CAPITOLO IV: IL MODO MIGLIORE DI PROGREDIRE NELLA PERFEZIONE
Santa Matilde di Hackeborn
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Un venerdì, Metilde vide il Signore Gesù che stava su l'altare in piedi e
le mani distese; dalle sue sacratissime piaghe il sangue scorreva in
Abbondanza. Egli le disse: “Ecco tutte le mie piaghe aperte onde placare
per voi Dio Padre”.
La gloriosa Vergine stava pure alla destra del
suo divin Figlio, ed aveva in capo una corona meravigliosa in cui
apparivano le sue virtù ed i suoi meriti, come tutte le grandi cose che
Dio si degna di compiere per la sua mediazione.
La Santa,
accostandosi alla Beata Vergine la pregò che volesse intercedere pér lei
e per la Congregazione. Incontanente, la Vergine Maria con grande
riverenza piegò il ginocchio davanti al Figlio suo e con devotissimo
amore ne salutò le piaghe, invitando Metilde ad imitarla. “Avvicinati tu
pure, disse; saluta la piaga dell'amatissimo Cuore di mio Figlio,
perché questo Cuore ha risentito tutte le ferite del suo corpo”.
Metilde
pregò il Signore che si degnasse indicarle quale fosse il punto-
principale da osservarsi nella Comunità per l'accrescimento della
perfezione, Egli rispose: “Chi desidera essere un vero religioso
custodisca gli occhi da ogni sguardo illecito o inutile; le orecchie da
qualsiasi parola che possa macchiare il suo cuore; la bocca, perché non
proferisca nessuna parola vana o che riguardi cose che non gli
appartengono; soprattutto custodisca il suo cuore affinché non si
compiaccia in pensieri cattivi né in questi si fermi volontariamente.
“Non
sempre si può impedire che i pensieri si presentino alla mente, ma si
può sempre astenersi dall'accettarli volentieri e si possono scacciare,
con facilità. Sorvegli pure con grande attenzione tutti i suoi atti, ed
ogni qual volta si trovi in fallo, non si prenda nessun riposo finché
non abbia domandato perdono a Dio e fatto il proponimento di confessarsi
più presto che sarà possibile”.
Un'altra volta, avendo essa
pregato per la Congregazione, affinché Dio si degnasse conservarla in
ogni tempo al suo servizio, e concederle sempre maggiori grazie,
facendola fiorire nelle virtù e prosperare in ogni bene, Dio le fece
questa risposta: “Fintanto che troverò in essa un'umile sommissione,
l'amore della castità verginale, una tenera riconoscenza ed un'amabile
carità, non rimuoverò mai da essa gli occhi della mia paterna
protezione, né l'abbandonerò nelle sue necessità.
“L'umile
sommissione consiste nell'obbedire ai superiori non solo, ma ancora
reciprocamente gli uni agli altri con umiltà e semplicità.
“L'amore
della verginità va più in là della custodia della verginità e fa sì che
l'anima ami amorosamente la castità e protegga tanto. il cuore come i
sensi contro tutto ciò che potrebbe macchiarli. Chi possiede un
gioiello. preziosissimo o di gran valore sta attento perché non soffra
né perdita né danno: così si comporta l'amore alla verginità.
“La
tenera riconoscenza consiste nel ricevere da Dio non solo i doni
spirituali, ma pure tutto quanto è necessario per il corpo, come il cibo
e il vestito, con un cuore commosso e lietamente soddisfatto, con vera
azione di grazie, riconoscendo di non meritar nulla.
“La carità
amabile consiste non solo nell'amare Dio con un cuore sincero, ma ancora
nell'amarsi a vicenda in Dio e nella cura reciproca di rendere a tutti
gli uffici della carità”.