CAPITOLO XVIII: RIPARARE CON LA LODE LE PROPRIE NEGLIGENZE
Santa Matilde di Hackeborn

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Pregando un giorno per una persona afflitta, Metilde la vide davanti al
Signore, il quale diceva: “Ecco, io le 'rimetto tutti i suoi peccati; ma
dovrà con la lode riparare; le sue colpe e le sue negligenze. Quando
nel Prefazio della messa sentirà queste parole: Per quem majestatem tuam
laudant Angeli: Cristo per il quale gli Angeli lodano la vostra Maestà
mi loderà in unione con quella celeste e suprema lode con la quale le
persone dell'adorabile Trinità lodano se stesse e reciprocamente si
lodano a vicenda. È questa suprema lode che si sparge dapprima nella
Beata Vergine Maria e in seguito negli Angeli e nei Santi. Reciti un
Pater e lo offra in unione con questa lode che il cielo, la terra, ed
ogni creatura fanno risonare per lodarmi e benedirmi. Chieda che per me,
ossia per Gesù Cristo Figlio di Dio, la sua preghiera sia accetta,
poiché ciò che viene offerto al Padre per mezzo mio, sommamente gli
piace. In tal modo, io supplirò ai suoi peccati ed alle sue negligenze”.
Chiunque
si dedica alla medesima pratica, deve credere con piena fiducia che
riceverà la medesima grazia, poiché, come sopra ha detto il Signore, è
impossibile che l'uomo non consegua tutto quanto crede e spera.