CAPITOLO VIII: GRAZIE CONCESSE ALLE PREGHIERE DELLA SANTA
Santa Matilde di Hackeborn
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Essendochè la guerra si era accesa tra i nostri baroni, molto ne
soffriva il nostro monastero; Metilde supplicò il Signore di calmare
questi litigi e di ristabilire la pace. Il Signore le rispose: “Io
cambierò tutto in bene”. E così fu: la pace fu tosto ristabilita e in
tutto ritornò una perfetta tranquillità.
In un'altra occasione,
avevamo gran paure per la presenza, nelle vicinanze del monastero, del
Re col suo esercito, Metilde pregò il Signore perché si degnasse, Egli
Re di tutti i re, di proteggerei contro i danni che avrebbero potuto
venirci dall'esercito del Principe. Il Signore le rispose: “Non vedrai
neppure un soldato di questo esercito”. Essa pensò: “Questa promessa di
non vederli, impedirà forse che portino danno al monastero?” Ma il
Signore soggiunse: “N eppur uno si avvicinerà alle vostre mura, ed io
con tenerezza vi difenderò contro tutti”.
E così accadde davvero,
perché il Signore ci custodì con tanta misericordia che non patimmo
nessun danno, benché altri monasteri venissero assaliti.
Metilde
pregò il Signore affinché la sua clemenza benignamente volesse
allontanare dal monastero un malfattore di cui si aveva gran paura. “Tu
sei la mia gioia, le rispose il Signore, ed io sono la tua; finché
vivrai, sarai la delizia del mio Cuore! Nulla di male accadrà al
Monastero”. L'anima ripigliò: “Ah! mio Diletto, perché mi parlate così,
ché ben sapete come in me non vi sia nulla di buono!”.
- “Il miele
mischiato con l'aceto, rispose il Signore, perde la sua dolcezza, ma
nessun miscuglio può cambiare la mia dolcezza in amarezza”.
Mentre
tutta la regione era colpita da grande siccità, perché da molto tempo
non si aveva la pioggia, Metilde pregò il Signore che volesse
benignamente rianimare la terra con acqua abbondante” - Oggi stesso,
rispose il Signore, vi manderò la pioggia”. Tuttavia il cielo era di una
inesorabile serenità; ma prima di sera si verificò la divina promessa e
cadde abbondante pioggia.
Qui vediamo quale forza abbia la preghiera
assidua del giusto - (Jac., V, 16) e quali grazie Dio conceda agli
uomini per causa dei suoi amici. È dunque giusto, o mio Dio, che li
onoriamo, né mai potremo abbastanza pregarli, amarli e venerarli, poiché
così sovente calmano l'ira della vostra giustizia; e inoltre ci
ricolmano di benefizi.