non poteva trattenere le lagrime. Durante quasi cinque anni, aveva tanto pianto, che senza un soccorso speciale della divina misericordia, ne avrebbe perduta o la vista o il sentimento. Supplicò dunque la Santa di pregare il Signore affinché, nella sua clemenza, la volesse liberare da tale penosa prova. Mossa da profonda compassione, la Santa sovente la consolava e raddoppiava le sue preghiere per lei. Quella persona allora fu d'un tratto liberata, a segno che Metilde domandò al Signore come mai una tristezza simile avesse potuto così d'un tratto scomparire.Il Signore rispose: “La sua liberazione, è effetto della mia bontà”; e soggiunse: “Le dirai che mi preghi di trasformare tutte quelle lagrime come se le avesse sparse per amore, per divozione o per contrizione dei suoi peccati”.
Da tali parole Metilde restò vivamente sorpresa; come mai lagrime versate così inutilmente potrebbero venire trasformate in lagrime sante? - “Essa confidi unicamente nella mia bontà, disse il Signore, e nella misura della sua fede: compirò in lei l'opera mia”.
O stupenda ed ammirabile condiscendenza della misericordia divina, che nella sua liberalità, si degna venire in aiuto d'egli infelici con tali consolazioni! Lettore, tu che senti come Dio per mezzo della santa sua Amante, abbia dato agli uomini le sue consolazioni, ti consiglio di appropriartele e farle tue, perché Dio, come ancora le rivelò, si compiace che tu pure richieda per te medesimo quel beneficio spirituale che ha concesso ad altri.
Gran numero di persone per mezzo di Metilde ricevettero spirituali consolazioni; ma il più delle volte la Santa le porgeva sotto forma di istruzioni, come se le avesse imparate da qualche intermediario. Dio sia dunque benedetto per averci concesso una tale mediatrice che si è dimostrata tenera madre degli infelici con le continue preghiere, le zelanti istruzioni e dolcissime consolazioni!