CAPITOLO X: LE GIOVANI NOVIZIE – LA PROFESSIONE RELIGIOSA
Santa Matilde di Hackeborn

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Nella sua benevola carità che non dimenticava nessuno, Metilde pregava
pure per le novizie affinché il Signore si. degnasse di confermarle
nella professione. della religione e della vera santità. Dio le fece
questa risposta: “Camminerò in mezzo a loro, abiterò in loro e saranno
il mio popolo (II Cor. VI, 16). Camminerò in mezzo a loro per l'unione
dell'amore; saranno il mio popolo, con una vita buona e degna di lode,
per l'aumento e la prosperità che procureranno alla santa Chiesa. Tutti
quelli che esse avranno attirato a me coi buoni esempi, con le virtù e
le intenzioni, o che avranno guadagnato pregando per il progresso dei
giusti, per la conversione dei peccatori e la liberazione delle anime
del purgatorio, tutti costoro saranno computati nel numero del loro
popolo.
“Siano soprattutto fedeli in queste pratiche: pregare
frequentemente e con divozione, leggere ed ascoltare volentieri la Sacra
Scrittura, applicarsi allo studio, osservare con gran cura l'obbedienza
e la regola in tutto ciò che le concerne, conservare dappertutto
l'umiltà senza mettersi mai a confronto con altri né disprezzar nessuno.
Mentre pregheranno così, manifesterò loro la mia divina volontà e tutto
quanto devono sapere; durante la lettura, farò che gustino la mia
dolcezza; nelle fatiche, le santificherò; nell'obbedienza e la regolare
osservanza, presterò loro la mia compassione, la mia forza e il mio
aiuto; e nella loro umiltà. troverò il mio riposo”.
Avendo quella pia
vergine pregato ancora per le medesime novizie nel giorno della loro
professione, il Signore le disse: “Devono pregare ch'io dia loro gli
occhi dell'intelligenza per cui possano vedermi e riconoscere tutto ciò
ch'è salutare; le orecchie dell'obbedienza, pronte ai comandi ed alla
volontà dei Superiori; la bocca della sapienza per cantare le mie lodi,
insegnare e dire ciò che sia di vantaggio al prossimo. Mi domandino pure
un cuore amante, col quale possano amarmi ed amare ogni cosa in me e
per me; infine mi domandino le mani delle buone opere, onde compiere
tutte le loro azioni con una perfetta attenzione”.
Mentre si
recitavano per esse le litanie dei Santi, Metilde vide la Beata Vergine
Maria e in seguito ciascuno dei Santi che erano invocati, piegare lei
ginocchia, con riverenza, pregando il Signore per loro. Mentre poi
facevano la Professione, il Signor Gesù con amore le riceveva nelle sue
braccia, e a ciascuna tendeva la sua mano destra onde sorreggerla
nell'osservanza dei voti e preservarla da ogni male. Quando si
accostarono alla santa Comunione, il Signore diede a ciascuna un
dolcissimo bacio, in cui divennero una cosa sola con Lui medesimo.
Metilde
nella sua compassione per una religiosa la quale in una circostanza non
poteva mettersi d'accordo con la volontà del suo Superiore, pregava il
Signore di illuminarla con la sua grazia e di disporla a sottomettersi.
Ad un tratto vide il Signor Gesù abbracciare col suo braccio destro
quella religiosa. dicendo: “Da quel momento in cui mi impegnò la sua
volontà propria col rimetterla nelle mani dei suoi Superiori, l'accolsi
nelle mie braccia, né la mia destra mai l'abbandonerà, a meno che non
ritorni volontariamente indietro per sottrarsi a me. Che se ciò facesse,
non potrebbe più ritrovare il suo posto senza essersi umiliata”.
Da
queste parole la Santa intese che Dio, nel giorno della professione,
prende ogni religioso nel suo seno paterno e più non lo rigetta, a meno
che di proposito deliberato, (Dio ne preservi!) esso manchi
all'obbedienza; in tal caso il religioso si sottrae, per così dire, alla
destra di Dio e diventa incapace di riafferrarla di nuovo, prima di
essersi umilmente prostrato davanti a Lui con una vera penitenza, una
conveniente soddisfazione ed una sincera promessa di obbedire volentieri
per l'avvenire.