Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

CAPITOLO I: LA MENSA DEL SIGNORE: TRE DISPOSIZIONI DEL DIVIN CUORE

Santa Matilde di Hackeborn

CAPITOLO I: LA MENSA DEL SIGNORE: TRE DISPOSIZIONI DEL DIVIN CUORE
font righe continue visite 101

Un giorno, dopo la comunione, quella pia e divota Serva di Dio sentì la voce del Signore che le diceva: “Sediamo a mensa insieme!” E subito Egli le parve seduto sur un trono davanti all'altare. Le anime di tutte le suore della Congregazione uscirono dai loro corpi, sotto la figura di vergini rivestite di una tunica candida come là neve, e vennero ad assidersi ai piedi del Signore. I prelati occuparono dei seggi posti in faccia del Signore, ed Egli disse loro: “Io sono in mezzo a voi come chi serve; ma voi perseveraste meco nelle mie tentazioni, ed io vi preparo il regno come mio Padre. a me l'ha preparato, affinché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno” (Luc., XXII, 28-30).
Dalle parole, Io sono in mezzo a voi come chi serve, Metilde intese che il Signore abitava nelle persone della Congregazione in tre maniere. In parecchie per il gusto della divina grazia; in altre, per l'intelligenza della Sacra Scrittura; in altre infine, per la fedeltà nell'imparare la dottrina.
Metilde domandò cosa significassero le parole: Sicut qui ministrat, e il Signore rispose: “Ciò ch'io vi servo, è il mio Cuore” e manifestò il suo Cuore in mezzo al proprio petto, sotto la forma d'un calice dove si vedevano tre cannelli, i quali significavano tre sentimenti che il Signore ebbe nella sua vita mortale. Orbene, Egli vuole che ogni uomo ordini le proprie disposizioni secondo questi tre sentimenti; il primo, di amore e riverenza verso Dio Padre; il secondo, di misericordia e carità verso n prossimo; n terzo, di umiltà e abiezione rispetto a sé medesimo.
Nelle parole Vos estis qui permansistis mecum in tentationibus meis, Voi perseveraste meco nelle mie prove, sembrò a Metilde di udire un lamento del Signore per i maltrattamenti che Egli riceveva nella Chiesa, specialmente in tre maniere: il Clero non aveva n dovuto amore per la Sacra Scrittura, ma ne usava per vanità; gli uomini spirituali trascuravano le cose dello spirito per dedicarsi alle cose materiali; n popolo non si curava né della parola di Dio, né dei sacramenti della Chiesa.
Dalle parole: Ego dispono vobis regnum, Vi preparo il Regno, la Santa intese che il Signore si sarebbe compiaciuto con delizia che la Congregazione si fosse accostata con maggior frequenza alla mensa del suo Corpo e del suo Sangue.
Le parve inoltre che il Signore desse da bere a tutti quelli che si erano avvicinati ai cannelli infissi nel suo Cuore dicendo loro: “Bibite et inebriamini: Bevete ed inebriatevi, miei diletti”. Ella desiderò che tutte le anime in cielo, su la terra e nel purgatorio avessero parte a tale grazia. Vide allora la Beata Vergine Maria seduta alla destra del suo divin Figlio, inchinarsi con rispetto verso quei cannelli e trarne un meraviglioso liquore, il quale dalle sue labbra si sprigionava in un delizioso profumo, che imbalsamava tutti gli astanti. Poi, i Cori dei Santi, avvicinandosi con riverenza, bevettero alla loro volta.
Infine, il Signore disse: “Assorbirò in me i cuori di tutti quelli che in tal modo avranno bevuto nel mio Cuore”.