CAPITOLO XIX: IL SIGNORE SI RIVESTE DELL'ANIMA
Santa Matilde di Hackeborn

Cerca nella documentazione. Scegli una categoria e compila la form cliccando sul pulsante Cerca.
Leggi la Bibbia. Scegli un versetto utilizzando la form qui sotto.
Una suora essendosi trovata sofferente in un giorno di festa, quella
vergine di Cristo, compresa da un sentimento di tenerezza, rivolgeva al
Signore per lei preghiere e dolci lamenti, dolendosi perché Egli avesse
in tal modo resa inferma una suora a Lui diletta, in un giorno in cui
essa in coro l'avrebbe servito con tanto fervore e con tanta divozione.
“E da quando, rispose:il Signore, mi sarebbe proibito di giocondamente
trastullarmi a mio talento e far festa con la mia diletta? Quando una
persona è ammalata, io mi rivesto dell'anima sua come di un manto di
gloria, e nella letizia del mio Cuore, mi presento a mio Padre
rendendogli grazie e lodi per tutte le sofferenze di quella”. E
soggiunse: “Se qualcuno desidera ch'io mi rivesta pure dell'anima sua
fin dal mattino sospiri con ardore verso di me, desiderando ch'io compia
in lui in quella giornata tutte le sue opere. Aspirandomi, per così
dire, in lui coi suoi sospiri, diventerà il mio vestito; e in quella
guisa che l'anima vivifica e regge il corpo, così l'anima che vive di
me, per me opera tutto”.
Il Signore disse ancora: “Grandi sono
gli effetti del gemito. Mai nessuno gemé davanti a Dio, senza ch'io mi
avvicini a lui. I sospiri che provengono dall'amore e dal desiderio di
me stesso o della mia grazia, operano nell'anima, tre buoni effetti:
dapprima la fortificano, come un profumo soave e forte riconforta
l'uomo; poi, la illuminano come il sole rischiara una casa oscura; da
ultimo, diffondono dolcezza nelle sue azioni e nelle sue sofferenze,
comunicando loro un sapore più delizioso. Ma il gemito che nasce dalla
contrizione dei peccati, come un buon messaggero riconcilia l'anima con
Dio, ottiene grazia al colpevole e rasserena la coscienza turbata”.
A
Metilde venne allora in mente questo pensiero: “Come può verificarsi la
parola di Ezechiele. (XVIII, 22): In qualunque ora il peccatore
sospirerà, oblierò tutte le sue iniquità, poiché a meno d'impossibilità
rimane l'obbligo di confessare tutti i propri peccati?”; Il Signore si
degnò rispondere: “Quando si abbia domandato grazia per un servitore
colpevole, questi non ha tuttavia la presunzione di presentarsi subito
alla presenza del Suo padrone, ma incomincia col lavarsi e vestirsi
convenientemente. In tal modo è giusto che il peccatore già rientrato in
grazia si purifichi dalle sue macchie e si rivesta dell'ornamento e
delle bellezze delle virtù”.