CAPITOLO XIII: MORTIFICARE I SENSI
Santa Matilde di Hackeborn

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Metilde, in un trasporto d'amore, aveva detto al Signore: “Come vorrei
essere vostra prigioniera” ! Il Signore si degnò rispondere: “Chi
desidera essere mio prigioniero su la terra, deve distogliere i suoi
occhi dà ogni sguardo illecito o inutile, ed incatenarli; ed io gli
aprirò gli occhi nella gloria del mio cielo, gli svelerò la luce del mio
volto e gli manifesterò la mia gloria; a lui mi rivelerò in una maniera
così deliziosa che la milizia celeste ne rimarrà esultante ed ammirata.
“Deve
pure chiudere le orecchie alle inutilità ed alle cose pericolose; ed io
nell'eternità userò della più soave melodia della mia voce nel
cantargli la dolce armonia di una gloria tutta particolare.
“Se terrà
la sua bocca chiusa ad ogni parola oziosa o nociva, io gliela aprirò
per lodarmi così perfettamente che celebrerà la mia gloria con una
dignità speciale.
“Se uno tiene lontano dal suo cuore ogni pensiero
vano o, perverso ed ogni desiderio nocivo, lo arricchirò con tale una
liberalità che avrà in suo potere me stesso e tutto ciò che vorrà;
inoltre il suo cuore eternamente trasalirà nel mio divin Cuore e vi
godrà una deliziosa libertà.
“Se uno si lega le mani per non fare
nessun'opera di peccato, io lo Onorerò, liberandolo da ogni fatica; gli
darò il riposo eterno, esalterò le sue buone opere unite con le mie. con
tale magnificenza che l'intera corte celeste ne riceverà un grande
aumento di gaudio”.