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Sabato, 3 maggio 2025 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

CAPITOLO VI: I SANTI PREGANO PER LA CONGREGAZIONE

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO VI: I SANTI PREGANO PER LA CONGREGAZIONE
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Un giorno in cui era molto afflitta perché si trovava colpita da grande aridità e priva della presenza di Dio, Metilde scorse uno splendido portico d'argento e in quello il Signore che le diceva: Intra in gaudium Domini tui: Entra nel gaudio del tuo Signore. Ed Egli entrò in un luogo amenissimo dove stava apparecchiata una mensa e il pane era già servito. Il Signore sedette a quella mensa; presso di Lui vi era la Madre sua, poi i Profeti, gli Apostoli, i Martiri, i Confessori e le Vergini. Tutti tenevano in mano calici d'oro; ma quello della beata Vergine Maria era il più bello, perché ornato di preziose gemme.
La Comunità delle suore sedette a terra presso il Signore, ed Egli prese del pane, lo spezzò e lo distribuì. Alcune mangiavano questo pane con delizie, mentre le altre non vi trovavano nessun gusto: le prime erano quelle che servivano il Signore con desiderii ferventi; le altre, quelle che non avevano divozione.
Il Signore disse a Metilde: “Perché non preghi questi Santi, come lo desideravi, in favore della vostra congregazione?” - “O Signore, ripigliò l'anima, insegnatemi come io debba. pregare la vostra Beatissima Madre?”
Il Signore rispose: “La pregherai per quella luce infusa ch'essa ricevette in abbondanza più di ogni creatura, affinché ti ottenga un'anima luminosa, dove in nessun modo si annidi il peccato; la pregherai pure per la sua unione con la Divinità, più stretta di quella di ogni essere creato, affinché ti ottenga la vera unione con la mia volontà. Infine la pregherai per la conoscenza e il godimento della mia Divinità. ch'ella possiede in grado supremo, affinché ti ottenga di godere dei doni e delle grazie che ricevi, secondo i disegni della mia volontà”.
L'anima pregò in questo modo la beata Vergine; poi si rivolse ai Patriarchi ed ai Profeti, i quali, con le mani distese, dissero: Sancte Deus, Dio santo; Sancte Fortis, Santo forte! Abbiate pietà di loro. Si avanzò verso gli Apostoli, meravigliandosi che avessero il loro posto al disotto dei Patriarchi i quali erano stati ammogliati ed avevano posseduto beni di questo mondo; avendone espresso la sua sorpresa a S. Giovanni Evang., ne ebbe questa risposta: “Non siamo punto per questo più lontani da Dio, perché Egli abita in noi come ho scritto: Verbum caro factum est et habitavit in nobis: Il Verbo s'e fatto carne ed abito in noi”. E soggiunse: “Tu pure, sei forse più lontana da Dio a motivo del posto che occupi?” E gli Apostoli, alzando anche loro le mani, pregarono il Signore dicendo: “Padre e Fratello, Maestro e Signore, abbiate pietà di loro”.
Poi la Santa si rivolse ai Martiri, tra i quali in modo particolare notò San Stefano, ornato di un'aureola scintillante di pietre preziose a motivo dell'amore con cui si era rallegrato perché per il nome di Cristo era oppresso dalle pietre del torrente. I Martiri fecero questa preghiera; “O Signore, per il vostro purissimo sangue dal quale venne pur santificato il nostro, soccorretele”.
Metilde si avvicinò anche ai Confessori tra i quali distinse san Benedetto col suo bastone pastorale; quel santo Patriarca offriva da bere nella sua coppa a tutti i membri del suo Ordine che si trovavano presenti. La preghiera dei Confessori era questa; “Signore, noi vi offriamo le nostre fatiche, onde supplire per queste vostre spose”.
Infine Metilde pregò le Vergini, meravigliandosi che si trovassero all'ultimo posto: “Tu puoi notare che non siamo per ciò più lontane da Dio”, le dissero le Vergini, e pregarono così: “A Voi, Sposo e Agnello pieno di dolcezza, presentiamo le nostre suppliche per questa Comunità di vergini”.
La mensa disparve e le Vergini si posero tutte attorno al Signore, il quale, alzandosi, incominciò con quell'anima una lietissima danza al suono melodioso di canti nuovi dove con onore si sentiva il nome della Congregazione. La Suor M. apparve pure illuminata da un raggio che il Cuore del Signore lanciava verso il cuore di lei, per significare il dono speciale di amore ch'ella aveva ricevuto.